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Emilio Pian – Archeografie
Un’eterogenea e ragionata selezione critica di opere inedite di Emilio Pian – piccoli, medi e grandi formati – ottenute mediante moduli compositivi e assemblaggi di diverso materiale cartaceo (disegni, schizzi, appunti, ritagli, pitto-scritture) realizzato e raccolto e poi conservato negli anni.
Comunicato stampa
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Si inaugura sabato 16 aprile 2016, alle ore 18.30, presso gli spazi espositivi di Villa Orsini di Scorzè (via Roma, 53; vedi scheda evento allegata), ARCHEOGRAFIE, personale dell’artista Emilio Pian, a cura del critico d’arte Gaetano Salerno.
La mostra, visitabile fino a domenica 1° maggio 2016, è realizzata da Segnoperenne in collaborazione con il Comune di Scorzè e con il Circolo Culturale Scorzè; l’appuntamento espositivo costituisce il quarto capitolo di un progetto culturale declinato in sei distinti episodi (titolo: Società Alternate | Verso nuove società dell’arte, ideato e curato da Gaetano Salerno), ispirato alla filosofia della decrescita e incentrato sulla ricerca e analisi dei fenomeni artistici e sociologici della contemporaneità.
Nella costruzione di un processo di decrescita anche l’arte rinuncia a linguaggi aulici, a forme iperboliche ma vacue, per riorganizzarsi in strutture più concrete di comunicazione, verso produzioni calate all’interno di un percorso formativo vicino alle contraddizioni e alle peculiarità di una realtà odierna complessa e sfaccettata, apparentemente incomprensibile, necessarie per evidenziarne le incongruenze, i limiti e – se possibile – fornire spunti concreti di cambiamento.
Dopo le collettive e.t.w.a.s. (aprile 2015, ricerca sull’arte del riciclo), Lumìna Sòlis (maggio 2015, ricerca sull’arte della luce), Axial Ages (novembre 2015, ricerca sull’arte dell’assenza) ARCHEOGRAFIE, il quarto dei sei appuntamenti previsti dal progetto espositivo, sviluppa un percorso di analisi incentrato sull’arte della scrittura e del segno, la ricerca cioè della spiegazione e comprensione del presente attraverso i segni sparsi nel passato che l’artista, nel percorso ininterrotto della propria ricerca espressiva ed esistenziale, deve riconoscere, recuperare e riconsiderare per tracciare il proprio cammino.
Archeografie presenterà al pubblico un’eterogenea e ragionata selezione critica di opere inedite realizzate dall’artista Emilio Pian per l’occasione - piccoli, medi e grandi formati - ottenute mediante moduli compositivi e assemblaggi di diverso materiale cartaceo (disegni, schizzi, appunti, ritagli, pitto-scritture) realizzato e raccolto e poi conservato negli anni, fino ad oggi rimasto chiuso dentro simboliche scatole di cartone, in attesa di una nuova definizione d’uso e di nuovi spunti interpretativi.
Collage, assemblaggi, interventi pittorici e segnici minimali sono gli strumenti attraverso i quali l’artista rilegge e riscrive il presente attraverso elementi mutuati e recuperati dal proprio passato.
Scrive il critico d’arte Gaetano Salerno nel testo critico Archeografie:
“ […] Il passaggio da codici minimali a iperboli iper-decorativiste, lo scarto tra i due antitetici registri che caratterizzano questi lavori - il popolare e l’aulico - ottenuto da sovrapposizioni e giustapposizioni di significanti criptici alternati (o posti in dialogo) con evidenti e spiazzanti ovvietà, evidenzia il tentativo dell’artista di interrogarsi sulla propria dualità, sulle proprie ambivalenze, rendendo evidenti le intime e molteplici contraddizioni e antinomie dell’essere.
Rinunciando alle forme ieratiche e silenti delle precedenti produzioni in metallo in cui la materia, modificata dall’azione del tempo o dall’azione meccanica dell’artista, lasciava emergere tagli, graffi e squarci espressivi, l’operazione ottenuta con Archeografie delinea invece un percorso inverso, tendente al rispetto di regole compositive preordinate ed evidenti, la necessità di far pervenire nel giusto luogo (spazio-temporale) la molteplicità degli elementi fino a ottenere, riprendendo pratiche accumulative e assemblative prossime al nouveau réalisme, mappature ordinate del presente per una comprensione accurata e indubitabile dell’oggi, terapia che cicatrizza e nasconde le ferite della materia, ne riequilibra le incongruenze, riscrivendone nuove storie […] ”.
Emilio Pian nasce a Roma nel 1956.
Vive e lavora in provincia di Treviso. Dopo gli studi artistici elabora un proprio linguaggio artistico - espressivo nell’ambito dell’informale. Inizialmente costruisce un sistema di segni che traducono su carta e tela le emozioni più segrete e le riflessioni sulla quotidianità e sulla storia. Successivamente orienta la propria ricerca verso la materia, la forma e lo spazio, utilizzando elementi quali l’acciaio, l’alluminio, il piombo e il ferro per costruire figure geometrico - spaziali proiettate nella tridimensionalità. Sue opere sono parte di collezioni italiane ed estere. Ha partecipato a numerose mostre personali e collettive.
Emilio Pian sarà presente a Villa Orsini in occasione della presentazione critica della mostra Archeografie di sabato 16 aprile 2016 (inizio ore 18.30), introdotto dal critico d’arte Gaetano Salerno.
