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Ennio Calabria – Nella pittura la vita
La presentazione del libro “Ennio Calabria. Nella pittura la vita” di Ida Mitrano (Bordeaux edizioni). Con l’autrice interverranno Franco Ferrarotti, sociologo, Gabriele Simongini, storico dell’arte. Condurrà l’incontro Danilo Maestosi
Comunicato stampa
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Il libro ricostruisce la trama di un percorso dove vita, pensiero e arte appaiono da sempre inscindibili, un corpus unico. Per la prima volta, in occasione dei suoi ottant’anni, Ennio Calabria, artista storicamente riconosciuto e di grande spessore culturale, è restituito attraverso queste pagine che rivelano il carattere inedito del suo processo creativo e la potenza espressiva e iconografica della sua pittura. Dagli anni dell’esordio con la personale del 1958 a oggi, la sua opera è interpretata guardando al passato con l’occhio del presente entro una circolarità di pensieri e creatività che pongono l’accento sulla necessità dell’artista di rifondare la pittura su nuove ragioni in relazione ai grandi mutamenti del contemporaneo. Emerge la complessità di una ricerca che si distingue per la sua unicità nell’arte della seconda metà del Novecento e nel panorama delle fenomenologie artistiche attuali, in rapporto alle quali Calabria si connota come figura centrale e anomala. Come riuscire a restituire questa centralità e “anomalia”, è stata la grande sfida del libro che attraverso un dialogo a due “voci”, quella dell’autrice e dell’artista, presenta una chiave di lettura nuova e diversa che fa di questo testo nel ritmo incalzante di parole e immagini, tra passato e presente, non una semplice biografia, non un racconto, ma una vita che si racconta nel suo divenire. Fondamentale, in tal senso, è stata in questi anni la frequentazione e il dialogo continuo tra l’autrice e l’artista, ma anche l’ampia documentazione messa a disposizione dell’Archivio Calabria che ha consentito di ricostruire la sua lunga attività.
Scrive Ida Mitrano: «La pittura di Calabria è la testimonianza autentica di un artista che non ha mai ceduto il suo processo creativo alle mode dell’arte, né si è mai rifugiato in stereotipi di vario tipo. Un artista che invece, ancora oggi, continua a interrogarsi sul mondo attraverso una ricerca, dove la figura nella sua straordinaria potenza espressiva e iconografica resta un elemento centrale e condivisibile d’incontro con il reale. In questo senso, Calabria è pittore del tempo e dell’uomo. Una coerenza estrema che lo distingue nel contesto delle fenomenologie artistiche attuali, spesso inconsistenti».
Diverse le fasi che contraddistinguono il percorso dell’artista: da il Pro e il Contro, dove è tra i fondatori (1961), che diventa un forte punto di riferimento per le nuove ricerche figurative in Italia, agli anni settanta distinti da un singolare impegno culturale e sociale che lo vedono anche Consigliere alla Biennale di Venezia e, in seguito, da un intenso ritorno alla pittura che dagli anni novanta, con la ricerca di una forma metamorfica – espressione delle veloci trasformazioni epocali – acquisirà sempre più quei nuovi caratteri che connotano la sua Opera, fino a fargli affermare che la pittura «non è purapennellata, non è qualcosa di esterno a te, ma è il tuo liquidobiologico per certi aspetti, un tessuto, come se tu trasferissi qualcosadi fisiologico sulla tela. Questo è l’elemento che dà forza di essere a ciò che tu dichiari, altrimenti tu dichiari un concetto. Io sono e traduco il mio essere nella pittura. Questa è l’unica funzione che oggipuò avere la pittura». Riaffermare pertanto il ruolo dell’artista in rapporto ai cambiamenti inediti del tempo, è più chef mai necessario. Per Calabria: «l’artista in realtà testimonia se stesso attraverso se stesso. In poche parole, non è uno che racconta o testimoniaraccontando il tempo, ma è lui l’espressione vivente, organica del tempo». In tal senso, il suo definirsi “pittore sociale”, sia ieri che oggi, è un riconoscersi come «un testimone interessato alla dimensioneumana compromessa dentro le vicissitudini della storia». La suapittura e il suo pensiero sono da sempre il segno forte e coerente del suo rapporto con la vita e la storia.
