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Erica Bardi – As long as the Sun lasts e Irene Mele
Due mostre personali presentano le opere di Xilema di Irene Mele e l’installazione As long as the Sun lasts di Erica Bardi. I progetti sono stati sviluppati nell’ambito della Art School di Chippendale Studio, dove hanno preso la forma di dummy photobook consultabili durante l’evento espositivo.
Comunicato stampa
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Inaugurano il 29 gennaio 2025 alle 18:30 presso Chippendale Studio due mostre che coinvolgono altrettanti spazi: il Piano -1 ospita le opere di Xilema di Irene Mele, il Box l’installazione As long as the Sun lasts di Erica Bardi. Entrambi i progetti, pur nascendo da percorsi autonomi delle artiste, sono stati indagati e sviluppati nell’ambito della Art School di Chippendale Studio, durante la quale hanno preso la forma di dummy photobook che saranno a disposizione del pubblico in occasione dell’evento espositivo.
Irene Mele effettua una ricognizione nelle aree della Puglia dove gli ulivi, a partire dal 2013, sono stati colpiti da un’epidemia di Xylella e conseguentemente bruciati per evitare il dilagare del contagio. Percorrendo a piedi quelle zone l’autrice documenta ciò che resta delle piantagioni di ulivo: dispone sulla superficie delle piante tagliate, ancora coperta di cenere, un velo di inchiostro e, appoggiandovi un sottile foglio di carta, attende che vi resti impressa l’impronta del tronco. Ne risulta una traccia, residuo di alberi che non esistono più, che, presentandosi all'osservatore in scala 1:1, mostra la dimensione reale del tronco, coinvolgendo chi guarda in una dinamica che evidenzia con ancora maggiore intensità l’assenza di ciò che il tronco stesso sorreggeva.
Il lavoro comprende anche riproduzioni di porzioni di tronchi che, prelevate dal loro luogo d’origine, vengono trasformate, attraverso la fotografia, in immagini astratte dalla potente dimensione scultorea.
L’artista stessa, inoltre, entra con la sua fisicità nell’opera, ritraendosi mentre sostiene un tronco, abbracciandolo, così da rendere conto di un lavoro che si è articolato in modalità duplice. Da un lato sul campo, camminando per le vaste aree abitate un tempo dagli ulivi e da lì recuperando le tracce degli alberi superstiti; dall’altro in studio, decontestualizzando letteralmente i pezzi di legno e trasformandoli così in oggetti astratti, privi di una collocazione spazio-temporale.
La peculiarità del progetto di Erica Bardi consiste nel trovare un equilibrio dinamico tra una tematica più personale, che si percepisce grazie a immagini ravvicinate, iperdettagliate, e una narrazione più oggettiva legata al comportamento delle comete e documentata, tra le altre, anche con fotografie tratte dall’archivio della NASA e dell’ESA o realizzate dall’autrice in occasione del passaggio della cometa C/2023 A3 (Tsuchinshan-ATLAS). Questi corpi celesti si attivano, diventando incandescenti, mentre si avvicinano al Sole, per poi spegnersi, tornando a essere rocce, man mano che se ne allontanano. In questo comportamento ambivalente delle comete si riscontra l’oscillazione tra poli opposti leggibili nelle immagini che ritraggono con astrazione estrema oggetti colti nella loro intimità e collocati al contempo nella vastità dell’universo.
L’installazione presente nel Box, nuovo spazio espositivo di Chippendale Studio, si disvela lentamente al visitatore, che può scegliere se soffermarsi sulla soglia, osservandola dall’esterno, o se entrare, avvicinandosi alle opere esposte e immergendosi nella luce che promana da una sfera posta al centro della stanza. La variazione della luce della sfera rispecchia i cambiamenti della luminosità di una stella lungo il suo ciclo vitale: da un rosso incandescente fino a un freddo blu. Anche la percezione delle opere fotografiche appese in ordine sparso nel Box, dunque, cambia in funzione di come si modifica la luce nel corso del tempo durante il quale l’osservatore vi permane, divenendo anche il tempo elemento cruciale nella fruizione dell’intero complesso espositivo. I mutamenti cromatici della sfera condensano in una manciata di secondi un fenomeno diversamente inafferrabile per l’uomo, cioè l’evoluzione di una stella dalla sua nascita al suo spegnersi, che si protrae normalmente lungo un arco temporale di milioni, se non miliardi di anni. Nuovamenete una sintesi di poli opposti: distanze irrisorie e siderali, tempi brevissimi e incalcolabili convivono con armonia nel lavoro di Erica Bardi.
