Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Disegni Italiani dalla Collezione Rai 1952-1954
La collezione d’arte Rai comprende oggetti d’antiquariato ed opere contemporanee. I primi – mobili e dipinti rappresentanti, pur nell’assenza di pezzi eccezionali, alcune scuole italiane fra Cinquecento e Ottocento – acquistati soprattutto per arredare le storiche direzioni torinesi e romane..
Comunicato stampa
Segnala l'evento
le seconde acquistate sul mercato per arredare i centri di produzione e i palazzi direzionali degli anni '50 e '60 o appositamente ordinate. Completano poi la collezione alcuni acquisti nel campo dell'antiquariato.
Una selezione di opere della collezione venne presentata al pubblico per la prima volta tra 1994 e 1996 con la mostra Opere del Novecento italiano nella collezione della Rai Radiotelevisione Italiana curata da Pia Vivarelli (catalogo Electa a cura di Pia Vivarelli e Marco Zaccarelli). Da una sezione di quell’esposizione deriva questa, dedicata a un particolare episodio della storia Rai e della collezione.
Nel 1952, la Direzione Propaganda e Sviluppo iniziò a contattare, settimana per settimana, artisti ed illustratori: 49 artisti in circa due anni e oltre 350 fogli.
Non mancano casi di illustrazioni realizzate da scultori, come Leoncillo, Manzù, Minguzzi, Mirko e Fazzini, ma gli artisti invitati dalla RAI sono essenzialmente pittori e sono molto diversi tra loro quanto a generazione, luogo geografico di attività, origine culturale e orientamento stilistico. Maestri indiscussi del primo Novecento come Felice Casorati, Achille Funi o Mino Maccari - nati rispettivamente nel 1883, nel 1890 e nel 1898 ed attivi nel dopoguerra a Torino, Milano e Roma - convivono con artisti che appartengono a quella che viene allora individuata quale la generazione di mezzo, come Renato Guttuso o Ziveri, nati negli anni intorno al 1910 e, ancora, con quei pittori più giovani che hanno cominciato la loro attività negli anni Quaranta, come Bergolli, Carmassi, Scordia. Ad ogni modo, anche se sono invitati a collaborare alcuni illustratori conosciuti solo in ambito locale, quasi tutti gli artisti documentati in questo settore della raccolta sono ampiamente noti nel panorama nazionale e internazionale, da De Chirico a Manzù, da Campigli a Guttuso (Pia Vivarelli, 1994).
Ad ognuno era consegnata una lista riportante i titoli delle sette trasmissioni più importanti della settimana. I disegni realizzati vennero utilizzati per illustrare pubblicazioni e riviste Rai ma, giorno per giorno, furono anche esposti, fissati alla meglio con poche puntine, in una piccola vetrina di proprietà del quotidiano Il Tempo nella Galleria Colonna a Roma.
Lo spoglio dei numeri del Radiocorriere pubblicati tra il 1952 e il 1954 ha permesso di verificare che brevi articoli pubblicati sulla rivista e corredati da illustrazioni documentano, di settimana in settimana, quasi con assoluta regolarità, queste presentazioni a partire dall'autunno 1952 fino alla primavera del 1954 : nel mese di ottobre del 1952 vennero esposti i disegni di Guttuso, Scordia, Maccari, Ziveri; in novembre quelli Avenali, Clerici, Scialoja, Ciarrocchi, Purificato e a dicembre quelli di Vagnetti, Rosai, Fazzini e Monachesi; nel 1953 la vetrina ospitò B. Guzzi, Montanarini, Savelli e Cagli a gennaio; Mirko, Turcato, Donnini e Marasco a febbraio; Casorati, Paulucci, Spazzapan, Menzio e Mennyey a marzo; Mafai, Leoncillo, Consolazione e Failla ad aprile; Levi, De Chirico, Urbani, V. Guzzi e Manzù a maggio; E. Morelli, Caroli, P.D. Ferrero a giugno e nuovamente Cagli e Guttuso assieme a Campigli a dicembre; nel mese di gennaio del 1954 Funi e Ajmone; Bergolli, Visconti, Sadun e Fioretti a febbraio; Guberti, Santomaso, Breddo a marzo; Armocida ad aprile e a maggio Delle Site, Donnini e Casorati.
