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Diamond – Werkstaette
Come Kolo Moser e Josef Hoffmann fecero nella Vienna della Secessione, Diamond proporrà le sue opere come fossero una sorta di collezione di design contemporaneo; oggetti la cui funzione trascende l’utile e sfocia nell’estetico.
Comunicato stampa
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Esperimenti come la Bauhaus o il Wiener Werkstätte sono stati seminali per il design contemporaneo, capaci di portare all’estremo una ricerca volta a sintetizzare funzionalità ed estetica. Diamond raccoglie quest’eredità trasformandola in una provocazione in cui l‘artista si riappropria di oggetti comuni rendendoli dei preziosi ibridi fra arte e design. Una provocazione ancora più significativa considerando il suo percorso artistico; la street art, spesso considerata alla stregua del vandalismo, che diventa una sorta di Art Nouveau post moderna in grado di rendere prezioso il banale.
Dopo quasi un secolo dalla chiusura dell’esperienza viennese, spetta a Roma il compito di perseguire l’ideale del “Gesamtkunstwerk”, l’opera d’arte totale.
Diamond presenterà una serie di opere concepite nel suo personale laboratorio di arti applicate. Come Kolo Moser e Josef Hoffmann fecero nella Vienna della Secessione, Diamond proporrà le sue opere come fossero una sorta di collezione di design contemporaneo; oggetti la cui funzione trascende l’utile e sfocia nell’estetico.
Oggetti trovati, di uso comune, su cui l’artista interviene trasformandoli in strumenti unici di un ideale klimtiano di vita in cui non esiste confine fra arte e funzione. Finestre, porte, paraventi ed altri oggetti destinati alla discarica che diventano opere d’arte pur conservando la loro funzione originale. I lavori concepiti da Diamond per questa mostra si rifanno al tema caro alla street art dell’ objet trouvé senza però renderlo un feticcio dell’ambiente urbano ma elevandolo a prezioso oggetto di design.
Alla maniera di Kolo Moser, Diamond usa uno stile asciutto, grafico che mischia elementi di street art con atmosfere da Ver Sacrum. Il risultato sono delle opere realizzate con tecniche che vanno dall’acrilico allo spray che sembrano state concepite per una moderna incarnazione del palazzo della secessione.
E’ proprio questo monumento della Vienna di inizio secolo che ha ispirato l’istallazione di Diamond per la project room in cui l’artista proporrà la sua personale versione del fregio di Beethoven: un’opera muraria ispirata alla Secessione e che verrà presentata incompleta al vernissage per essere completata durante il periodo della mostra.
Dopo quasi un secolo dalla chiusura dell’esperienza viennese, spetta a Roma il compito di perseguire l’ideale del “Gesamtkunstwerk”, l’opera d’arte totale.
Diamond presenterà una serie di opere concepite nel suo personale laboratorio di arti applicate. Come Kolo Moser e Josef Hoffmann fecero nella Vienna della Secessione, Diamond proporrà le sue opere come fossero una sorta di collezione di design contemporaneo; oggetti la cui funzione trascende l’utile e sfocia nell’estetico.
Oggetti trovati, di uso comune, su cui l’artista interviene trasformandoli in strumenti unici di un ideale klimtiano di vita in cui non esiste confine fra arte e funzione. Finestre, porte, paraventi ed altri oggetti destinati alla discarica che diventano opere d’arte pur conservando la loro funzione originale. I lavori concepiti da Diamond per questa mostra si rifanno al tema caro alla street art dell’ objet trouvé senza però renderlo un feticcio dell’ambiente urbano ma elevandolo a prezioso oggetto di design.
Alla maniera di Kolo Moser, Diamond usa uno stile asciutto, grafico che mischia elementi di street art con atmosfere da Ver Sacrum. Il risultato sono delle opere realizzate con tecniche che vanno dall’acrilico allo spray che sembrano state concepite per una moderna incarnazione del palazzo della secessione.
E’ proprio questo monumento della Vienna di inizio secolo che ha ispirato l’istallazione di Diamond per la project room in cui l’artista proporrà la sua personale versione del fregio di Beethoven: un’opera muraria ispirata alla Secessione e che verrà presentata incompleta al vernissage per essere completata durante il periodo della mostra.
20
giugno 2015
Diamond – Werkstaette
Dal 20 giugno al 31 luglio 2015
arte contemporanea
Location
WHITE NOISE GALLERY
Roma, Via della Seggiola, 9, (Roma)
Roma, Via della Seggiola, 9, (Roma)
Orario di apertura
Giugno: da martedì a venerdì ore 12-20, Sabato ore 16 -20
Luglio: da martedì a venerdì ore 15-20, Sabato su appuntamento
Vernissage
20 Giugno 2015, ore 19
Autore
Curatore