Terza mostra italiana alla Mondo Bizzarro Gallery (Roma) del misterioso Erich Von Gotha, uno dei più celebri artisti del fumetto erotico a livello mondiale.

Malgrado scelga di vivere avvolto nel mistero, Von Gotha è famosissimo fra gli amanti dell'arte erotica, soprattutto in Francia e negli Stati Uniti, dove ha pubblicato oltre dieci romanzi a fumetti per adulti (in Italia sono finora usciti 9 dei suoi libri). Conosciuto anche come "il Barone", Von Gotha inizia a dipingere negli anni Settanta a Londra in un momento storico nel quale i metodi tradizionali sono disprezzati e il mercato artistico si interessa all’astrattismo. Scoraggiato dalle tendenze artistiche dominanti, innamorato del surrealismo e allievo eccellente di una celebre scuola d’arte londinese, dopo anni di studio abbandona la scuola e intraprende la carriera di sceneggiatore, designer e illustratore grazie alla quale acquisisce tecniche grafiche che utilizza, più tardi, per disegnare fumetti. Pubblica le sue prime storie su una rivista di successo, "Torrid", che egli stesso crea, scrive e disegna per diversi numeri a partire dalla fine degli anni Settanta.

Sempre a rischio di censura in Gran Bretagna, a partire dai primi anni Ottanta trova la sua oasi felice in Francia, dove editori e scrittori appoggiano il suo talento straordinario e la sua fantasia perversa, che mette in scena un erotismo cerebrale e complesso, dalle tinte sadomaso, ricco di sfumature psicologiche che si aggrovigliano e si complicano nella vorticosa e inarrestabile corsa verso la conquista del piacere. La sua passione per la pittura lo avvicina allo studio di grandi maestri come Rubens, da cui dice di aver appreso molto sotto il profilo tecnico, e dei pittori francesi del ‘700 che hanno saputo conferire molta sensualità alla carne. Così "il Barone" disegna e dipinge con un insolito stile classico mentre racconta fantasie conturbanti talora ambientate nell’Inghilterra aristocratica del ‘700.

In questa esposizione romana, Von Gotha presenta una serie di nuove opere ad acquerello, pastelli e china dove la protagonista è la sua celeberrima sexy-eroina Twenty. Il titolo della mostra, "Twenty Chastis'd", è una forma arcaica del Settecento che sta per "Twenty frustata", e che richiama le atmosfere sadiane molto care all'artista.