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Eva Dea, la donna dai più volti
Un’inedita personale riguardante Eva Dea, una delle rare pittrici parte della corrente giapponista italiana. Il percorso comprende opere inedite dell’artista, ma anche disegni, fotografie d’epoca, lettere e dipinti della pittrice O’Tama Kiyohara, un’opera di Emilio Borsa, Carlo Prada e Hokusai.
Comunicato stampa
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Un’inedita mostra personale riguardante Eva Dea, nuora del collezionista Pompeo Mazzocchi ed una delle rare pittrici parte della corrente del giapponismo italiano.
Ideata da Paolo Linetti
A cura di Gaia Poinelli
Dal 9 luglio al 6 ottobre 2023, il Museo d’Arte Orientale - Collezione Mazzocchi ospita la personale dedicata a Eva Dea (Berbenno di Valtellina 1888 - Coccaglio 1959), pittrice, benefattrice, musicista, conservatrice e donna di cultura. Ella è stata anche allieva di Emilio Borsa (allievo di Francesco Hayez), amica della pittrice O’Tama Kiyohara ed anche cantante.
L’iniziativa rientra in un importante progetto di ricerca, iniziato anni fa, per l’approfondimento di questa figura che ha lasciato un segno indelebile nella storia e nella collezione del Museo d’Arte Orientale - Collezione Mazzocchi. I primi risultati sono stati resi pubblici attraverso la mostra virtuale Eva Dea - Cantante, Ballerina, Artista e Benefattrice tenutasi a dicembre 2020. In questi ultimi anni si sono svolti ulteriori studi e l’analisi delle sue corrispondenze, arricchendo il panorama a lei riferito.
La mostra, ideata da Paolo Linetti e curata da Gaia Poinelli, con il patrocinio del Comune di Coccaglio e del Consolato Generale del Giappone a Milano, presenterà opere inedite dell’artista. Ma anche disegni, fotografie d’epoca e lettere che testimoniano i suoi contatti con personaggi di spicco dell’ambito culturale e queste sue numerose sfaccettature. Arricchiscono l’esposizione, e permettono anche di comprendere ulteriormente il tipo di ambiente che frequentava Eva Dea, anche dipinti realizzati dalla pittrice giapponese O’Tama Kiyohara, un’opera di Emilio Borsa, un disegno realizzato da Carlo Prada ed infine uno dei Quaderni Manga di Hokusai.
«La forza, la passione per la bellezza e per l’estetica, in tutte le sue azioni traspare la potenza dell’incanto». Così veniva descritta Eva Dea dall’Assessore alla Cultura del Comune di Coccaglio Silvia Borra durante la mostra virtuale del 2020, continuando poi: «L’interesse per la cultura giapponese, il profondo legame con l’artista italiano Vincenzo Ragusa e la moglie O’Tama Kiyohara, dimostra quanto Eva Dea fosse disponibile alla conoscenza, quanto fosse in grado di superare i confini territoriali aprendo a nuove scoperte artistiche».
Durante le fasi di ricerca ha sottolineato il Direttore del Museo Paolo Linetti: «È stato bello vedere come le differenti persone che hanno conosciuto Eva Dea ne hanno dei ricordi personali, perché lei è stata tante cose assieme. Ma quello che è bello ed emozionate è che in Paese venisse ricordata per la gentilezza del carattere e dei modi. Di lei è rimasto questo ricordo, mentre con il tempo è passato in ombra il lato artistico». Lato che proprio attraverso questa mostra personale vuole essere riportato in luce.
Anche la Presidente della Fondazione Pompeo e Cesare Mazzocchi Cristina Capitanio sottolinea quanto sia importante, ma allo stesso tempo quanto sia stata nascosta fino ad adesso la figura di questa donna di cultura: «Da molti anni la Fondazione Pompeo e Cesare Mazzocchi porta avanti lo spirito filantropo dei Mazzocchi. Manca il nome di Eva Dea, che più di tutti si adoperò per il benessere fisico e mentale di chi le stava accanto».
