Ispirati alle profonde intuizioni contenute nel libro Óra di Giovanni Lindo Ferretti, gli artisti catturano la sostanza di principi universali e le intricate sfumature della condizione umana. Attingendo da un ricco tessuto di letteratura, filosofia, religione e antropologia, Montinaro e De Bernardo approfondiscono le relazioni che intercorrono tra vita e morte, tra ricordo e dimenticanza, intessendo una narrazione che trascende l’ora per immaginare ipotetici altrove.

Le opere di Montinaro ci guidano verso un percorso spirituale che sembra avere il suo principio e la sua fine nel nulla, nel nero e nella cenere. Tutti gli elementi che compongono i suoi lavori sembrano provenire da assenze che si ritrovano a dare luce e omaggiare altrettante assenze, dalla polvere alla polvere.

Parallelamente, le installazioni di De Bernardo agiscono come toccanti previsioni di un tempo sempre più prossimo e, attraverso opere immersive, gli spettatori si trovano di fronte a una verità inevitabile e inoppugnabile, che trova sollievo solo nella sua finitezza.

Dopo la fine si pone come il principio di un cammino che sopravvive alla sua meta, una marcia lenta e logorante senza tempo e senza luogo nei meandri dell’ignoto.