Nelle arcane primavere di Ellen G. si dischiudono, come gemme primaverili, visioni che rievocano atmosfere remote e misteriose, nelle quali bellezza, stupore e meraviglia infondono del proprio anelito ogni presenza. Si tratta di opere – realizzate con la tecnica cubista del papier collè – nelle quali il tempo appare distante e sospeso, e i legami tra gli eventi e tra le immagini si sottraggono alla concatenazione logica per confluire in una corrente di coscienza, entro la quale reminiscenze artistiche, nessi narrativi, suggestioni culturali, associazioni emotive si combinano alchemicamente in un flusso visivo fatto di rapide e salti improvvisi che spiazzano e disorientano l’osservatore, ma anche di andamenti dolci e sereni che sprofondano l’animo in una piacevole dimensione contemplativa. Ecco affiorare – come dejà vu – alla superficie apparentemente indistinta dei papier collés, figure note di veneri e madonne, di eroi, artisti e cavalieri, di animali leggendari o fantastici che, prestate ad un contesto diverso da quello originario, si contaminano di possibili e inaspettati significati e che portano esse stesse in dote un corredo di sorprendenti rivelazioni diffondendo scintille di magia all’intorno.
È un mondo incantato e segreto quello dischiuso da queste opere di Ellen G., un mondo nel quale, al calore ed alla luce del sole della bellezza, riprendono vita i fiori e i germogli di un passato nel quale è piacevole perdersi per poi ritrovarsi.