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Eva Fischer – Per non dimenticare …..
“Per non dimenticare” è una mostra organizzata dal Lions Club Ascoli Piceno Urbs Turrita unitamente al suo presidente Alberto Amici, il quale ha colto l’occasione per celebrare un evento culturale internazionale per la città di Ascoli Piceno e che vede il ritorno di Eva Fischer con la sua arte nelle Marche, terra a lei cara, dopo un lungo periodo.
Comunicato stampa
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Presentazione della mostra a cura del Prof. Stefano Papetti, Direttore della Pinacoteca
“Per non dimenticare” è una mostra organizzata dal Lions Club Ascoli Piceno Urbs Turrita unitamente al suo presidente Alberto Amici, il quale ha colto l’occasione per celebrare un evento culturale internazionale per la città di Ascoli Piceno e che vede il ritorno di Eva Fischer con la sua arte nelle Marche, terra a lei cara, dopo un lungo periodo.
Sono esposte per la prima volta le sue acquetinte e acqueforti, le litografie ed incisioni che in tutto il mondo sono state esposte solamente nel 1974 alla Galleria Flegias di Roma.
Quella mostra fu edita dal centro italiano per la diffusione dell’arte e della cultura (C:I:D:A:C) e coincise con la pubblicazione in italiano e inglese di uno straordinario catalogo che sarà presente in mostra con prefazioni di Carlo Levi, Alfonso Gatto, Guglielmo Petroni e Franco Ferrarotti.
Le opere esposte rappresentano quasi tutti i momenti pittorici di questa artista e benché in alcune litografie vengono utilizzati solo quattro tra i colori basilari, l’occhio percepisce molte più tonalità: questo grazie all’esperienza di questa artista, secondo la critica “collocabile tra i massimi talenti del XX° secolo”.
Nelle sue opere pittoriche è costante il gioco delle trasparenze frutto del suo stile personalissimo. Il lungo percorso pittorico è ricco di melodie dai romanticismi melanconici, dai racconti di vita vissuta o di vita calpestata.
Le litografie e le incisioni che è possibile ammirare,vengono considerate dalla critica come uniche per il procedimento adottato per la stampa che si differenzia dall’abituale. La Fischer infatti annulla, dopo la stampa, la lastra con uno speciale acido per impedirne il riutilizzo.
Eva Fischer è nata nella ex Jugoslavia, è giunta in Italia durante il periodo bellico (i nazisti le hanno ucciso il padre ed altri 33 parenti) ed è l'ultima rappresentante vivente della Scuola Romana del dopoguerra.
Le sue opere sono sparse in giro per musei e collezioni di tutto il mondo; fra i suoi amici ricordiamo Mafai, Picasso, Chagall, Manzù, Guttuso, Dalì, Carlo Levi e tanti altri. Ennio Morricone le ha dedicato il CD “A Eva Fischer Pittore”.
Pittore Europeo dall’inizio degli anni ’80, è stata il primo pittore e la prima donna ad esporre al museo di Osaka (che aveva dapprima esposto solo opere scultoree). I suoi quadri portano la cultura italiana nel mondo (Fra le mostre con gli Istituti Italiani di cultura ricordiamo lo Yad Vashem di Gerusalemme – principale museo dell’olocausto nel mondo –, Atene, Amsterdam e Budapest).
Il Presidente della Repubblica Napolitano l’ha insignita per Decreto nel 2007, dell’onorificenza di Cavaliere del Lavoro al merito della Repubblica Italiana, per i suoi meriti artistici.
Eva Fischer
“Per non dimenticare…..”
“Il viaggio”di Eva Fischer con le sue opere nelle Marche avviene in un momento di particolare vivacità per l’arte in generale della regione:vivacità, soprattutto espressa nelle celebrazioni del centenario del Manifesto Futurista di Filippo Tommaso Marinetti che può definirsi come il Manifesto- Bibbia dell’arte del ‘900.
E’ dunque per celebrare il 900 che si è con Eva Fischer scelto uno dei testimoni più importanti dell’arte contemporanea.
L’arte di E.Fischer è intrisa di un patrimonio culturale enorme, frutto di scambi profondi tra l’incanto struggente di luoghi perduti d’orien te(Ungheria) e le dotte frequentazioni europee e mitteleuropee a partire dalla Francia di Chagall per poi approdare nel panorama della Scuola Romana ,facente capo a Mafai.
Anche il non specialista può, accostandosi alle opere di E.Fischer, percepire le diverse sfaccettature della sua complessa cultura pittorica, le stesse, proprie del secolo scorso, imbevute di sperimentazioni e di rielaborazioni del vissuto.