Non tutte le settimane di esposizione sono però riportate sul Radiocorriere e non tutti i disegni eseguiti allora si sono, purtroppo, conservati.
Sono molte le caratteristiche di questo gruppo di lavori grafici commissionati dalla RAI, che lo rendono interessante nel panorama sia della produzione artistica sia del collezionismo italiano contemporaneo. C'é, prima di tutto, l'uniformità di destinazione dei lavori, la loro comune funzione documentaria: la raccolta di disegni della RAI, considerata sotto questo aspetto, comprende il nucleo in assoluto più ricco e compatto di qualunque collezione italiana di disegni per illustrazioni. C'è poi l'omogeneità cronologica delle carte, tutte eseguite in un arco ristretto di tempo. Infine, c'é l'identità dei motivi ispiratori delle opere: molte si riferiscono a trasmissioni di prosa o di informazione letteraria, ma é rilevante soprattutto il numero dei pezzi dedicati ai temi musicali, dalla lirica alla musica sinfonica, dalla rivista musicale alla canzone popolare. In sostanza, quindi, la raccolta costituisce una campionatura unica nel suo genere di come l'arte italiana degli anni Cinquanta affronti i soggetti musicali, letterari e culturali in genere (Pia Vivarelli, 1994).
Ogni foglio - una scenografia in sintesi pensata ed eseguita per incuriosire il passante, od il lettore del Radiocorriere nel caso dei disegni pubblicati assieme alla presentazione del programma (pochi rispetto a quelli esposti in Galleria) - era un invito a mettersi in ascolto o di un'opera lirica o di un dramma o di un concerto o di una commedia o di una rivista o di un dibattito culturale. In ascolto ed anche, con l'inizio delle regolari trasmissioni televisive il 3 gennaio 1954, in visione.
Una selezione di opere della collezione venne presentata al pubblico per la prima volta tra 1994 e 1996 con la mostra Opere del Novecento italiano nella collezione della Rai Radiotelevisione Italiana curata da Pia Vivarelli (catalogo Electa a cura di Pia Vivarelli e Marco Zaccarelli). Da una sezione di quell’esposizione deriva questa, dedicata a un particolare episodio della storia Rai e della collezione.
Nel 1952, la Direzione Propaganda e Sviluppo iniziò a contattare, settimana per settimana, artisti ed illustratori: 49 artisti in circa due anni e oltre 350 fogli.
Non mancano casi di illustrazioni realizzate da scultori, come Leoncillo, Manzù, Minguzzi, Mirko e Fazzini, ma gli artisti invitati dalla RAI sono essenzialmente pittori e sono molto diversi tra loro quanto a generazione, luogo geografico di attività, origine culturale e orientamento stilistico. Maestri indiscussi del primo Novecento come Felice Casorati, Achille Funi o Mino Maccari - nati rispettivamente nel 1883, nel 1890 e nel 1898 ed attivi nel dopoguerra a Torino, Milano e Roma - convivono con artisti che appartengono a quella che viene allora individuata quale la generazione di mezzo, come Renato Guttuso o Ziveri, nati negli anni intorno al 1910 e, ancora, con quei pittori più giovani che hanno cominciato la loro attività negli anni Quaranta, come Bergolli, Carmassi, Scordia. Ad ogni modo, anche se sono invitati a collaborare alcuni illustratori conosciuti solo in ambito locale, quasi tutti gli artisti documentati in questo settore della raccolta sono ampiamente noti nel panorama nazionale e internazionale, da De Chirico a Manzù, da Campigli a Guttuso (Pia Vivarelli, 1994).