L’allestimento, progettato dalla curatrice Gaia Poinelli, prevede una suddivisone del percorso in sezioni sulla base di quelli che erano i talenti e le carriere intraprese da Eva Dea. Si ha inizio con la sezione L’amore per l’arte orientale dove sono esposte opere che hanno influito sulla produzione artistica di Eva Dea, come ad esempio dipinti della pittrice O’Tama Kiyohara e i Quaderni Manga del celebre Hokusai. Così come sono esposte sue opere che testimoniano tale influsso. In particolare tra i numerosi disegni preparatori rinvenuti, rappresentanti vasi contenenti fiori, uno in particolare mostra un vaso con una geisha. Segue poi la sezione La prima conservatrice. Eva Dea, infatti, può essere definita come la prima conservatrice del Museo d’Arte Orientale Mazzocchi. Nel corso degli anni si è occupata della conservazione ed esposizione nella sua dimora delle opere acquistate dal suocero, come mostrato dalle fotografie esposte. L’eredità pittorica è una sezione che vuole mostrare il suo lato di pittrice. Sono presenti sia suoi dipinti, che un’opera di Emilio Borsa rappresentante una donna con bambino e un disegno di Carlo Prada rappresentante dei musicisti. Nella sezione La trasmissione del sapere il suo lato da benefattrice è visibile attraverso la corrispondenza scambiata con l’amica e cantante del coro del Teatro alla Scala di Milano, Norina, nelle quali si fa riferimento al fatto che insegnasse musica e canto ai giovani di Coccaglio. La sezione Il mondo della musica dimostra la sua carriera da cantante attraverso spartiti e ulteriori scambi di lettere con l’amica Norina. In alcune di queste viene fatto riferimento a personaggi di spicco dell’ambito musicale e milanese come Vittore Veneziani e Arturo Toscanini. Si conclude, infine, con la sezione Il legame con Coccaglio. Questo si concretizza attraverso il monumento a Luca Marenzio tuttora presente nella piazza centrale del comune. I disegni rinvenuti dimostrano l’accurato studio da lei eseguito per mantenere viva la memoria del compositore.
Durante il periodo di apertura vi sarà l’organizzazione di eventi collaterali.
Ideata da Paolo Linetti
A cura di Gaia Poinelli
Dal 9 luglio al 6 ottobre 2023, il Museo d’Arte Orientale - Collezione Mazzocchi ospita la personale dedicata a Eva Dea (Berbenno di Valtellina 1888 - Coccaglio 1959), pittrice, benefattrice, musicista, conservatrice e donna di cultura. Ella è stata anche allieva di Emilio Borsa (allievo di Francesco Hayez), amica della pittrice O’Tama Kiyohara ed anche cantante.
L’iniziativa rientra in un importante progetto di ricerca, iniziato anni fa, per l’approfondimento di questa figura che ha lasciato un segno indelebile nella storia e nella collezione del Museo d’Arte Orientale - Collezione Mazzocchi. I primi risultati sono stati resi pubblici attraverso la mostra virtuale Eva Dea - Cantante, Ballerina, Artista e Benefattrice tenutasi a dicembre 2020. In questi ultimi anni si sono svolti ulteriori studi e l’analisi delle sue corrispondenze, arricchendo il panorama a lei riferito.
La mostra, ideata da Paolo Linetti e curata da Gaia Poinelli, con il patrocinio del Comune di Coccaglio e del Consolato Generale del Giappone a Milano, presenterà opere inedite dell’artista. Ma anche disegni, fotografie d’epoca e lettere che testimoniano i suoi contatti con personaggi di spicco dell’ambito culturale e queste sue numerose sfaccettature. Arricchiscono l’esposizione, e permettono anche di comprendere ulteriormente il tipo di ambiente che frequentava Eva Dea, anche dipinti realizzati dalla pittrice giapponese O’Tama Kiyohara, un’opera di Emilio Borsa, un disegno realizzato da Carlo Prada ed infine uno dei Quaderni Manga di Hokusai.
«La forza, la passione per la bellezza e per l’estetica, in tutte le sue azioni traspare la potenza dell’incanto». Così veniva descritta Eva Dea dall’Assessore alla Cultura del Comune di Coccaglio Silvia Borra durante la mostra virtuale del 2020, continuando poi: «L’interesse per la cultura giapponese, il profondo legame con l’artista italiano Vincenzo Ragusa e la moglie O’Tama Kiyohara, dimostra quanto Eva Dea fosse disponibile alla conoscenza, quanto fosse in grado di superare i confini territoriali aprendo a nuove scoperte artistiche».
