Doretta Gerevini vive e lavora a Castel Goffredo (MN).
Il suo interesse per la fotografia è nato inizialmente come una passione strettamente legata alla sua vita e ai suoi rapporti.
Si è sviluppato poi nel tempo attraverso un percorso formativo iniziato nel 2001 all’Accademia Internazionale di Fotografia Contemporanea del Prof. Ken Damy a Brescia e proseguito frequentando vari Workshop sul ritratto, sul linguaggio del corpo e sul reportage condotti da fotografi professionisti quali Jean Jansiss, Raphael Navarro, Alex Majoli, Robert Marnika, Giovanni Marrozzini, Filiberto Gorgerino, Joe Oppedisano e Marianna Santoni.
Ha esposto in varie mostre collettive e curato le copertine di alcune raccolte di poesie e racconti.
Nel Marzo del 2010 ha presentato presso Villa Di Bagno a Porto Mantovano la sua prima personale, dove ha esposto le fotografie più significative del suo percorso formativo e personale.
La mostra è stata apprezzata dai numerosi visitatori che ne hanno sottolineato l’impatto emotivo suggerito dal titolo stesso “ lievi scatti, forti emozioni.”
L’autrice ora ripropone la mostra anche nel paese a lei caro, Castel Goffredo, dove è nata e ha sempre vissuto.
L’esposizione raccoglie una selezione di 130 fotografie prodotte durante il percorso formativo nel quale ha affrontato varie tematiche e sperimentato diverse tecniche, dal bianco e nero al colore, dall’analogico al digitale, scatti rappresentativi della sua personale produzione e un progetto particolare dal titolo “Voce di mare”.
In onore di Castel Goffredo sarà inoltre presentata una sezione inedita su atmosfere, luoghi e persone rappresentativi del paese.
Le parole con cui l’autrice descrive il filo conduttore del suo lavoro e della sua ricerca, sono una utile chiave di lettura delle fotografie esposte:
“Il mio lavoro-passione, lo vivo e lo interpreto come l’atto che mentre ferma l’immagine cerca di catturare anche l’emozione che si crea fra me ed essa, materia impalpabile, ma indispensabile come la luce. Questo è ciò che spero di poter almeno in parte offrire allo sguardo del visitatore.”