Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Fabbrica dell’Immagine
Il progetto di questa esposizione è venuto elaborandosi attorno ad una questione centrale: se la nozione di forma quadro sia a tutt’oggi operativa in seno alla attività fotografica in Francia
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Questa mostra riunisce i lavori degli artisti Yto Barrada, Patrick Faigenbaum, Jean-Baptiste Ganne, Valérie Jouve, Suzanne Lafont, Jean-Luc Moulène e Paola Salerno. Saranno esposti centoventuno pezzi di grande formato.
Il progetto di questa esposizione è venuto elaborandosi attorno ad una questione centrale: se la nozione di forma quadro sia a tutt’oggi operativa in seno alla attività fotografica in Francia. La ricerca di una attualità storica all’interno della creazione contemporanea poteva avere del paradossale. La scelta è stata operata anzitutto secondo un rifiuto della tematica, del raggruppamento generazionale o della formazione a priori di una qualsivoglia “corrente” (per altro inesistente). Porre un tale punto di riferimento storiografico ha quindi dato modo di verificare le divergenze così come gli accostamenti tra le opere ed una nozione che accompagna l’emergere della fotografia nel campo dell’arte contemporanea.
Suzanne Lafont espone un’opera unica, Numéro, lungo due lunghi pannelli inclinati (rispettivamente, di 19 e 23 metri), concepita specificamente per lo spazio d’esposizione di Villa Medici. Quest’opera originale mette in gioco una figura ed un testo combinatorio che partecipano del teatro e della situazione dello spettatore nello spazio espositivo. Jean-Luc Moulène, che porta avanti la sua riflessione sull’aspetto documentario della fotografia, propone una selezione inedita di immagini tratte dal suo Journal Impersonnel cui si è dedicato dal 1998. Patrick Faigenbaum espone il suo lavoro più recente su Barcellona confrontato ad alcune immagini della città di Brema che hanno segnato il suo personale impegno nello stile documentario. In una lettura originale del libro-monumento di Marx, Jean-Baptiste Ganne verifica la possibilità di affissione del suo Capital Illustré, opera che intende riproporre la questione dell’illustrazione fotografica. Paola Salerno, espone, terminando una serie iniziata nel 1998, La Calabre, serie fotografica che interroga il paesaggio e le contraddizioni territoriali della regione natale secondo le modalità dell’inchiesta storica ed intima. Yto Barrada espone il grande progetto Le Détroit, un ritratto della città di Tangeri che, secondo il modello documentario, disegna i contorni di una precisa tematica: la tentazione alla partenza. Infine, Valérie Jouve presenta un montaggio d’immagini sperimentale che incrocia le problematiche del corpo nella città, secondo una logica che si avvale del muro dell’esposizione come supporto costitutivo dell’opera.
In occasione della mostra, l’Accademia di Francia a Roma e Actes Sud pubblicheranno un catalogo (bilingue – francese e italiano) concepito da Guillaume Le Gall. Questo volume, che conta centosessanta pagine, comprende un testo del curatore, un fascicolo iconografico con un intrattenimento per ciascun artista. Le illustrazioni, settanta in tutto, saranno a colori e a pagina intera. I colloqui sono stati realizzati da Jean-Pierre Criqui, Arlette Farge, Guillaume Le Gall, Nadia Tazi e Gilles A. Tiberghien.
Il progetto di questa esposizione è venuto elaborandosi attorno ad una questione centrale: se la nozione di forma quadro sia a tutt’oggi operativa in seno alla attività fotografica in Francia. La ricerca di una attualità storica all’interno della creazione contemporanea poteva avere del paradossale. La scelta è stata operata anzitutto secondo un rifiuto della tematica, del raggruppamento generazionale o della formazione a priori di una qualsivoglia “corrente” (per altro inesistente). Porre un tale punto di riferimento storiografico ha quindi dato modo di verificare le divergenze così come gli accostamenti tra le opere ed una nozione che accompagna l’emergere della fotografia nel campo dell’arte contemporanea.
Suzanne Lafont espone un’opera unica, Numéro, lungo due lunghi pannelli inclinati (rispettivamente, di 19 e 23 metri), concepita specificamente per lo spazio d’esposizione di Villa Medici. Quest’opera originale mette in gioco una figura ed un testo combinatorio che partecipano del teatro e della situazione dello spettatore nello spazio espositivo. Jean-Luc Moulène, che porta avanti la sua riflessione sull’aspetto documentario della fotografia, propone una selezione inedita di immagini tratte dal suo Journal Impersonnel cui si è dedicato dal 1998. Patrick Faigenbaum espone il suo lavoro più recente su Barcellona confrontato ad alcune immagini della città di Brema che hanno segnato il suo personale impegno nello stile documentario. In una lettura originale del libro-monumento di Marx, Jean-Baptiste Ganne verifica la possibilità di affissione del suo Capital Illustré, opera che intende riproporre la questione dell’illustrazione fotografica. Paola Salerno, espone, terminando una serie iniziata nel 1998, La Calabre, serie fotografica che interroga il paesaggio e le contraddizioni territoriali della regione natale secondo le modalità dell’inchiesta storica ed intima. Yto Barrada espone il grande progetto Le Détroit, un ritratto della città di Tangeri che, secondo il modello documentario, disegna i contorni di una precisa tematica: la tentazione alla partenza. Infine, Valérie Jouve presenta un montaggio d’immagini sperimentale che incrocia le problematiche del corpo nella città, secondo una logica che si avvale del muro dell’esposizione come supporto costitutivo dell’opera.
In occasione della mostra, l’Accademia di Francia a Roma e Actes Sud pubblicheranno un catalogo (bilingue – francese e italiano) concepito da Guillaume Le Gall. Questo volume, che conta centosessanta pagine, comprende un testo del curatore, un fascicolo iconografico con un intrattenimento per ciascun artista. Le illustrazioni, settanta in tutto, saranno a colori e a pagina intera. I colloqui sono stati realizzati da Jean-Pierre Criqui, Arlette Farge, Guillaume Le Gall, Nadia Tazi e Gilles A. Tiberghien.
03
giugno 2004
Fabbrica dell’Immagine
Dal 03 giugno all'undici luglio 2004
arte contemporanea
Location
VILLA MEDICI – ACCADEMIA DI FRANCIA
Roma, Viale Della Trinità Dei Monti, 1, (Roma)
Roma, Viale Della Trinità Dei Monti, 1, (Roma)
Biglietti
6,5 euro (intero) 4 euro (ridotto)
Orario di apertura
11.00 – 19.00 non stop. Ch. mart
Vernissage
3 Giugno 2004, ore 18.30