La mostra, visitabile fino a domenica 1° maggio 2016, è realizzata da Segnoperenne in collaborazione con il Comune di Scorzè e con il Circolo Culturale Scorzè; l’appuntamento espositivo costituisce il quarto capitolo di un progetto culturale declinato in sei distinti episodi (titolo: Società Alternate | Verso nuove società dell’arte, ideato e curato da Gaetano Salerno), ispirato alla filosofia della decrescita e incentrato sulla ricerca e analisi dei fenomeni artistici e sociologici della contemporaneità.
Nella costruzione di un processo di decrescita anche l’arte rinuncia a linguaggi aulici, a forme iperboliche ma vacue, per riorganizzarsi in strutture più concrete di comunicazione, verso produzioni calate all’interno di un percorso formativo vicino alle contraddizioni e alle peculiarità di una realtà odierna complessa e sfaccettata, apparentemente incomprensibile, necessarie per evidenziarne le incongruenze, i limiti e – se possibile – fornire spunti concreti di cambiamento.
Dopo le collettive e.t.w.a.s. (aprile 2015, ricerca sull’arte del riciclo), Lumìna Sòlis (maggio 2015, ricerca sull’arte della luce), Axial Ages (novembre 2015, ricerca sull’arte dell’assenza) ARCHEOGRAFIE, il quarto dei sei appuntamenti previsti dal progetto espositivo, sviluppa un percorso di analisi incentrato sull’arte della scrittura e del segno, la ricerca cioè della spiegazione e comprensione del presente attraverso i segni sparsi nel passato che l’artista, nel percorso ininterrotto della propria ricerca espressiva ed esistenziale, deve riconoscere, recuperare e riconsiderare per tracciare il proprio cammino.
Archeografie presenterà al pubblico un’eterogenea e ragionata selezione critica di opere inedite realizzate dall’artista Emilio Pian per l’occasione - piccoli, medi e grandi formati - ottenute mediante moduli compositivi e assemblaggi di diverso materiale cartaceo (disegni, schizzi, appunti, ritagli, pitto-scritture) realizzato e raccolto e poi conservato negli anni, fino ad oggi rimasto chiuso dentro simboliche scatole di cartone, in attesa di una nuova definizione d’uso e di nuovi spunti interpretativi.
Collage, assemblaggi, interventi pittorici e segnici minimali sono gli strumenti attraverso i quali l’artista rilegge e riscrive il presente attraverso elementi mutuati e recuperati dal proprio passato.
Scrive il critico d’arte Gaetano Salerno nel testo critico Archeografie:
“ […] Il passaggio da codici minimali a iperboli iper-decorativiste, lo scarto tra i due antitetici registri che caratterizzano questi lavori - il popolare e l’aulico - ottenuto da sovrapposizioni e giustapposizioni di significanti criptici alternati (o posti in dialogo) con evidenti e spiazzanti ovvietà, evidenzia il tentativo dell’artista di interrogarsi sulla propria dualità, sulle proprie ambivalenze, rendendo evidenti le intime e molteplici contraddizioni e antinomie dell’essere.
Rinunciando alle forme ieratiche e silenti delle precedenti produzioni in metallo in cui la materia, modificata dall’azione del tempo o dall’azione meccanica dell’artista, lasciava emergere tagli, graffi e squarci espressivi, l’operazione ottenuta con Archeografie delinea invece un percorso inverso, tendente al rispetto di regole compositive preordinate ed evidenti, la necessità di far pervenire nel giusto luogo (spazio-temporale) la molteplicità degli elementi fino a ottenere, riprendendo pratiche accumulative e assemblative prossime al nouveau réalisme, mappature ordinate del presente per una comprensione accurata e indubitabile dell’oggi, terapia che cicatrizza e nasconde le ferite della materia, ne riequilibra le incongruenze, riscrivendone nuove storie […] ”.
Emilio Pian nasce a Roma nel 1956.
Vive e lavora in provincia di Treviso. Dopo gli studi artistici elabora un proprio linguaggio artistico - espressivo nell’ambito dell’informale. Inizialmente costruisce un sistema di segni che traducono su carta e tela le emozioni più segrete e le riflessioni sulla quotidianità e sulla storia. Successivamente orienta la propria ricerca verso la materia, la forma e lo spazio, utilizzando elementi quali l’acciaio, l’alluminio, il piombo e il ferro per costruire figure geometrico - spaziali proiettate nella tridimensionalità. Sue opere sono parte di collezioni italiane ed estere. Ha partecipato a numerose mostre personali e collettive.
Emilio Pian sarà presente a Villa Orsini in occasione della presentazione critica della mostra Archeografie di sabato 16 aprile 2016 (inizio ore 18.30), introdotto dal critico d’arte Gaetano Salerno.
16
aprile 2016
Emilio Pian – Archeografie
Dal 16 aprile al primo maggio 2016
arte contemporanea
Location
VILLA ORSINI
Scorzè, Via Roma, 53, (Venezia)
Scorzè, Via Roma, 53, (Venezia)
Orario di apertura
mercoledì venerdì sabato 16.00 - 19.30
domenica 10.30 - 12.30 e 16.00 - 19.30
Vernissage
16 Aprile 2016, ore 18.30
Autore
Curatore