Ad ognuno era consegnata una lista riportante i titoli delle sette trasmissioni più importanti della settimana. I disegni realizzati vennero utilizzati per illustrare pubblicazioni e riviste Rai ma, giorno per giorno, furono anche esposti, fissati alla meglio con poche puntine, in una piccola vetrina di proprietà del quotidiano Il Tempo nella Galleria Colonna a Roma.
Lo spoglio dei numeri del Radiocorriere pubblicati tra il 1952 e il 1954 ha permesso di verificare che brevi articoli pubblicati sulla rivista e corredati da illustrazioni documentano, di settimana in settimana, quasi con assoluta regolarità, queste presentazioni a partire dall'autunno 1952 fino alla primavera del 1954 : nel mese di ottobre del 1952 vennero esposti i disegni di Guttuso, Scordia, Maccari, Ziveri; in novembre quelli Avenali, Clerici, Scialoja, Ciarrocchi, Purificato e a dicembre quelli di Vagnetti, Rosai, Fazzini e Monachesi; nel 1953 la vetrina ospitò B. Guzzi, Montanarini, Savelli e Cagli a gennaio; Mirko, Turcato, Donnini e Marasco a febbraio; Casorati, Paulucci, Spazzapan, Menzio e Mennyey a marzo; Mafai, Leoncillo, Consolazione e Failla ad aprile; Levi, De Chirico, Urbani, V. Guzzi e Manzù a maggio; E. Morelli, Caroli, P.D. Ferrero a giugno e nuovamente Cagli e Guttuso assieme a Campigli a dicembre; nel mese di gennaio del 1954 Funi e Ajmone; Bergolli, Visconti, Sadun e Fioretti a febbraio; Guberti, Santomaso, Breddo a marzo; Armocida ad aprile e a maggio Delle Site, Donnini e Casorati.
Non tutte le settimane di esposizione sono però riportate sul Radiocorriere e non tutti i disegni eseguiti allora si sono, purtroppo, conservati.
Sono molte le caratteristiche di questo gruppo di lavori grafici commissionati dalla RAI, che lo rendono interessante nel panorama sia della produzione artistica sia del collezionismo italiano contemporaneo. C'é, prima di tutto, l'uniformità di destinazione dei lavori, la loro comune funzione documentaria: la raccolta di disegni della RAI, considerata sotto questo aspetto, comprende il nucleo in assoluto più ricco e compatto di qualunque collezione italiana di disegni per illustrazioni. C'è poi l'omogeneità cronologica delle carte, tutte eseguite in un arco ristretto di tempo. Infine, c'é l'identità dei motivi ispiratori delle opere: molte si riferiscono a trasmissioni di prosa o di informazione letteraria, ma é rilevante soprattutto il numero dei pezzi dedicati ai temi musicali, dalla lirica alla musica sinfonica, dalla rivista musicale alla canzone popolare. In sostanza, quindi, la raccolta costituisce una campionatura unica nel suo genere di come l'arte italiana degli anni Cinquanta affronti i soggetti musicali, letterari e culturali in genere (Pia Vivarelli, 1994).
Ogni foglio - una scenografia in sintesi pensata ed eseguita per incuriosire il passante, od il lettore del Radiocorriere nel caso dei disegni pubblicati assieme alla presentazione del programma (pochi rispetto a quelli esposti in Galleria) - era un invito a mettersi in ascolto o di un'opera lirica o di un dramma o di un concerto o di una commedia o di una rivista o di un dibattito culturale. In ascolto ed anche, con l'inizio delle regolari trasmissioni televisive il 3 gennaio 1954, in visione.
02
luglio 2004
Disegni Italiani dalla Collezione Rai 1952-1954
Dal 02 al 27 luglio 2004
disegno e grafica
Location
PALAZZO DUCALE
Genova, Piazza Giacomo Matteotti, 9, (Genova)
Genova, Piazza Giacomo Matteotti, 9, (Genova)
Orario di apertura
tutti i giorni 17-23 lunedì chiuso
Vernissage
2 Luglio 2004, ore 21,00
Curatore