Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Enrico Lombardi – Aria di vetro
I suoi paesaggi, all’apparenza minimali ed essenziali, sottendono una profonda ricerca sull’immagine ed uno stretto legame con la letteratura e la filosofia
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Forse un mattino andando in un'aria di vetro, / arida, rivolgendomi, vedrò compirsi il miracolo:
il nulla alle mie spalle, il vuoto dietro/ di me […] / Poi come s'uno schermo, s'accamperanno di gitto
alberi case colli per l'inganno consueto.
A questa nota poesia di Eugenio Montale si ispira questa nuova mostra di Enrico Lombardi (Meldola, 1958) , artista poliedrico , discendente da quella ricca schiera di pittori che scrivono, dualità ben presente fin dall’antichità e che annovera , nel ‘900 italiano, nomi quali Boccioni, De Pisis o De Chirico. Quest’ultimo tra i più amati da Lombardi, e dal quale l’artista romagnolo riprende la poetica metafisica e quell’amore per la purezza della composizione e la razionalizzazione dello spazio. I suoi paesaggi, all’apparenza minimali ed essenziali, sottendono una profonda ricerca sull’immagine ed uno stretto legame con la letteratura e la filosofia, elemento che lo ha portato a collaborare con poeti e pensatori (C.Sini, U.Fiori, S.Lagorio) ed a conferire alla scrittura un ruolo importante nella sua attività. I suoi testi sull’arte e sulla pittura, in particolare, analizzano l’opera di autori del passato e del presente, e naturalmente raccontano il suo universo pittorico e la sua poetica, della quale diamo un saggio con la presentazione di questa mostra, scritta dallo stesso Lombardi.
Aria di Vetro
Questa mostra presenta, sei anni dopo l’altra personale allestita in questa Galleria, il lavoro più recente dell’artista romagnolo che ha raggiunto, in questo momento, una posizione di rilievo all’interno della cosiddetta “Nuova Figurazione” italiana. 21 opere inedite, tutte riprodotte nel Catalogo con la presentazione del critico romano Marco Di Capua, pensate ed eseguite appositamente per questa occasione e per questi spazi. Non dunque semplicemente una mostra di quadri recenti, ma un progetto organico e polifonico di lavori nati per questa architettura. La mostra sarà divisa in tre parti distinte, ma collegate da sottili cinghie di trasmissione che serviranno a connettere le parti in un unicum, come movimenti di una stessa sinfonia: adagio (Crosso), molto largo con nostalgia (La zona), allegretto (acqua). Le opere della serie chiamata Cnosso (adagio) cercano di tracciare un confine inedito fra figurazione ed astrazione. Sono immagini minimali di forte lirismo simbolico, in cui, su rigorose composizioni – quasi astratte –, si inseriscono sempre gli stessi oggetti che alludono allo stato del “distacco” e del “congedo” a cui queste opere sono dedicate. I quadri de La Zona (molto largo con nostalgia) contengono paesaggi di case, fabbriche e giardini nascosti, congelati in atmosfere senza tempo, rigorosamente composti e illuminati da luci ambigue e trascendenti. Sono opere della memoria profonda , sia esistenziale e psichica, che culturale (con tutti i loro rimandi ai primi secoli della nostra pittura e a certo ‘900 italiano). Sempre alla memoria e all’enigma del tempo e della “soglia” è dedicata la terza serie di opere , chiamata Acqua (allegretto) . In questa serie , in particolare, a ben guardare, astrazione figurativa e concettuale tentano una disperata conciliazione (al di là delle vuote etichette utilizzate da una modernità sempre meno problematica e riflessiva, per semplificarsi il compito ermeneutico) e questo sembra essere il vero “progetto” di questo artista così atipico e, per certi versi, così eversivo e inattuale.
Quasi il tentativo di ridare interezza alla pratica pittorica e al suo senso, in un’epoca in cui, sin troppo spesso, proprio le vuote etichette suggeriscono e condizionano i fatti artistici veri e propri. Il titolo della mostra “Aria di vetro” è tratto da una nota poesia di Montale, il cui contenuto, in esergo dentro il Catalogo, mostra una evidente, straordinaria affinità con le opere dell’artista e col loro senso più profondo.
