Cosa può dirsi "dissacrante" oggi? Gli artisti selezionati per la prima mostra collettiva di Symposium Arte hanno dato risposte diverse usando il linguaggio delle immagini, dei colori, dei materiali, dei simboli. Il risultato è un percorso inedito che proietta lo spettatore in un mondo di corpi violati, di creature private della loro dignità, di marchi che prendono il sopravvento, idoli post moderni che rivelano una crisi profonda. La crisi della società del consumo. La religione stessa è vissuta come specchio dell'opulenza di pochi, di ricchezze e potere che si sostituiscono all'umiltà e alla povertà. Nel sacrificio dell'artista stesso si rinnova l'atto d'amore incondizionato per gli altri.

Una mostra che non nega ma apre spiragli sulla sacralità e su come venga oggi percepita, con opere talvolta polemiche, talvolta ironiche, sempre simboliche, che si fanno portatrici di una loro verità.

Al vernissage dell’esposizioni, saranno presenti critici ed artisti internazionali, come Robert Gligorov, Luca Pignatelli, Cesare Giardini, Saturnino, Paolo Manazza ed altri.

Nel mese che ospiterà la mostra, verranno organizzate dall’associazione eno-culturale Symposium 21 serate della serie “Arte&Vino”, con degustazioni di vini ed accostamenti “dissacranti”.