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Elisa Cella – Microbiota. Un ampliamento dell’esperienza sensoriale
L’artista, nota per la sua personalissima ricerca pittorica circolare, torna in galleria con un nuovo progetto installativo nato dallo studio di precise forme biologiche che dialogano con l’architettura della galleria.
Comunicato stampa
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VILLA CONTEMPORANEA presenta
MICROBIOTA
UN AMPLIAMENTO DELL’ESPERIENZA SENSORIALE
ELISA CELLA
Testo critico di Luca Panaro
Giovedì 29 settembre 2022 dalle ore 18.30
La mostra proseguirà fino al 3 dicembre 2022
Da martedì a sabato dalle ore 15 alle 19 e su appuntamento
Villa Contemporanea è lieta di presentare Microbiota. Un ampliamento dell’esperienza sensoriale, seconda personale di Elisa Cella, artista di formazione matematica, da sempre affascinata dalla scienza e dalla biologia cellulare.
L’artista, nota per la sua personalissima ricerca pittorica circolare, torna in galleria con un nuovo progetto installativo nato dallo studio di precise forme biologiche che dialogano con l’architettura della galleria.
Protagoniste dello spazio sono, infatti, le sue sculture in metallo che riproducono gli organismi, il loro eterno rigenerarsi, la loro infinita bellezza, al di là della loro funzione specifica.
In ambito scientifico, quando si parla di microbiota si fa riferimento alla totalità dei singoli microrganismi ⎼ batteri, funghi, archeobatteri e protozoi ⎼ e dei virus che vivono e colonizzano uno specifico ambiente in un determinato tempo. In maniera analoga, le forme scultoree di Elisa si impossessano dello spazio espositivo e si riproducono generando una popolazione di forme tanto affascinanti quanto misteriose.
Scrive Luca Panaro nel testo che accompagna la mostra: “Nell’attuale progetto l’artista prende in esame forme biologiche di batteri, protozoi e virus portatori di malattie terribili, che visti al microscopio risultano pervasi di una straordinaria bellezza. Ci sono anche microrganismi utili, come il virus T4 che attacca i batteri Escherichia coli e le Diatomee che producono circa il 25% dell’ossigeno immesso nell’atmosfera terrestre. Se in passato Elisa Cella creava forme ipotetiche, in questi lavori più recenti si possono apprezzare forme precise, riprodotte sulla base di studi scientifici”. E ancora: “Elisa Cella studia gli elementi biologici sui libri di scienza e li riproduce introducendo un’importante componente processuale: il tempo. Il lungo processo di realizzazione diviene un elemento fondamentale nella sua ricerca, cerchio dopo cerchio, a mano libera, in maniera ossessiva, l’opera si riproduce come accade agli organismi, dando origine a forme pressoché infinite, il cui limite è scandito soltanto dal tempo necessario alla realizzazione.
L’osservatore spesso non ha di fronte opere singole, sono da intendersi come anelli di una catena di variazioni determinate dall’artista, ma potremmo essere anche noi chiamati a giocare all’infinito con questi modelli nell’atto del guardare. L’opera però non coincide con ciò che vede l’artista o il fruitore, come saremmo portati a credere, perché la sua portata culturale risiede nel processo di crescita, va oltre la fugace percezione del singolo, corrisponde piuttosto a un ampliamento della sua esperienza sensoriale, di chi la produce e di chi la osserva. Siamo quindi di fronte a un orizzonte pervaso da possibilità incomparabilmente maggiori.”
Catturati dalle forme e dai colori, ci lasciamo così stupire dalla loro bellezza e ci sentiamo parte del racconto dell’esistenza, della creatività della natura.
Testo critico di Luca Panaro.
Elisa Cella (Genova, 1974). Vive e lavora a Monza.