Espressiva e tagliente, come un pennello che taglia su una tela che parla, le opere della Fischer sono uno spaccato di una realtà perduta, anche ideologica, dove emergono ipotesi di spazi conservativi in funzione dell’uomo che c’è, anche quando non è soggetto nella tela.
E’ un dialogo serrato tra la testimone di passaggi veloci di storia, a cavallo tra le due guerre, e l’ uomo che incontra la sua opera.
Questo può definire lo stile neo-espressionista e la dicotomia del segno e del gesto, razionale, studiato, cronologico, mai istintivo di Eva Fischer.
In pochi casi, come in Eva Fischer, si può parlare di “letteratura pittorica”, in quanto racconta attraverso frammenti storie di umanità diverse riconducibili ad un uomo unico, sempre “solo”.
Anche nell’ informale, pur ignorando i limiti statici di una forma,testimonia stratificazioni storiche passate, come le tele “i muri” in cui Eva si fa portavoce di persone e dolori, incastrati e fissati come calce
Con la mostra “per non dimenticare..”si avverte ancor più quella letteratura pittorica di cui sopra, in quanto Eva è maestra antica di un’arte ormai desueta: l’incisione e le sue sorelle.
Straordinaria colorista, benché in alcune litografie vengono utilizzati solo i quattro colori basilari, l’occhio percepisce molte più tonalità,questo grazie all’esperienza dell’artista, collocabile tra i maggiori esponenti del XX° secolo.
Le opere in mostra, per ciò che concerne le litografie e le incisioni, vengono considerate dalla critica come uniche per il procedimento adottato per la stampa che si differenzia dall’abituale. La Fisher infatti annulla, dopo la stampa, la lastra con uno speciale acido per impedirne il riutilizzo.
Sono esposte alcune tra le più belle acquetinte e acqueforti - litografie ed incisioni - fino ad oggi raccolte e presentate in mostra, solamente nel 1974 alla Galleria Flegias di Roma. Quella esposizione, edita dal Centro Italiano per la Diffusione dell’Arte e della Cultura (C.I.D.A.C.), coincise con la pubblicazione del volume a tutt’oggi l’unico a trattare esclusivamente la grafica di Eva. Le prefazioni alle opere furono di Carlo Levi, Alfonso Gatto, Guglielmo Petroni e Franco Ferrarotti.
antonellaventura
Dicembre 2009
“Per non dimenticare” è una mostra organizzata dal Lions Club Ascoli Piceno Urbs Turrita unitamente al suo presidente Alberto Amici, il quale ha colto l’occasione per celebrare un evento culturale internazionale per la città di Ascoli Piceno e che vede il ritorno di Eva Fischer con la sua arte nelle Marche, terra a lei cara, dopo un lungo periodo.
Sono esposte per la prima volta le sue acquetinte e acqueforti, le litografie ed incisioni che in tutto il mondo sono state esposte solamente nel 1974 alla Galleria Flegias di Roma.
Quella mostra fu edita dal centro italiano per la diffusione dell’arte e della cultura (C:I:D:A:C) e coincise con la pubblicazione in italiano e inglese di uno straordinario catalogo che sarà presente in mostra con prefazioni di Carlo Levi, Alfonso Gatto, Guglielmo Petroni e Franco Ferrarotti.
Le opere esposte rappresentano quasi tutti i momenti pittorici di questa artista e benché in alcune litografie vengono utilizzati solo quattro tra i colori basilari, l’occhio percepisce molte più tonalità: questo grazie all’esperienza di questa artista, secondo la critica “collocabile tra i massimi talenti del XX° secolo”.
Nelle sue opere pittoriche è costante il gioco delle trasparenze frutto del suo stile personalissimo. Il lungo percorso pittorico è ricco di melodie dai romanticismi melanconici, dai racconti di vita vissuta o di vita calpestata.
Le litografie e le incisioni che è possibile ammirare,vengono considerate dalla critica come uniche per il procedimento adottato per la stampa che si differenzia dall’abituale. La Fischer infatti annulla, dopo la stampa, la lastra con uno speciale acido per impedirne il riutilizzo.
Eva Fischer è nata nella ex Jugoslavia, è giunta in Italia durante il periodo bellico (i nazisti le hanno ucciso il padre ed altri 33 parenti) ed è l'ultima rappresentante vivente della Scuola Romana del dopoguerra.
Le sue opere sono sparse in giro per musei e collezioni di tutto il mondo; fra i suoi amici ricordiamo Mafai, Picasso, Chagall, Manzù, Guttuso, Dalì, Carlo Levi e tanti altri. Ennio Morricone le ha dedicato il CD “A Eva Fischer Pittore”.