Durante le fasi di ricerca ha sottolineato il Direttore del Museo Paolo Linetti: «È stato bello vedere come le differenti persone che hanno conosciuto Eva Dea ne hanno dei ricordi personali, perché lei è stata tante cose assieme. Ma quello che è bello ed emozionate è che in Paese venisse ricordata per la gentilezza del carattere e dei modi. Di lei è rimasto questo ricordo, mentre con il tempo è passato in ombra il lato artistico». Lato che proprio attraverso questa mostra personale vuole essere riportato in luce.
Anche la Presidente della Fondazione Pompeo e Cesare Mazzocchi Cristina Capitanio sottolinea quanto sia importante, ma allo stesso tempo quanto sia stata nascosta fino ad adesso la figura di questa donna di cultura: «Da molti anni la Fondazione Pompeo e Cesare Mazzocchi porta avanti lo spirito filantropo dei Mazzocchi. Manca il nome di Eva Dea, che più di tutti si adoperò per il benessere fisico e mentale di chi le stava accanto».
L’allestimento, progettato dalla curatrice Gaia Poinelli, prevede una suddivisone del percorso in sezioni sulla base di quelli che erano i talenti e le carriere intraprese da Eva Dea. Si ha inizio con la sezione L’amore per l’arte orientale dove sono esposte opere che hanno influito sulla produzione artistica di Eva Dea, come ad esempio dipinti della pittrice O’Tama Kiyohara e i Quaderni Manga del celebre Hokusai. Così come sono esposte sue opere che testimoniano tale influsso. In particolare tra i numerosi disegni preparatori rinvenuti, rappresentanti vasi contenenti fiori, uno in particolare mostra un vaso con una geisha. Segue poi la sezione La prima conservatrice. Eva Dea, infatti, può essere definita come la prima conservatrice del Museo d’Arte Orientale Mazzocchi. Nel corso degli anni si è occupata della conservazione ed esposizione nella sua dimora delle opere acquistate dal suocero, come mostrato dalle fotografie esposte. L’eredità pittorica è una sezione che vuole mostrare il suo lato di pittrice. Sono presenti sia suoi dipinti, che un’opera di Emilio Borsa rappresentante una donna con bambino e un disegno di Carlo Prada rappresentante dei musicisti. Nella sezione La trasmissione del sapere il suo lato da benefattrice è visibile attraverso la corrispondenza scambiata con l’amica e cantante del coro del Teatro alla Scala di Milano, Norina, nelle quali si fa riferimento al fatto che insegnasse musica e canto ai giovani di Coccaglio. La sezione Il mondo della musica dimostra la sua carriera da cantante attraverso spartiti e ulteriori scambi di lettere con l’amica Norina. In alcune di queste viene fatto riferimento a personaggi di spicco dell’ambito musicale e milanese come Vittore Veneziani e Arturo Toscanini. Si conclude, infine, con la sezione Il legame con Coccaglio. Questo si concretizza attraverso il monumento a Luca Marenzio tuttora presente nella piazza centrale del comune. I disegni rinvenuti dimostrano l’accurato studio da lei eseguito per mantenere viva la memoria del compositore.
Durante il periodo di apertura vi sarà l’organizzazione di eventi collaterali.
09
luglio 2023
Eva Dea, la donna dai più volti
Dal 09 luglio al 06 ottobre 2023
fotografia
musica
personale
musica
personale
Location
Museo d’Arte Orientale – Collezione Mazzocchi
Coccaglio, Via Madre Teresa di Calcutta, 2, (BS)
Coccaglio, Via Madre Teresa di Calcutta, 2, (BS)
Biglietti
€5 intero, €3 ridotto (ragazzi dai 6 ai 14 anni compiuti - over 65 - professori di storia, letteratura e arte - guide turistiche)
Orario di apertura
Lunedì: CHIUSO, Martedì: 15.00 - 18.00, Mercoledì: 9.00 - 12.00, Giovedì: 15.00 -18.00, Venerdì: CHIUSO, Sabato: CHIUSO,
Domenica: 15.00 - 18.00 (ultima domenica del mese 9.00 - 12.00)
Sito web
Autore
Curatore
Autore testo critico
Allestimento
GaiaPoinelli
Progetto grafico
Produzione organizzazione
Patrocini