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Ego et Alter
La mostra è un percorso per mezzo di pitture e sculture di Marco Pedrana, Diego Pasqualin e Laura Brambilla, dal generale pubblico dell’indagine sulla coscienza di fare parte di un gruppo sociale, all’indefinito intimo sulla coscienza della facoltà di inventare.
Comunicato stampa
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La mostra è un percorso per mezzo di dipinti e sculture dei tre creativi, Marco Pedrana, Diego Pasqualin e Laura Brambilla, dal generale pubblico all'indefinito intimo, sulla coscienza dell'identità, sulla coscienza nella relazione con l'altro e sulla coscienza del pensiero astratto.
Pedrana allestisce due grandi gruppi di tele interconnesse, dal titolo ZOA, nelle quali la ricerca verte sulla nascita della coscienza di fare parte di un gruppo sociale, e si svolge con la messa in scena di una lingua i cui pittogrammi sono le stesse rappresentazioni di azioni caotiche di centinaia di personaggi non caratterizzati se non dalla comunità dei loro tratti essenziali; la scena pare rimossa, primitiva e senza tempo.
Pasqualin costruisce uno spazio nello spazio espositivo, la sua Stanza di Marta, dal nome del museo archeologico di Taranto, dal quale mutua forme e temi per modellare in Rhodoid (un moderno derivato della fibra del cotone) una collezione di gioielli, contenitori di belletti e unguenti, specchi per il trucco, indagando la coscienza della relazione tra due persone, attraverso gli oggetti dellla preparazione del corpo per l’incontro con il partner.
Brambilla presenta una serie di dipinti astratti di piccole dimensioni, realizzati con materiali naturali, sabbia, succhi vegetali, nei quali per mezzo di macchie e segni indefiniti, descrive vedute immaginarie, perché di spazi mentali nei quali l’immaginazione si muove e nascono le idee, indagando il momento creativo e la coscienza della sua prima nascita.
Viene inoltre allestita una serie di bozzetti su carta dei tre artisti, quelli usati nella costruzione dell’intero progetto e dei singoli lavori.
Pedrana allestisce due grandi gruppi di tele interconnesse, dal titolo ZOA, nelle quali la ricerca verte sulla nascita della coscienza di fare parte di un gruppo sociale, e si svolge con la messa in scena di una lingua i cui pittogrammi sono le stesse rappresentazioni di azioni caotiche di centinaia di personaggi non caratterizzati se non dalla comunità dei loro tratti essenziali; la scena pare rimossa, primitiva e senza tempo.
Pasqualin costruisce uno spazio nello spazio espositivo, la sua Stanza di Marta, dal nome del museo archeologico di Taranto, dal quale mutua forme e temi per modellare in Rhodoid (un moderno derivato della fibra del cotone) una collezione di gioielli, contenitori di belletti e unguenti, specchi per il trucco, indagando la coscienza della relazione tra due persone, attraverso gli oggetti dellla preparazione del corpo per l’incontro con il partner.
Brambilla presenta una serie di dipinti astratti di piccole dimensioni, realizzati con materiali naturali, sabbia, succhi vegetali, nei quali per mezzo di macchie e segni indefiniti, descrive vedute immaginarie, perché di spazi mentali nei quali l’immaginazione si muove e nascono le idee, indagando il momento creativo e la coscienza della sua prima nascita.
Viene inoltre allestita una serie di bozzetti su carta dei tre artisti, quelli usati nella costruzione dell’intero progetto e dei singoli lavori.
17
marzo 2012
Ego et Alter
Dal 17 marzo al 27 aprile 2012
arte contemporanea
Location
GALLERIA SILVY BASSANESE
Biella, Via Galileo Galilei, 45, (Biella)
Biella, Via Galileo Galilei, 45, (Biella)
Orario di apertura
16,30 - 19,00 da martedì a venerdì;
sabato, domenica e festivi su appuntamento.
Vernissage
17 Marzo 2012, h 18
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