Tra le sue mostre ricordiamo: “Secondo Orizzonte”, Fondazione Tito Balestra, Longiano (FC), a cura di Vanni Cuoghi, con libro-catalogo, 2022; “Un’estetica dell’infinito”, Spazio Heart, Vimercate, a cura di Simona Bartolena e Armando Fettolini (cat.), 2021; “Tre Artiste Tre”, Rocca di Umbertide (PG), a cura di Giorgio Bonomi, 2021; “L’impossibilità del reale”, Villa Contemporanea, Monza, a cura di Leda Lunghi, 2019; “Angolo di contatto”, Azimut, Brescia, a cura di Alessia Locatelli e Galleria E3 Arte Contemporanea, 2019;
“La bellezza resta”, varie sedi: Chiesa di San Rocco, Carnago (Va), Stadtmuseum, Klausen (BZ), Palazzetto dei Nobili, L’Aquila, Galleria Biffi, Piacenza, Binario 7, Monza, a cura di Simona Bartolena ed Armando Fettolini, 2016-2019 (cat.); “Material”, palazzo Olmea, Monza (MB), a cura di Matteo Galbiati, progetto di Maurizio Caldirola Arte Contemporanea, 2018; “ContemporaneaMente”, Museo MAM Villa Ippoliti, Gazoldo degli Ippoliti (MN), a cura di Gianfranco Ferlisi, 2017; “Kunst Heilt Medizin - Zehen Werke”, Facoltà Teologica Università di Graz (A), a cura di A.B.Del Guercio, I.Guanzini, I.Terracciano, 2017; “Estetica Matematica, Villa Contemporanea, Monza, a cura di Leda Lunghi, 2017; “Analitica 70 e nuove prospettive”, Galleria E3 Arte Contemporanea, Brescia, 2017; “Unconventional Views”, M.AR.CO., Monza, 2016; “Lavatoys - Arte in un antico lavatoio genovese”, Genova, a cura di Angelo Pretolani, 2016; “Freezer - TransumArte”, Castello Fieschi-Doria-Malaspina, Santo Stefano d’Aveto (GE), testo ed intervento poetico di Ivan Fassio,(cat.), 2016; “Premio Combat”, finalista sezione pittura, Museo G.Fattori, Livorno, (cat.), 2016; “CAZZIEFIGHE”, spazio Laltalena, Milano, a cura di Massimo Kaufmann ed Ivano Sossella, (cat.), 2016; “Innaturalismi”, MUST, Vimercate, a cura di Simona Bartolena, (cat.), 2016; “NutriMenti”, Palazzo D'Aquino, Taranto, a cura di Sara Liuzzi, (cat.), 2016; “Sensazione Concava”, Galleria E3 Arte Contemporanea, Brescia, testo di Alberto Rigoni, (cat.), 2015; “Elisa Cella - TransumArte” Castello Fieschi-Doria-Malaspina, Santo Stefano d’Aveto (GE), a cura di Gabriele Perretta, (cat.), 2015.
MICROBIOTA
UN AMPLIAMENTO DELL’ESPERIENZA SENSORIALE
ELISA CELLA
Testo critico di Luca Panaro
Giovedì 29 settembre 2022 dalle ore 18.30
La mostra proseguirà fino al 3 dicembre 2022
Da martedì a sabato dalle ore 15 alle 19 e su appuntamento
Villa Contemporanea è lieta di presentare Microbiota. Un ampliamento dell’esperienza sensoriale, seconda personale di Elisa Cella, artista di formazione matematica, da sempre affascinata dalla scienza e dalla biologia cellulare.
L’artista, nota per la sua personalissima ricerca pittorica circolare, torna in galleria con un nuovo progetto installativo nato dallo studio di precise forme biologiche che dialogano con l’architettura della galleria.
Protagoniste dello spazio sono, infatti, le sue sculture in metallo che riproducono gli organismi, il loro eterno rigenerarsi, la loro infinita bellezza, al di là della loro funzione specifica.
In ambito scientifico, quando si parla di microbiota si fa riferimento alla totalità dei singoli microrganismi ⎼ batteri, funghi, archeobatteri e protozoi ⎼ e dei virus che vivono e colonizzano uno specifico ambiente in un determinato tempo. In maniera analoga, le forme scultoree di Elisa si impossessano dello spazio espositivo e si riproducono generando una popolazione di forme tanto affascinanti quanto misteriose.
Scrive Luca Panaro nel testo che accompagna la mostra: “Nell’attuale progetto l’artista prende in esame forme biologiche di batteri, protozoi e virus portatori di malattie terribili, che visti al microscopio risultano pervasi di una straordinaria bellezza. Ci sono anche microrganismi utili, come il virus T4 che attacca i batteri Escherichia coli e le Diatomee che producono circa il 25% dell’ossigeno immesso nell’atmosfera terrestre. Se in passato Elisa Cella creava forme ipotetiche, in questi lavori più recenti si possono apprezzare forme precise, riprodotte sulla base di studi scientifici”. E ancora: “Elisa Cella studia gli elementi biologici sui libri di scienza e li riproduce introducendo un’importante componente processuale: il tempo. Il lungo processo di realizzazione diviene un elemento fondamentale nella sua ricerca, cerchio dopo cerchio, a mano libera, in maniera ossessiva, l’opera si riproduce come accade agli organismi, dando origine a forme pressoché infinite, il cui limite è scandito soltanto dal tempo necessario alla realizzazione.
