«Ernesto Fortuzzi, stupendoci in un giocoso universo di numeri e segni, ci riporta alla magia dei misteri cifrati di ciò che siamo, calpestiamo, osserviamo, e certamente sogniamo. Cifre galleggianti nel cielo o nel vuoto, sull’acqua o sottoterra, animano l’intrigante e nello stesso tempo semplice, archetipica poetica di Fortuzzi, che non si sa se collegar prima ai giochi di salti e numeri che i bambini da sempre tracciano per terra, inconsapevoli tesorieri delle geometrie del mondo, o ai calcoli apparentemente astratti di astronomi e matematici. E’ tuttavia attraverso la poesia, che la mostra di questo valido artista può essere presentata, sulle aeree e frizzanti parole della poetessa polacca, premio Nobel per la letteratura, Wislawa Szymborska: E’ degno di ammirazione il Pi Greco

tre virgola uno quattro uno(…)/ Il corteo di cifre che compongono il Pi Greco/ Non si ferma sul bordo del foglio,/ è capace di srotolarsi sul tavolo, nell’aria/ attraverso il muro, la foglia, il nido, le nuvole, diritto fino al cielo/ per quanto è gonfio e smisurato il cielo.»

Viola Lilith Russi, La Nazione – Viareggio