Le mostre di Erica Bardi e Irene Mele resteranno in esposizione presso Chippendale Studio, in via Pietro da Bescapè 3, Milano, fino al 16 marzo 2025 e sono visitabili gratuitamente previo appuntamento da richiedere per mail a chippendalestudio@gmail.com.
Irene Mele effettua una ricognizione nelle aree della Puglia dove gli ulivi, a partire dal 2013, sono stati colpiti da un’epidemia di Xylella e conseguentemente bruciati per evitare il dilagare del contagio. Percorrendo a piedi quelle zone l’autrice documenta ciò che resta delle piantagioni di ulivo: dispone sulla superficie delle piante tagliate, ancora coperta di cenere, un velo di inchiostro e, appoggiandovi un sottile foglio di carta, attende che vi resti impressa l’impronta del tronco. Ne risulta una traccia, residuo di alberi che non esistono più, che, presentandosi all'osservatore in scala 1:1, mostra la dimensione reale del tronco, coinvolgendo chi guarda in una dinamica che evidenzia con ancora maggiore intensità l’assenza di ciò che il tronco stesso sorreggeva.
Il lavoro comprende anche riproduzioni di porzioni di tronchi che, prelevate dal loro luogo d’origine, vengono trasformate, attraverso la fotografia, in immagini astratte dalla potente dimensione scultorea.
L’artista stessa, inoltre, entra con la sua fisicità nell’opera, ritraendosi mentre sostiene un tronco, abbracciandolo, così da rendere conto di un lavoro che si è articolato in modalità duplice. Da un lato sul campo, camminando per le vaste aree abitate un tempo dagli ulivi e da lì recuperando le tracce degli alberi superstiti; dall’altro in studio, decontestualizzando letteralmente i pezzi di legno e trasformandoli così in oggetti astratti, privi di una collocazione spazio-temporale.
La peculiarità del progetto di Erica Bardi consiste nel trovare un equilibrio dinamico tra una tematica più personale, che si percepisce grazie a immagini ravvicinate, iperdettagliate, e una narrazione più oggettiva legata al comportamento delle comete e documentata, tra le altre, anche con fotografie tratte dall’archivio della NASA e dell’ESA o realizzate dall’autrice in occasione del passaggio della cometa C/2023 A3 (Tsuchinshan-ATLAS). Questi corpi celesti si attivano, diventando incandescenti, mentre si avvicinano al Sole, per poi spegnersi, tornando a essere rocce, man mano che se ne allontanano. In questo comportamento ambivalente delle comete si riscontra l’oscillazione tra poli opposti leggibili nelle immagini che ritraggono con astrazione estrema oggetti colti nella loro intimità e collocati al contempo nella vastità dell’universo.
L’installazione presente nel Box, nuovo spazio espositivo di Chippendale Studio, si disvela lentamente al visitatore, che può scegliere se soffermarsi sulla soglia, osservandola dall’esterno, o se entrare, avvicinandosi alle opere esposte e immergendosi nella luce che promana da una sfera posta al centro della stanza. La variazione della luce della sfera rispecchia i cambiamenti della luminosità di una stella lungo il suo ciclo vitale: da un rosso incandescente fino a un freddo blu. Anche la percezione delle opere fotografiche appese in ordine sparso nel Box, dunque, cambia in funzione di come si modifica la luce nel corso del tempo durante il quale l’osservatore vi permane, divenendo anche il tempo elemento cruciale nella fruizione dell’intero complesso espositivo. I mutamenti cromatici della sfera condensano in una manciata di secondi un fenomeno diversamente inafferrabile per l’uomo, cioè l’evoluzione di una stella dalla sua nascita al suo spegnersi, che si protrae normalmente lungo un arco temporale di milioni, se non miliardi di anni. Nuovamenete una sintesi di poli opposti: distanze irrisorie e siderali, tempi brevissimi e incalcolabili convivono con armonia nel lavoro di Erica Bardi.
Le mostre di Erica Bardi e Irene Mele resteranno in esposizione presso Chippendale Studio, in via Pietro da Bescapè 3, Milano, fino al 16 marzo 2025 e sono visitabili gratuitamente previo appuntamento da richiedere per mail a chippendalestudio@gmail.com.
29
gennaio 2025
Erica Bardi – As long as the Sun lasts e Irene Mele
Dal 29 gennaio al 16 marzo 2025
arte contemporanea
Location
CHIPPENDALE STUDIO
Milano, Via Pietro Da Bescapè, 3, (Milano)
Milano, Via Pietro Da Bescapè, 3, (Milano)
Orario di apertura
Su appuntamento
Vernissage
29 Gennaio 2025, Dalle 18:30 alle 20:00
Autore
Curatore