L’osservatore spesso non ha di fronte opere singole, sono da intendersi come anelli di una catena di variazioni determinate dall’artista, ma potremmo essere anche noi chiamati a giocare all’infinito con questi modelli nell’atto del guardare. L’opera però non coincide con ciò che vede l’artista o il fruitore, come saremmo portati a credere, perché la sua portata culturale risiede nel processo di crescita, va oltre la fugace percezione del singolo, corrisponde piuttosto a un ampliamento della sua esperienza sensoriale, di chi la produce e di chi la osserva. Siamo quindi di fronte a un orizzonte pervaso da possibilità incomparabilmente maggiori.”
Catturati dalle forme e dai colori, ci lasciamo così stupire dalla loro bellezza e ci sentiamo parte del racconto dell’esistenza, della creatività della natura.
Testo critico di Luca Panaro.
Elisa Cella (Genova, 1974). Vive e lavora a Monza.
Tra le sue mostre ricordiamo: “Secondo Orizzonte”, Fondazione Tito Balestra, Longiano (FC), a cura di Vanni Cuoghi, con libro-catalogo, 2022; “Un’estetica dell’infinito”, Spazio Heart, Vimercate, a cura di Simona Bartolena e Armando Fettolini (cat.), 2021; “Tre Artiste Tre”, Rocca di Umbertide (PG), a cura di Giorgio Bonomi, 2021; “L’impossibilità del reale”, Villa Contemporanea, Monza, a cura di Leda Lunghi, 2019; “Angolo di contatto”, Azimut, Brescia, a cura di Alessia Locatelli e Galleria E3 Arte Contemporanea, 2019;
“La bellezza resta”, varie sedi: Chiesa di San Rocco, Carnago (Va), Stadtmuseum, Klausen (BZ), Palazzetto dei Nobili, L’Aquila, Galleria Biffi, Piacenza, Binario 7, Monza, a cura di Simona Bartolena ed Armando Fettolini, 2016-2019 (cat.); “Material”, palazzo Olmea, Monza (MB), a cura di Matteo Galbiati, progetto di Maurizio Caldirola Arte Contemporanea, 2018; “ContemporaneaMente”, Museo MAM Villa Ippoliti, Gazoldo degli Ippoliti (MN), a cura di Gianfranco Ferlisi, 2017; “Kunst Heilt Medizin - Zehen Werke”, Facoltà Teologica Università di Graz (A), a cura di A.B.Del Guercio, I.Guanzini, I.Terracciano, 2017; “Estetica Matematica, Villa Contemporanea, Monza, a cura di Leda Lunghi, 2017; “Analitica 70 e nuove prospettive”, Galleria E3 Arte Contemporanea, Brescia, 2017; “Unconventional Views”, M.AR.CO., Monza, 2016; “Lavatoys - Arte in un antico lavatoio genovese”, Genova, a cura di Angelo Pretolani, 2016; “Freezer - TransumArte”, Castello Fieschi-Doria-Malaspina, Santo Stefano d’Aveto (GE), testo ed intervento poetico di Ivan Fassio,(cat.), 2016; “Premio Combat”, finalista sezione pittura, Museo G.Fattori, Livorno, (cat.), 2016; “CAZZIEFIGHE”, spazio Laltalena, Milano, a cura di Massimo Kaufmann ed Ivano Sossella, (cat.), 2016; “Innaturalismi”, MUST, Vimercate, a cura di Simona Bartolena, (cat.), 2016; “NutriMenti”, Palazzo D'Aquino, Taranto, a cura di Sara Liuzzi, (cat.), 2016; “Sensazione Concava”, Galleria E3 Arte Contemporanea, Brescia, testo di Alberto Rigoni, (cat.), 2015; “Elisa Cella - TransumArte” Castello Fieschi-Doria-Malaspina, Santo Stefano d’Aveto (GE), a cura di Gabriele Perretta, (cat.), 2015.
29
settembre 2022
Elisa Cella – Microbiota. Un ampliamento dell’esperienza sensoriale
Dal 29 settembre al 03 dicembre 2022
arte contemporanea
Location
VILLA CONTEMPORANEA
Monza, Via Bergamo, 20, (Monza E Brianza)
Monza, Via Bergamo, 20, (Monza E Brianza)
Orario di apertura
da martedì a sabato dalle ore 15 alle 19 e su appuntamento
Vernissage
29 Settembre 2022, dalle ore 18.30
Sito web
Autore
Autore testo critico