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Ex-tendere
Superare la materia, giocare con le forme ed interpretare i volumi: queste sono le caratteristiche che accomunano i tre artisti chiamati ad interpretare questa collettiva
Comunicato stampa
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Superare la materia, giocare con le forme ed interpretare i volumi: queste sono le caratteristiche che accomunano i tre artisti chiamati ad interpretare questa collettiva.
Le Sedie, ultime creazioni di Vittorio Valente, sono bellissime composizioni di colori che ad una attenta e curiosa osservazione rivelano la morfologia dei virus che abitano la vita. Queste strutture, in questo caso funzionali, sono rivestite di una pelle artificiale, il silicone, che conferisce loro il senso di corpi che contengono altri corpi. Il loro aspetto diverte ed attrae la mente dello spettatore avvicinandolo alla conoscenza di cellule altrimenti spaventose. L’elemento ludico dei suoi lavori gioca un ruolo fondamentale nella comunicazione sensoriale capace di ingannare ed attirare a riflessioni profonde: ci si siede su una scultura e si fa la conoscenza dell’aspetto dell’A.I.D.S., si tocca un fungo morbido e si interagisce con il macro aspetto di virus letali.
La “doppia valenza” che in Valente si esprime nel mostrare qualcosa che è altro da ciò che appare, per la scultrice Rossana Gotelli si manifesta nel concetto da lei ben sviluppato “due ma non due”. Le sue sperimentazioni in raku e ceramica sono meglio definibili per ciò che non sono. Non solo sculture, non solo quadri. In effetti rivelano due aspetti distinti ma contenuti l’uno dentro l’altro, quindi non opere da appoggio semplicemente tridimensionali, ma immagini che richiedono una scelta. Lo stesso avviene per le elaborazioni da muro che si compongono di due faccie e all’uso si possono girare e cambiare a favore del proprio desiderio o umore. Immagini plastiche polisemantiche che presentano un ricercato valore cromatico.
Di fronte alle creazioni di Fazz si avverte la materia, si pensa alla sostanza concreta, evocano il “pieno”. E si resta stupiti della leggerezza che li muove, e di scoprire che sotto quei volumi rotondi/rigonfi c’è il nulla, o meglio c’è l’aria; la non-materia con cui l’artista realizza un equilibrio di forze tra il pieno e il vuoto, che fa interagire con giochi di luce e colori. L’interazione fra colore e forma rivela gli effetti della forma sul colore. In un’epoca contrassegnata da concezioni materialistiche, le opere di Fazz, appaiono come zone aperte, quasi squarci, su visioni di mondi possibili.
Sono esperimenti del sensibile, dettati da una curiosità fresca e da un intuito pulito. Come ha già detto D.Mangini “Una ricerca che attiene all’anima prima ancora che all’espressione artistica”.1
1) da Recensione di Daniela Mangini per Exibart nov 04
Le Sedie, ultime creazioni di Vittorio Valente, sono bellissime composizioni di colori che ad una attenta e curiosa osservazione rivelano la morfologia dei virus che abitano la vita. Queste strutture, in questo caso funzionali, sono rivestite di una pelle artificiale, il silicone, che conferisce loro il senso di corpi che contengono altri corpi. Il loro aspetto diverte ed attrae la mente dello spettatore avvicinandolo alla conoscenza di cellule altrimenti spaventose. L’elemento ludico dei suoi lavori gioca un ruolo fondamentale nella comunicazione sensoriale capace di ingannare ed attirare a riflessioni profonde: ci si siede su una scultura e si fa la conoscenza dell’aspetto dell’A.I.D.S., si tocca un fungo morbido e si interagisce con il macro aspetto di virus letali.
La “doppia valenza” che in Valente si esprime nel mostrare qualcosa che è altro da ciò che appare, per la scultrice Rossana Gotelli si manifesta nel concetto da lei ben sviluppato “due ma non due”. Le sue sperimentazioni in raku e ceramica sono meglio definibili per ciò che non sono. Non solo sculture, non solo quadri. In effetti rivelano due aspetti distinti ma contenuti l’uno dentro l’altro, quindi non opere da appoggio semplicemente tridimensionali, ma immagini che richiedono una scelta. Lo stesso avviene per le elaborazioni da muro che si compongono di due faccie e all’uso si possono girare e cambiare a favore del proprio desiderio o umore. Immagini plastiche polisemantiche che presentano un ricercato valore cromatico.
Di fronte alle creazioni di Fazz si avverte la materia, si pensa alla sostanza concreta, evocano il “pieno”. E si resta stupiti della leggerezza che li muove, e di scoprire che sotto quei volumi rotondi/rigonfi c’è il nulla, o meglio c’è l’aria; la non-materia con cui l’artista realizza un equilibrio di forze tra il pieno e il vuoto, che fa interagire con giochi di luce e colori. L’interazione fra colore e forma rivela gli effetti della forma sul colore. In un’epoca contrassegnata da concezioni materialistiche, le opere di Fazz, appaiono come zone aperte, quasi squarci, su visioni di mondi possibili.
Sono esperimenti del sensibile, dettati da una curiosità fresca e da un intuito pulito. Come ha già detto D.Mangini “Una ricerca che attiene all’anima prima ancora che all’espressione artistica”.1
1) da Recensione di Daniela Mangini per Exibart nov 04
20
maggio 2005
Ex-tendere
Dal 20 maggio al 15 giugno 2005
arte contemporanea
Location
PASSO BLU
Genova, Vico Stella, 24R, (Genova)
Genova, Vico Stella, 24R, (Genova)
Orario di apertura
mart_sab 15,30 _19,15; altro su appuntamento
Vernissage
20 Maggio 2005, ore 18
Autore
Curatore