Condotto sul filo di un racconto intimo, la cui trama si intreccia su alcune, particolari immagini, che l’occhio ha colto in un baleno e conservato per sempre, Ritratti in città potrebbe essere considerato, ma non per questo “definito”, come un “reportage faunistico”.

Enrico Colussi è fotografo professionista, abituato a documentare i fatti di cronaca con l’obiettività richiesta dal ruolo. Fra i numerosi, grandi fotografi del presente e del passato che egli ama “leggere” spiccano, in particolare, le figure di Guido Guidi e di Eugène Atget, che rappresentano per lui un punto di riferimento costante, i maestri a cui sempre e liberamente ispirarsi. In questo lavoro, l’autore sostiene di essersi lasciato guidare dalla curiosità e dal desiderio di voler documentare, con spirito leggero, una cronaca “altra”, capace, cioè, di guardare “oltre” l’inquadratura, per così dire ufficiale. Gli animali che egli ritrae, peraltro, con la camera posta all’altezza del soggetto, sono sempre colti in un contesto sociale antropizzato da cui, a tratti, emerge, la “felice” convivenza dell’uomo e dell’animale.

Spontaneo, naturale, perfettamente confacente all’indole dell’autore, questo reportage colpisce per la semplicità con cui si lascia guardare. Esso non possiede contenuti reconditi, non vuole trasmettere “messaggi” dichiarati o subliminali, ma vuole porsi davanti ai nostri occhi semplicemente così com’è.