EVA HODINOVÁ. L'arte come sublimazione emotiva.

Prosegue con alacre ed intuitiva determinazione il cammino di ricerca di Eva Hodinovà, sviluppandosi lungo due coordinate interdipendenti: da una parte quella costante curiosità che la spinge ad usare materiali nuovi e con essi a cercare le tecniche più adatte per finalizzarli espressivamente; dall'altra lo studio, che parte da un affinamento interiore, per arrivare ad esiti tanto significativi quanto compiuti.
Le risultanze sono, ancora una volta, sorprendenti, supportando in modo stilisticamente coerente una produzione ingegnosa sotto il profilo della manualità, ma anche attenta all'uso delle cromie che tendono a sottolineare in modo dinamico le evoluzioni della materia, ceramica o tecnica mista che sia, modulata o scavata secondo una incessante articolazione barocca che riporta sempre alla luce le lontane ma sempre presenti radici della sua cultura mitteleuropea.
Nel fibrillare informale delle emersioni coloristiche, frutto di pretti sentori interiori, si evince comunque un desiderio d'ordine evidenziato da linee che nel loro movimento tendono a ricondurre a forme od a frammenti, più o meno compositi, che portano ad alludere a forme elementari (in genere il cerchio). La forma rappresenta un richiamo al mondo reale ed alla concreta interdipendenza fra gli esseri e le cose.
Tuttavia, le sue immagini non contengono palesi elementi di rassomiglianza con forme naturali riconoscibili, riferibili ad oggetti, presenti e noti, da rappresentare, in funzione di riferimenti esterni. Sono piuttosto emanazioni dell'inconscio e di una serie di avvenimenti che hanno inciso a livello di memoria, trasformandosi in persistenti percezioni emotive.

Ettore Ceriani 2014