La mostra, che vede esposte una ventina di opere dello scultore Elio Talon, ci presenta un percorso nella visione metamorfica dell’angelo, quale messaggero. Nunciamento evoca l’Annunciazione, il gesto dell’Angelo che viene a dire, a portare parola nuova alla dimensione umana. E la parola segna la velatura di ali semitrasparenti, corre su fogli di acetato come a scivolare dalla luce. La ricerca poetica passa dalla scrittura alla materia. La terracotta rosata rifulge di un biancore che riporta alla Dea Bianca che sovrintende alla ciclicità dei processi naturali, le sculture sono adornate di piume come rimando alla sacralità della Dea Uccello, agli antichi culti delle acque. La terracotta viene lasciata alla sua nudità terrestre, ricoperta talora con lacerti di foglia d’oro, o onorata col rosso del mestruo, riportando all’iconografia della Vergine il potere della fecondità generatrice. Gli angeli stessi hanno connotati femminili, come le Dakini della tradizione tibetana, luminose creature che danzano nell’aria indicando la via verso una coscienza nuova.