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Elena Arzuffi – Spifferi
Una rassicurante dimensione domestica accoglierà lo spettatore al suo ingresso in galleria, dove sei differenti ambienti della casa conterranno altrettanti video che hanno come unici protagonisti gli “spifferi”, ideati e realizzati dall’artista elena arzuffi alla sua prima prova personale presso la Galleria Ciocca
Comunicato stampa
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Una rassicurante dimensione domestica accoglierà lo spettatore al suo ingresso in galleria, dove sei differenti ambienti della casa conterranno altrettanti video che hanno come unici protagonisti gli “spifferi”, ideati e realizzati dall’artista elena arzuffi alla sua prima prova personale presso la Galleria Ciocca.
Lo spiffero, molesto soffio di aria o di vento che entra da una stretta apertura, viene qui interpretato dall’artista come un elemento di disturbo, che insinuandosi dalla finestra o da una porta aperta, è in grado di spostare l’attenzione dei nostri pensieri e di modificare le nostre azioni.
I sei video sono interamente realizzati dall’artista con l’uso di disegni in bianco e nero successivamente animati, riuscendo ad ottenere quella sospensione in cui delicatezza e semplicità restano l’elemento centrale, cuore fondamentale della poetica che da sempre caratterizza il suo lavoro . Unico momento in cui è possibile vedere un’immagine ripresa dal vero, è l’attimo in cui lo spiffero si insinua nelle azioni quotidiane dei personaggi riportandoci così alla cruda realtà in cui le cose accadono.
“itinerari”, “semplici spifferi”, “In interno”, “solo spifferi”, “spifferi” e “spiffero acre” sono i titoli dei video in mostra, le immagini che scorrono sono semplici rappresentazioni di vita quotidiana e si sviluppano fra le poche pareti domestiche.
Scopriamo così, fra le storie narrate, una giovane madre che accudisce il proprio figlio, un ragazzo che rompe la propria monotonia percorrendo in roller blade la sua casa, oppure una ragazza non vedente che si aggira per il suo appartamento, mentre giovani donne fanno aerobica in salotto. Sono semplici storie senza tempo di tutti i giorni di tutti i luoghi imbevute di una quotidianità di pascoliana memoria.
Richiamati dal suono insistente di una sirena proveniente dal giardino, ci ritroveremo incuriositi a scostare le tende oltre le quali l’immagine inquietante di una centrale nucleare,
icona assoluta d’insicurezza e pericolo, sposterà repentinamente i nostri pensieri dall’accogliente sicurezza della casa e delle sue mura domestiche all’incerta provvisorietà del mondo esterno
Dietro ad ogni nostra azione quotidiana c’è una vita che scorre, ogni momento può essere vissuto con l’intensità di una vita, come con la leggerezza di un soffio di vento, la nostra strada può essere modificata da un qualsiasi spiffero in ogni attimo della nostra vita.
Ed è proprio questo l’aspetto più interessante di questo progetto, perdersi nella propria quotidianità rende l’uomo miope verso i problemi reali e comuni al mondo, perché non solo un soffio di vento non conosce confini né dogane, né mura domestiche ma entra e si insinua nella nostra vita e nei nostri pensieri.
Lo spiffero, molesto soffio di aria o di vento che entra da una stretta apertura, viene qui interpretato dall’artista come un elemento di disturbo, che insinuandosi dalla finestra o da una porta aperta, è in grado di spostare l’attenzione dei nostri pensieri e di modificare le nostre azioni.
I sei video sono interamente realizzati dall’artista con l’uso di disegni in bianco e nero successivamente animati, riuscendo ad ottenere quella sospensione in cui delicatezza e semplicità restano l’elemento centrale, cuore fondamentale della poetica che da sempre caratterizza il suo lavoro . Unico momento in cui è possibile vedere un’immagine ripresa dal vero, è l’attimo in cui lo spiffero si insinua nelle azioni quotidiane dei personaggi riportandoci così alla cruda realtà in cui le cose accadono.
“itinerari”, “semplici spifferi”, “In interno”, “solo spifferi”, “spifferi” e “spiffero acre” sono i titoli dei video in mostra, le immagini che scorrono sono semplici rappresentazioni di vita quotidiana e si sviluppano fra le poche pareti domestiche.
Scopriamo così, fra le storie narrate, una giovane madre che accudisce il proprio figlio, un ragazzo che rompe la propria monotonia percorrendo in roller blade la sua casa, oppure una ragazza non vedente che si aggira per il suo appartamento, mentre giovani donne fanno aerobica in salotto. Sono semplici storie senza tempo di tutti i giorni di tutti i luoghi imbevute di una quotidianità di pascoliana memoria.
Richiamati dal suono insistente di una sirena proveniente dal giardino, ci ritroveremo incuriositi a scostare le tende oltre le quali l’immagine inquietante di una centrale nucleare,
icona assoluta d’insicurezza e pericolo, sposterà repentinamente i nostri pensieri dall’accogliente sicurezza della casa e delle sue mura domestiche all’incerta provvisorietà del mondo esterno
Dietro ad ogni nostra azione quotidiana c’è una vita che scorre, ogni momento può essere vissuto con l’intensità di una vita, come con la leggerezza di un soffio di vento, la nostra strada può essere modificata da un qualsiasi spiffero in ogni attimo della nostra vita.
Ed è proprio questo l’aspetto più interessante di questo progetto, perdersi nella propria quotidianità rende l’uomo miope verso i problemi reali e comuni al mondo, perché non solo un soffio di vento non conosce confini né dogane, né mura domestiche ma entra e si insinua nella nostra vita e nei nostri pensieri.
14
dicembre 2006
Elena Arzuffi – Spifferi
Dal 14 dicembre 2006 al 09 marzo 2007
arte contemporanea
Location
CIOCCA ARTE CONTEMPORANEA
Milano, Via Lecco, 15, (Milano)
Milano, Via Lecco, 15, (Milano)
Orario di apertura
dal martedì al sabato 14-19,30
Chiusura Natalizia: dal 22 Dicembre al 9 Gennaio
Vernissage
14 Dicembre 2006, ore 18.30
Autore