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Elisa Rossi – Accesso Negato
Le opere esposte in Accesso Negato riportano i frammenti di un’intima quotidianità che va oltre ai corpi, attraverso i merletti, le ombre e i respiri
Comunicato stampa
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Accesso Negato è il titolo della doppia mostra personale della giovane artista Elisa Rossi, dal 17 dicembre 2005 al 28 gennaio 2006 alla Galleria Image Furini Arte Contemporanea di Arezzo, e in seguito a Vicenza alla Galleria Andrea Arte Contemporanea, curata in tandem da Maurizio Sciaccaluga e Luca Beatrice.
I nuovi lavori di Elisa Rossi proseguono il progetto iniziale della prima produzione durante l’Accademia, ma divengono oggi più insistenti i tentativi di variazione di linguaggio, ovvero le possibilità di portare a punti estremi lo stile espressivo, per vedere cosa ne risulta, per misurare le potenzialità e i limiti del linguaggio del corpo femminile, sottoponendolo a diverse luci, diversi tagli, diverse pose. Come se il corpo, in un’ambientazione sempre più neutra e asettica, divenisse cifra, simbolo, codice di un linguaggio espressivo che perde il suo contenuto per diventare il strumento comunicativo della scena. Quindi, svuotato dei suoi valori carnali, purificato da ogni allusione e da ogni deviazione, il corpo rimane candida manifestazione di un’atmosfera intima e privata, raccolta nel silenzio di uno spazio chiuso, fisico e mentale. Dove il gesto di routine “di una giovane donna impegnata in atti ordinari al limite della banalità, come la toilette, la cura personale, la vestizione”, citando Luca Beatrice, non ha valore in sé, ma dimostra come la grazia, il candore, la femminilità possano prescindere dal contesto. Il soggetto non è l’azione svolta, il significato dell’opera non è da cercare nella situazione rappresentata, nel bidè, nella depilazione, ma nel ritaglio, nel particolare, nella scelta di un frangente. Può sembrare uno sguardo curioso e ammirante quello che spia la giovane ragazza nella sua intimità, ma con attenzione si coglie l’evidente assenza di malizia, di secondo fine, di stupore, e la chiara conoscenza e naturalezza. E’ lo sguardo di una donna che apre la porta, che svela quello che non si dice, ciò di cui non si parla. Che racconta l’umanità del tabù, sussurrandola con innocente semplicità.
Le opere esposte in Accesso Negato riportano i frammenti di un’intima quotidianità che va oltre ai corpi, attraverso i merletti, le ombre e i respiri.
Il catalogo che accompagna la mostra raccoglie i resti dei curatori Maurizio Sciaccaluga e Luca Beatrice, oltre all’intervento di Boosta dei Subsonica.
I nuovi lavori di Elisa Rossi proseguono il progetto iniziale della prima produzione durante l’Accademia, ma divengono oggi più insistenti i tentativi di variazione di linguaggio, ovvero le possibilità di portare a punti estremi lo stile espressivo, per vedere cosa ne risulta, per misurare le potenzialità e i limiti del linguaggio del corpo femminile, sottoponendolo a diverse luci, diversi tagli, diverse pose. Come se il corpo, in un’ambientazione sempre più neutra e asettica, divenisse cifra, simbolo, codice di un linguaggio espressivo che perde il suo contenuto per diventare il strumento comunicativo della scena. Quindi, svuotato dei suoi valori carnali, purificato da ogni allusione e da ogni deviazione, il corpo rimane candida manifestazione di un’atmosfera intima e privata, raccolta nel silenzio di uno spazio chiuso, fisico e mentale. Dove il gesto di routine “di una giovane donna impegnata in atti ordinari al limite della banalità, come la toilette, la cura personale, la vestizione”, citando Luca Beatrice, non ha valore in sé, ma dimostra come la grazia, il candore, la femminilità possano prescindere dal contesto. Il soggetto non è l’azione svolta, il significato dell’opera non è da cercare nella situazione rappresentata, nel bidè, nella depilazione, ma nel ritaglio, nel particolare, nella scelta di un frangente. Può sembrare uno sguardo curioso e ammirante quello che spia la giovane ragazza nella sua intimità, ma con attenzione si coglie l’evidente assenza di malizia, di secondo fine, di stupore, e la chiara conoscenza e naturalezza. E’ lo sguardo di una donna che apre la porta, che svela quello che non si dice, ciò di cui non si parla. Che racconta l’umanità del tabù, sussurrandola con innocente semplicità.
Le opere esposte in Accesso Negato riportano i frammenti di un’intima quotidianità che va oltre ai corpi, attraverso i merletti, le ombre e i respiri.
Il catalogo che accompagna la mostra raccoglie i resti dei curatori Maurizio Sciaccaluga e Luca Beatrice, oltre all’intervento di Boosta dei Subsonica.
17
dicembre 2005
Elisa Rossi – Accesso Negato
Dal 17 dicembre 2005 al 28 gennaio 2006
giovane arte
Location
IMAGE
Arezzo, Via Camillo Benso Conte Di Cavour, 6, (Arezzo)
Arezzo, Via Camillo Benso Conte Di Cavour, 6, (Arezzo)
Orario di apertura
lun–sab + 1° dom del mese 10-13 e 15,30-19,30
Vernissage
17 Dicembre 2005, ore 18,30
Autore
Curatore