Pittore Europeo dall’inizio degli anni ’80, è stata il primo pittore e la prima donna ad esporre al museo di Osaka (che aveva dapprima esposto solo opere scultoree). I suoi quadri portano la cultura italiana nel mondo (Fra le mostre con gli Istituti Italiani di cultura ricordiamo lo Yad Vashem di Gerusalemme – principale museo dell’olocausto nel mondo –, Atene, Amsterdam e Budapest).
Il Presidente della Repubblica Napolitano l’ha insignita per Decreto nel 2007, dell’onorificenza di Cavaliere del Lavoro al merito della Repubblica Italiana, per i suoi meriti artistici.
Eva Fischer
“Per non dimenticare…..”
“Il viaggio”di Eva Fischer con le sue opere nelle Marche avviene in un momento di particolare vivacità per l’arte in generale della regione:vivacità, soprattutto espressa nelle celebrazioni del centenario del Manifesto Futurista di Filippo Tommaso Marinetti che può definirsi come il Manifesto- Bibbia dell’arte del ‘900.
E’ dunque per celebrare il 900 che si è con Eva Fischer scelto uno dei testimoni più importanti dell’arte contemporanea.
L’arte di E.Fischer è intrisa di un patrimonio culturale enorme, frutto di scambi profondi tra l’incanto struggente di luoghi perduti d’orien te(Ungheria) e le dotte frequentazioni europee e mitteleuropee a partire dalla Francia di Chagall per poi approdare nel panorama della Scuola Romana ,facente capo a Mafai.
Anche il non specialista può, accostandosi alle opere di E.Fischer, percepire le diverse sfaccettature della sua complessa cultura pittorica, le stesse, proprie del secolo scorso, imbevute di sperimentazioni e di rielaborazioni del vissuto.
Espressiva e tagliente, come un pennello che taglia su una tela che parla, le opere della Fischer sono uno spaccato di una realtà perduta, anche ideologica, dove emergono ipotesi di spazi conservativi in funzione dell’uomo che c’è, anche quando non è soggetto nella tela.
E’ un dialogo serrato tra la testimone di passaggi veloci di storia, a cavallo tra le due guerre, e l’ uomo che incontra la sua opera.
Questo può definire lo stile neo-espressionista e la dicotomia del segno e del gesto, razionale, studiato, cronologico, mai istintivo di Eva Fischer.
In pochi casi, come in Eva Fischer, si può parlare di “letteratura pittorica”, in quanto racconta attraverso frammenti storie di umanità diverse riconducibili ad un uomo unico, sempre “solo”.
Anche nell’ informale, pur ignorando i limiti statici di una forma,testimonia stratificazioni storiche passate, come le tele “i muri” in cui Eva si fa portavoce di persone e dolori, incastrati e fissati come calce
Con la mostra “per non dimenticare..”si avverte ancor più quella letteratura pittorica di cui sopra, in quanto Eva è maestra antica di un’arte ormai desueta: l’incisione e le sue sorelle.
Straordinaria colorista, benché in alcune litografie vengono utilizzati solo i quattro colori basilari, l’occhio percepisce molte più tonalità,questo grazie all’esperienza dell’artista, collocabile tra i maggiori esponenti del XX° secolo.
Le opere in mostra, per ciò che concerne le litografie e le incisioni, vengono considerate dalla critica come uniche per il procedimento adottato per la stampa che si differenzia dall’abituale. La Fisher infatti annulla, dopo la stampa, la lastra con uno speciale acido per impedirne il riutilizzo.
Sono esposte alcune tra le più belle acquetinte e acqueforti - litografie ed incisioni - fino ad oggi raccolte e presentate in mostra, solamente nel 1974 alla Galleria Flegias di Roma. Quella esposizione, edita dal Centro Italiano per la Diffusione dell’Arte e della Cultura (C.I.D.A.C.), coincise con la pubblicazione del volume a tutt’oggi l’unico a trattare esclusivamente la grafica di Eva. Le prefazioni alle opere furono di Carlo Levi, Alfonso Gatto, Guglielmo Petroni e Franco Ferrarotti.
antonellaventura
Dicembre 2009
12
dicembre 2009
Eva Fischer – Per non dimenticare …..
Dal 12 al 27 dicembre 2009
disegno e grafica
Location
PALAZZO DEI CAPITANI
Ascoli Piceno, Piazza Del Popolo, (Ascoli Piceno)
Ascoli Piceno, Piazza Del Popolo, (Ascoli Piceno)
Orario di apertura
tutti i giorni - Ore 10.30/15.00 - 15.30/19.30
Vernissage
12 Dicembre 2009, ore 17 Sala della Ragione
Sito web
www.evafischer.com
Ufficio stampa
ARTMANN
Ufficio stampa
ARTE PER LE MARCHE
Autore
Curatore