Qanat Art presenta “1# Waste Land - 2# Waste Land” mostra fotografica di Diego Ruggero e rassegna cinematografica, a cura di Diego Ruggiero e Alessandro Pinto
Location: QAMM, Via del Parlamento 23, Palermo
Vernissage Sabato 2 Aprile 2011 ore 19,30 – La mostra sarà visitabile dal 2 al 30 aprile, tutti i giorni (festivi esclusi) dalle 15,30 alle 18,30
Qanat Art è lieta di presentare 1# Waste Land - 2# Waste Land, progetto espositivo e cinematografico curato da Diego Ruggiero e Alessandro Pinto. Ispirato direttamente dall’omonimo celebre poemetto di Thomas Stearns Eliot, il plot espositivo di Ruggiero rende omaggio alle fosche visioni di un Occidente (para)metropolitano, terra di conquista per ogni tipo di sciacalli e avventurieri senz’anima, allineandosi alla struttura sinfonica del poeta attraverso un coro di immagini che riprende simbolicamente i cinque movimenti dell’opera, una trama parallela che cerca comunque sfogo nel riscatto complessivo, nel senso del percorso integrale dell’esistenza.
Al prospetto espositivo, curato da Ruggiero, si affianca la scelta cinematografica, curata da Pinto. Quattro classici oscuri che riflettono il tema già espresso del crudo attraversamento del reale, della sua sottesa meta-lettura, che indica invece l’ipotesi di un significato ideale da leggersi nell’insieme delle sue manifestazioni.
Questo il programma delle proiezioni (versione originale con sottotitoli), che si terranno presso il QAMM:
Martedi 5 Aprile, ore 21: Winter’s Bone (2010, USA), di Debra Granik, con J. Lawrence, J. Hawkes
Martedi 12 Aprile, ore 21: The Proposition (2005, AUS), di John Hillcoat, con G. Pearce, R. Winston, E. Watson
Martedi 19 Aprile, ore 21: Gerry (2002, USA), di Gus Van Sant, con M. Damon, C. Affleck
Lunedi 25 Aprile, ore 21: Lat Den Ratte Komma In (2008, SWE), di Tomas Alfredson, con K. Hedebrant, L. Leandersson
Dal progetto originale:
“…. Si cercherà piuttosto di assumere l’idea di terra desolata a categoria estetica e di declinare tale categoria attraverso i due media distinti e separati anche se posti in una relazione logica e spaziale. Per tal motivo non vi sarà un rapporto strettamente filologico tra le immagini e il testo di T. S. Eliot che dà il titolo all’evento. Il testo di Eliot rappresenta infatti allo stesso tempo l’apice e l’archetipo estetico del tema dell’evento. Solo le immagini fotografiche faranno riferimento ai cinque canti dell’opera che verranno ripensati in questo modo come sottocategorie del tema (…) Il fruitore si troverà quindi a cogliere il tema dell’evento attraverso diverse immagini, a coglierlo nello scatto fotografico e nelle immagini in movimento dei film”