Ida Mitrano è storica e critica d’arte. Ha curato la sezione Letteratura e Arti Visive del Laboratorio Multimediale di Interazioni tra la Letteratura e le altre Arti dell’Università degli Studi di Roma Tor Vergata e collabora con l’Università di Roma “La Sapienza”. Ha pubblicato saggi sull’arte del primo Novecento, in particolare sul Futurismo. Ha curato con Agostino Bagnato, Diario Notturno. L’identità graffiata (2011); con Rita Pedonesi per l’Associazione culturale “in tempo”, Adamo e la Nuvola (2016).
Tra le sue opere: La Sapienza 1932-1935. Arte, architettura, storia (2008); Arte Contemporanea. Tra astrattismo e realismo con Jolanda Nigro Covre (2011); Ascoltare l’opera d’arte (2016).
Scrive Ida Mitrano: «La pittura di Calabria è la testimonianza autentica di un artista che non ha mai ceduto il suo processo creativo alle mode dell’arte, né si è mai rifugiato in stereotipi di vario tipo. Un artista che invece, ancora oggi, continua a interrogarsi sul mondo attraverso una ricerca, dove la figura nella sua straordinaria potenza espressiva e iconografica resta un elemento centrale e condivisibile d’incontro con il reale. In questo senso, Calabria è pittore del tempo e dell’uomo. Una coerenza estrema che lo distingue nel contesto delle fenomenologie artistiche attuali, spesso inconsistenti».
Diverse le fasi che contraddistinguono il percorso dell’artista: da il Pro e il Contro, dove è tra i fondatori (1961), che diventa un forte punto di riferimento per le nuove ricerche figurative in Italia, agli anni settanta distinti da un singolare impegno culturale e sociale che lo vedono anche Consigliere alla Biennale di Venezia e, in seguito, da un intenso ritorno alla pittura che dagli anni novanta, con la ricerca di una forma metamorfica – espressione delle veloci trasformazioni epocali – acquisirà sempre più quei nuovi caratteri che connotano la sua Opera, fino a fargli affermare che la pittura «non è purapennellata, non è qualcosa di esterno a te, ma è il tuo liquidobiologico per certi aspetti, un tessuto, come se tu trasferissi qualcosadi fisiologico sulla tela. Questo è l’elemento che dà forza di essere a ciò che tu dichiari, altrimenti tu dichiari un concetto. Io sono e traduco il mio essere nella pittura. Questa è l’unica funzione che oggipuò avere la pittura». Riaffermare pertanto il ruolo dell’artista in rapporto ai cambiamenti inediti del tempo, è più chef mai necessario. Per Calabria: «l’artista in realtà testimonia se stesso attraverso se stesso. In poche parole, non è uno che racconta o testimoniaraccontando il tempo, ma è lui l’espressione vivente, organica del tempo». In tal senso, il suo definirsi “pittore sociale”, sia ieri che oggi, è un riconoscersi come «un testimone interessato alla dimensioneumana compromessa dentro le vicissitudini della storia». La suapittura e il suo pensiero sono da sempre il segno forte e coerente del suo rapporto con la vita e la storia.
Ida Mitrano è storica e critica d’arte. Ha curato la sezione Letteratura e Arti Visive del Laboratorio Multimediale di Interazioni tra la Letteratura e le altre Arti dell’Università degli Studi di Roma Tor Vergata e collabora con l’Università di Roma “La Sapienza”. Ha pubblicato saggi sull’arte del primo Novecento, in particolare sul Futurismo. Ha curato con Agostino Bagnato, Diario Notturno. L’identità graffiata (2011); con Rita Pedonesi per l’Associazione culturale “in tempo”, Adamo e la Nuvola (2016).
Tra le sue opere: La Sapienza 1932-1935. Arte, architettura, storia (2008); Arte Contemporanea. Tra astrattismo e realismo con Jolanda Nigro Covre (2011); Ascoltare l’opera d’arte (2016).
12
ottobre 2017
Ennio Calabria – Nella pittura la vita
12 ottobre 2017
presentazione
Location
PLUS ARTE PULS
Roma, Viale Giuseppe Mazzini, 1, (Roma)
Roma, Viale Giuseppe Mazzini, 1, (Roma)
Vernissage
12 Ottobre 2017, ore 18
Autore