Da qui il titolo scherzoso che si è voluto dare alla mostra in cui, affiancate all’opera che dà il titolo alla mostra, saranno presentati gli ultimi lavori della Bagarolo. L’Urlo eseguito da Elsa Bagarolo era già stato esposto nella mostra del novembre 2003 alla Galleria FYR insieme ad altre opere ispirate a famosi dipinti di Van Gogh.

Elsa Bagarolo utilizza l’arte del ricamo in modo sorprendentemente efficace: una magia di colori e punti lanciati che inglobano la forza magnetica e l’energia dell’opera originale. L’uso di questa tecnica in campo artistico ha già trovato molti interpreti, anche di grande fama, a cominciare dalla femminista americana Miriam Shapiro che intendeva ridare dignità ai lavori della donna. Così come l’arte della fibra (Fiber Art) è stata strumento delle avanguardie per creare un connubio fra arte e artigianato, cioè l’utilizzo delle arti artigianali per rafforzare il messaggio artistico.

Elsa Bagarolo dà così una possibilità di fruizione delle opere famose dei grandi maestri senza peraltro fare delle copie ma creando delle opere uniche di forte potenzialità comunicativa utilizzando un suo talento naturale unito ad una vivace creatività interpretativa. Oggetto dei suoi ultimi lavori sono state le opere di Klimt, Modigliani, Kirckner, Chuck Cloose.

La cornice dell’Atelier di Lietta Cavalli è la più appropriata per questa esposizione. Vede infatti riuniti il talento, la genialità e la capacità creativa di due forti interpreti. Lietta Cavalli realizza tessuti meravigliosi, oggetti d’arredamento, cristalli da tavola di un fascino e di un’eleganza che riporta ai fasti del Rinascimento. Per descrivere il suo lavoro e l’ambientazione in cui viene presentato ci viene alla mente un solo termine: “magnificienza”.