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Donald Martiny – Divine Material
Una pittura materica e cromatica creata con l’azione è ancora parte della società contemporanea. Lo strato di pigmento, in una elaborazione originale, permette alle opere di entrare in sinergia con l’ambiente che le ospita. Il variare della luce crea percezioni diverse come uno stato d’animo.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Il Rinascimento italiano è stato un periodo storico, tra Comuni e Repubbliche, di massima espressione culturale lungo molteplici discipline. Il livello di conoscenza raggiunto fu ineguagliabile. Casa del Mantegna, edificata dal 1476 e abitazione dell'omonimo artista, rappresenta a livello architettonico un esempio concettuale dei canoni dell’epoca. Il cortile circolare aperto, dove tutto ruota sulla scritta Ab Olimpo (Dall’Olimpo) per una centralità dell’uomo, come fu per Fidia che si rivolse con questa esclamazione agli Dei affinché gli fosse riconosciuta la sua grandezza e di conseguenza l’importanza degli essere umani per la loro capacità creativa.
Il pitto-scultore statunitense Donald Martiny, sempre sensibile alla storia, non poteva che essere favorevolmente ammaliato dall’atmosfera unica di un luogo quale Casa del Mantegna.
Per la prima volta in un luogo museale italiano, Martiny espone le sue creazioni materiche-informali creando un dialogo tra passato e futuro.
“Divine Material” (Materia Divina) è il titolo pensato dal critico e curatore d’arte dr Alain Chivilò, organizzatore dell’evento, per una mostra personale concepita per mettere in sinergia l’azione e la matericità contemporanea con un ambiente intriso di passioni storiche.
Martiny indaga come lo spazio e le forme possano giocare tra loro in rapporti illusori. A tal fine nelle sue opere, molteplici piani si determinano tra luce, ambiente e movimento grazie a un sapiente dosaggio di sovrapposizioni pittoriche.
Ogni composizione artistica nasce da un progetto precedente che, dalla teoria dei colori, genera nuance per intelligenti mescolanze tonali connotanti uno stile Martiny. L’atto artistico parte da un ragionamento che, nelle diverse intensità, si realizza attraverso un calibrato uso di pennelli, mani e altri mezzi utili a provocare graffi visivamente gentili. Il movimento fisico non è altro che un atto creativo per una forma sinuosa e avvolgente in un ritmo efficace sempre in sintonia alla forza generatrice. Dunque, il gesto è nella cromia mentre la luce esterna crea, naturalmente o artificialmente, energie che pongono in connessione l’opera con lo spazio ospitante. Laddove la non forma pare contraddirsi, negandola, Donald Martiny le permette di rinascere generando rapporti sensoriali, dinamici e interattivi ottenendo emozioni mai negative. Valori tattili si formano naturalmente tra i volumi e gli effetti plastici verso l’osservatore, per rapporti di pura emozione.
Proseguendo la disamina critica del curatore Chivilò, l’artista dello stato di New York svela nelle sue opere enigmi metafisici, ricordando come l’originalità unita all’interpretazione generano nuove complessità, ma soprattutto permettono un’interazione multidimensionale tra tempo, sensazione tattile, percezione visiva, spazialità, cromie, materia e luce.
Evento in collaborazione con la ArteA Gallery, Milano, di Alessandro Deponti.
Il pitto-scultore statunitense Donald Martiny, sempre sensibile alla storia, non poteva che essere favorevolmente ammaliato dall’atmosfera unica di un luogo quale Casa del Mantegna.
Per la prima volta in un luogo museale italiano, Martiny espone le sue creazioni materiche-informali creando un dialogo tra passato e futuro.
“Divine Material” (Materia Divina) è il titolo pensato dal critico e curatore d’arte dr Alain Chivilò, organizzatore dell’evento, per una mostra personale concepita per mettere in sinergia l’azione e la matericità contemporanea con un ambiente intriso di passioni storiche.
Martiny indaga come lo spazio e le forme possano giocare tra loro in rapporti illusori. A tal fine nelle sue opere, molteplici piani si determinano tra luce, ambiente e movimento grazie a un sapiente dosaggio di sovrapposizioni pittoriche.
Ogni composizione artistica nasce da un progetto precedente che, dalla teoria dei colori, genera nuance per intelligenti mescolanze tonali connotanti uno stile Martiny. L’atto artistico parte da un ragionamento che, nelle diverse intensità, si realizza attraverso un calibrato uso di pennelli, mani e altri mezzi utili a provocare graffi visivamente gentili. Il movimento fisico non è altro che un atto creativo per una forma sinuosa e avvolgente in un ritmo efficace sempre in sintonia alla forza generatrice. Dunque, il gesto è nella cromia mentre la luce esterna crea, naturalmente o artificialmente, energie che pongono in connessione l’opera con lo spazio ospitante. Laddove la non forma pare contraddirsi, negandola, Donald Martiny le permette di rinascere generando rapporti sensoriali, dinamici e interattivi ottenendo emozioni mai negative. Valori tattili si formano naturalmente tra i volumi e gli effetti plastici verso l’osservatore, per rapporti di pura emozione.
Proseguendo la disamina critica del curatore Chivilò, l’artista dello stato di New York svela nelle sue opere enigmi metafisici, ricordando come l’originalità unita all’interpretazione generano nuove complessità, ma soprattutto permettono un’interazione multidimensionale tra tempo, sensazione tattile, percezione visiva, spazialità, cromie, materia e luce.
Evento in collaborazione con la ArteA Gallery, Milano, di Alessandro Deponti.
20
luglio 2019
Donald Martiny – Divine Material
Dal 20 luglio al 25 agosto 2019
arte contemporanea
Location
CASA DEL MANTEGNA
Mantova, Via Giovanni Acerbi, 47, (Mantova)
Mantova, Via Giovanni Acerbi, 47, (Mantova)
Orario di apertura
da mercoledì alla domenica ore 10 – 13 e 15.30 – 19.30
Giovedi 15/8 aperto
Vernissage
20 Luglio 2019, h 18
Autore
Curatore