DISTOPIE



Sabato 22 ottobre, alle ore 20.00, presso l’associazione culturale galleria BLUorG di Bari, s’inaugura il progetto “DISTOPIE”.


Distopie riunisce i lavori di nove artisti pugliesi, invitati a condividere uno sguardo intimo e una personale rilettura dell’attuale
scenario politico, sociale e culturale, fortemente compromesso da una crisi paradossale che esige, più che mai, una messa
in discussione di valori e responsabilità collettive.


La figura dell’artista, in questa fase complessa e distopica, può essere paragonata a quella di un ricettore, una cassa di risonanza,
un riflettente di fenomeni in evoluzione, locali e globali.


Attraverso linguaggi eterogenei, tensioni e paradossi visivi, i lavori in mostra propongono un’efficace chiave di lettura e un’indagine
trasversale di una realtà convulsa, fratturata, stordita dal frastuono mediatico e sempre più votata alla spettacolarizzazione.
Gli artisti estrapolano dal proprio vissuto una testimonianza, un pensiero obliquo ed isolato utile a comprendere
meglio queste dinamiche, ciascuno mettendo in scena un’intima e sottile protesta.



Artisti invitati

MARIANTONIETTA BAGLIATO _ FABRIZIO BELLOMO _ PAMELA CAMPAGNA + OMI SCHEIDERBAUER
ROSA CIANO _ LUCA COCLITE _ FABIO MAZZOLA _ FABIO SANTACROCE _ FRANCESCA SPERANZA

DISTOPIE

Dal 22 ottobre al 13 novembre 2011
Inaugurazione 22 Ottobre _ ore 20.00

Direzione artistica
Giuseppe Bellini
Collaborazione
Gaia Valentino

Associazione Culturale Galleria BLUorG
Dal lunedì al sabato.
Orari 10.00 _ 13.30 / 17.00 _ 20.30
Domenica su appuntamento

Info
BLUorG
Via M. Celentano 92/94 70121 Bari
Tel.: +39 080/9904379
e-mail: info@bluorg.it / bluorg@fastwebnet.it
www.bluorg.it


DISTOPIE

“È il momento disperato in cui si scopre che quest'impero che ci era sembrato la somma di tutte le meraviglie è uno sfacelo senza fine né forma, che la sua corruzione è troppo incancrenita perché il nostro scettro possa mettervi riparo, che il trionfo sui sovrani avversari ci ha fatto eredi della loro lunga rovina.”
"Le città invisibili" di Italo Calvino


Il progetto Distopie parte da una necessità, da una messa in discussione, che la Galleria BLUorG si pone dopo “appena” cinque anni di attività, cercando una rilettura critica ad un percorso eterogeneo e variegato ma non esente da ombre. E proprio da questa messa in discussione, questo ricalcolo, che l’Associazione si proietta a nuovi scenari possibili, ma quali risorse saranno necessarie? E quale sarà la strada da intraprendere?

In questo momento storico, il panorama socio-politico ed economico indica problematiche contingenti, infondendo nella società una forte sensazione di impotenza ed immobilità; in quale misura e in che modo l’arte e le nuove generazioni possono realmente contribuire a comprendere e sviluppare nuovi fenomeni e percorsi possibili e sostenibili?
All’arte, ai propri interpreti e consumatori, viene trasmessa una eredità difficile, forse un grado zero, paragonabile a quello vissuto dagli artisti nei primi del ‘900, in cui si vide un fiorire di linguaggi innovativi. Altresì allo stato attuale, si determina con difficoltà la lettura di uno sviluppo e di un percorso lineare e progressivo: nell’era della smaterializzazione dell’opera e dei linguaggi globali, diviene sempre più complessa e probabilmente anche contraddittoria una cognizione realmente unitaria.

Ogni sistema monolitico ormai si sfrangia alla velocità liquida di una informazione parossistica, la cui intelligibilità va ricercata nel magma delle informazioni, in una rete di infinite connessioni e correnti. Secessioni, gruppi programmatici, manifesti novecentisti, nell’era del web, invece, si coordinano e fanno rete in gruppi sui social network, creano percorsi differenti, sperimentano forme alternative di comunicazione cercando di ottenere, talvolta con successo, una visibilità non filtrata dal sistema critico vigente e dalle gallerie.

Distopie riunisce i lavori di nove artisti pugliesi, invitati a condividere uno sguardo intimo e una personale rilettura dell’attuale
scenario politico, sociale e culturale, fortemente compromesso da una crisi paradossale che esige, più che mai, una messa
in discussione di valori e responsabilità collettive.
La figura dell’artista, in questa fase complessa e distopica, può essere paragonata a quella di un ricettore, una cassa di risonanza,
un riflettente di fenomeni in evoluzione, locali e globali.
Attraverso linguaggi eterogenei, tensioni e paradossi visivi, i lavori in mostra propongono un’efficace chiave di lettura e un’indagine
trasversale di una realtà convulsa, fratturata, stordita dal frastuono mediatico e sempre più votata alla spettacolarizzazione.
Gli artisti estrapolano dal proprio vissuto una testimonianza, un pensiero obliquo ed isolato utile a comprendere
meglio queste dinamiche, ciascuno mettendo in scena un’intima e sottile protesta.


Non cerchiamo più grandi utopie, ma possibili visioni di futuro.