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Ernesto Portas
Nella sua produzione predominano le figure femminili. Occhi narranti che raccontano storie di donne, una diversa dall’altra, rivelatori della personalità, del loro passato, del loro presente e che comunicano con gli astanti al di fuori della tela.
Comunicato stampa
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CONFARTE, la Commissione Culturale della Confartigianato di Prato, propone per la sua prossima mostra, che verrà inaugurata il 9 ottobre, un pittore spagnolo, ERNESTO PORTAS, che vive però in Italia da oltre trent’anni.
Con l’aiuto delle note di Patrizia Scapin (tratte dal volume “PORTAS – Luci Spazi Silenzi”) tracciamo un breve profilo biografico e artistico di questo pittore.
Ernesto Portas nasce a Badalona, paese della Costa Dorada a pochi chilometri da Barcellona, nel 1938. Gli anni vissuti in Spagna sono tra i più difficili per questo paese. La guerra civile, la dittatura franchista e la lotta per il riconoscimento dell’autonomia della Catalogna segnano profondamente il giovane Portas. Suo padre, pittore e scultore amatoriale, lo iscrive giovanissimo alla prestigiosa Scuola d’Arte La Llotja di Barcellona, fucina di artisti come Picasso, Dalì e Mirò. Dopo aver conseguito il diploma raggiunge Tolosa e Parigi per un lungo soggiorno di studio. Nel 1962 si reca a Firenze dove per tre anni frequenta i corsi dell’Accademia di Belle Arti ed è allievo di Primo Conti e Domenico Purificato. Dopo alcuni brevi soggiorni a Prato, Poggibonsi e Castiglioncello, nel 1967 si trasferisce definitivamente a Livorno, città dove vive attualmente.
La sua prima personale risale al 1968 e riceve apprezzamenti ed elogi.
Ernesto Portas, uomo mite e solitario per natura, dedica la sua vita alla pittura, alla scultura, al disegno e all’incisione, in una continua e perseverante ricerca d’espressione, una ricerca che è ben rappresentata dai suoi vari periodi pittorici che mostrano la maturazione interiore dell’uomo e dell’artista. Un artista indipendente che non si piega alle mode del momento né alle richieste del mercato e della committenza ma continua negli anni quella personale ricerca interiore, affrontando gravi difficoltà di affermazione e di lavoro oltre che economiche e materiali.
Nella sua produzione predominano le figure femminili. Occhi narranti che raccontano storie di donne, una diversa dall’altra, rivelatori della personalità, del loro passato, del loro presente e che comunicano con gli astanti al di fuori della tela. Un costante ed attento lavoro di ricerca interiore ha condotto alla produzione di queste splendide figure femminili, isolate o in gruppo, nude o vestite con meravigliosi abiti che nei loro colori e disegni ci rimandano alla lezione futurista. Figure che instaurano un dialogo muto, che lasciano intuire la loro storia, un silenzio allusivo che le fa parlare tra loro e fa parlare di loro in uno spazio che evoca l’interno-esterno dell’anima e che suscita possibilità narrative che introducono l’osservatore dentro l’opera stessa.
Le sue tele sono pervase dalla sobria eleganza del colore e dalla suggestione dei timbri caldi della tavolozza spagnola ricca di ocra, di sabbia, di terra di Siena e di arancio, che si stemperano nei bianchi e si vivacizzano nei verdi e nei blu sfumati e tessuti per sottili trasparenze.
Con l’aiuto delle note di Patrizia Scapin (tratte dal volume “PORTAS – Luci Spazi Silenzi”) tracciamo un breve profilo biografico e artistico di questo pittore.
Ernesto Portas nasce a Badalona, paese della Costa Dorada a pochi chilometri da Barcellona, nel 1938. Gli anni vissuti in Spagna sono tra i più difficili per questo paese. La guerra civile, la dittatura franchista e la lotta per il riconoscimento dell’autonomia della Catalogna segnano profondamente il giovane Portas. Suo padre, pittore e scultore amatoriale, lo iscrive giovanissimo alla prestigiosa Scuola d’Arte La Llotja di Barcellona, fucina di artisti come Picasso, Dalì e Mirò. Dopo aver conseguito il diploma raggiunge Tolosa e Parigi per un lungo soggiorno di studio. Nel 1962 si reca a Firenze dove per tre anni frequenta i corsi dell’Accademia di Belle Arti ed è allievo di Primo Conti e Domenico Purificato. Dopo alcuni brevi soggiorni a Prato, Poggibonsi e Castiglioncello, nel 1967 si trasferisce definitivamente a Livorno, città dove vive attualmente.
La sua prima personale risale al 1968 e riceve apprezzamenti ed elogi.
Ernesto Portas, uomo mite e solitario per natura, dedica la sua vita alla pittura, alla scultura, al disegno e all’incisione, in una continua e perseverante ricerca d’espressione, una ricerca che è ben rappresentata dai suoi vari periodi pittorici che mostrano la maturazione interiore dell’uomo e dell’artista. Un artista indipendente che non si piega alle mode del momento né alle richieste del mercato e della committenza ma continua negli anni quella personale ricerca interiore, affrontando gravi difficoltà di affermazione e di lavoro oltre che economiche e materiali.
Nella sua produzione predominano le figure femminili. Occhi narranti che raccontano storie di donne, una diversa dall’altra, rivelatori della personalità, del loro passato, del loro presente e che comunicano con gli astanti al di fuori della tela. Un costante ed attento lavoro di ricerca interiore ha condotto alla produzione di queste splendide figure femminili, isolate o in gruppo, nude o vestite con meravigliosi abiti che nei loro colori e disegni ci rimandano alla lezione futurista. Figure che instaurano un dialogo muto, che lasciano intuire la loro storia, un silenzio allusivo che le fa parlare tra loro e fa parlare di loro in uno spazio che evoca l’interno-esterno dell’anima e che suscita possibilità narrative che introducono l’osservatore dentro l’opera stessa.
Le sue tele sono pervase dalla sobria eleganza del colore e dalla suggestione dei timbri caldi della tavolozza spagnola ricca di ocra, di sabbia, di terra di Siena e di arancio, che si stemperano nei bianchi e si vivacizzano nei verdi e nei blu sfumati e tessuti per sottili trasparenze.
09
ottobre 2004
Ernesto Portas
Dal 09 ottobre al 03 dicembre 2004
arte contemporanea
Location
CONFARTIGIANATO
Prato, Viale Montegrappa, 138, (Prato)
Prato, Viale Montegrappa, 138, (Prato)
Orario di apertura
Dal lunedì al giovedì 8.30-13.00 14.30.18.00
Venerdi 8.30-13.00 (su richiesta apertura nel pomeriggio)
Vernissage
9 Ottobre 2004, ore 17.30