Paolo Cappelletti è lieto di annunciare l’inaugurazione di “Alien Garden” di Elena Vijoli. L’esposizione dell’artista romena, nata a Fagaras nel 1979, segna l’inizio della terza mostra nel nuovo spazio espositivo di Via Manara 15 a Milano. Il simbolismo delle opere di Elena Vijoli (Nane) si manifesta attraverso il contrasto tra un’economia segnica precisa e minimale e una ricerca continua sulla tecnica e sulla materia, la quale si concreta nell’uso di materiali come la pietra, il vetro, il cuoio e vari tipi di metalli. Questo controcanto continuo tra segno minimo e ridondanza materica è sostenuto da Vijoli al fine di trovare la giusta armonia degli opposti: la leggerezza del messaggio divino emerge in lavori puri come “Lessons from God” o “Apocryphal Writings”, mentre l’ironia e l’amore per la pesantezza delle cose umane esplodono in opere quali “Family” o “Brainstorming”. La liberazione personale dall’ossessione del “dipinto perfetto”, che nel percorso artistico dell’artista è rappresentato dai molti anni spesi come restauratrice di opere religiose in importanti chiese e monasteri romeni, è il fine ultimo del gioco pittorico di Vijoli. Un gioco basato su richiami a passaggi biblici (“The Way, the Truth and the Life”) e piccole battaglie o piaceri quotidiani (“Making Love with the Wind”); un gioco le cui regole servono a sostenerci nell’esplorazione delle meraviglie di un giardino apparentemente alieno ma che è assai umano, troppo umano.