Enzo Savini propone nella sua mostra-installazione la ricostruzione di una stanza-casa:
una ricostruzione tanto reale quanto immaginaria di un luogo in cui tutti noi, variamente, esistiamo
spazio che accoglie le nostre vite, declinate necessariamente al plurale.
Per tanti l’idea di casa evoca identità,
una forma di stabilità in cui riconoscersi e rappresentarsi
Per altrettanti altro non è che un luogo di mille passaggi temporanei
di ogni genere e sorta, provenienza e direzione..
quasi un simbolo della precarietà dell’essere e del riconoscersi
in un luogo stabile e definito
evocativo piuttosto di passaggio precarietà e transizione ,
fisiche o mentali che siano..