Enrico Lombardi
il nulla alle mie spalle, il vuoto dietro/ di me […] / Poi come s'uno schermo, s'accamperanno di gitto
alberi case colli per l'inganno consueto.
A questa nota poesia di Eugenio Montale si ispira questa nuova mostra di Enrico Lombardi (Meldola, 1958) , artista poliedrico , discendente da quella ricca schiera di pittori che scrivono, dualità ben presente fin dall’antichità e che annovera , nel ‘900 italiano, nomi quali Boccioni, De Pisis o De Chirico. Quest’ultimo tra i più amati da Lombardi, e dal quale l’artista romagnolo riprende la poetica metafisica e quell’amore per la purezza della composizione e la razionalizzazione dello spazio. I suoi paesaggi, all’apparenza minimali ed essenziali, sottendono una profonda ricerca sull’immagine ed uno stretto legame con la letteratura e la filosofia, elemento che lo ha portato a collaborare con poeti e pensatori (C.Sini, U.Fiori, S.Lagorio) ed a conferire alla scrittura un ruolo importante nella sua attività. I suoi testi sull’arte e sulla pittura, in particolare, analizzano l’opera di autori del passato e del presente, e naturalmente raccontano il suo universo pittorico e la sua poetica, della quale diamo un saggio con la presentazione di questa mostra, scritta dallo stesso Lombardi.
Aria di Vetro
Questa mostra presenta, sei anni dopo l’altra personale allestita in questa Galleria, il lavoro più recente dell’artista romagnolo che ha raggiunto, in questo momento, una posizione di rilievo all’interno della cosiddetta “Nuova Figurazione” italiana. 21 opere inedite, tutte riprodotte nel Catalogo con la presentazione del critico romano Marco Di Capua, pensate ed eseguite appositamente per questa occasione e per questi spazi. Non dunque semplicemente una mostra di quadri recenti, ma un progetto organico e polifonico di lavori nati per questa architettura. La mostra sarà divisa in tre parti distinte, ma collegate da sottili cinghie di trasmissione che serviranno a connettere le parti in un unicum, come movimenti di una stessa sinfonia: adagio (Crosso), molto largo con nostalgia (La zona), allegretto (acqua). Le opere della serie chiamata Cnosso (adagio) cercano di tracciare un confine inedito fra figurazione ed astrazione. Sono immagini minimali di forte lirismo simbolico, in cui, su rigorose composizioni – quasi astratte –, si inseriscono sempre gli stessi oggetti che alludono allo stato del “distacco” e del “congedo” a cui queste opere sono dedicate. I quadri de La Zona (molto largo con nostalgia) contengono paesaggi di case, fabbriche e giardini nascosti, congelati in atmosfere senza tempo, rigorosamente composti e illuminati da luci ambigue e trascendenti. Sono opere della memoria profonda , sia esistenziale e psichica, che culturale (con tutti i loro rimandi ai primi secoli della nostra pittura e a certo ‘900 italiano). Sempre alla memoria e all’enigma del tempo e della “soglia” è dedicata la terza serie di opere , chiamata Acqua (allegretto) . In questa serie , in particolare, a ben guardare, astrazione figurativa e concettuale tentano una disperata conciliazione (al di là delle vuote etichette utilizzate da una modernità sempre meno problematica e riflessiva, per semplificarsi il compito ermeneutico) e questo sembra essere il vero “progetto” di questo artista così atipico e, per certi versi, così eversivo e inattuale.
Quasi il tentativo di ridare interezza alla pratica pittorica e al suo senso, in un’epoca in cui, sin troppo spesso, proprio le vuote etichette suggeriscono e condizionano i fatti artistici veri e propri. Il titolo della mostra “Aria di vetro” è tratto da una nota poesia di Montale, il cui contenuto, in esergo dentro il Catalogo, mostra una evidente, straordinaria affinità con le opere dell’artista e col loro senso più profondo.
Enrico Lombardi
04
maggio 2006
Enrico Lombardi – Aria di vetro
Dal 04 maggio all'undici giugno 2006
arte contemporanea
Location
STUDIO FORNI
Milano, Via Fatebenefratelli, 13, (Milano)
Milano, Via Fatebenefratelli, 13, (Milano)
Orario di apertura
da martedì a sabato 10-13 e 16-19,30
Vernissage
4 Maggio 2006, ore 18
Autore