Il titolo del progetto, "Sospensione", individua la parola chiave che apre alla comprensione a questa serie di opere di Fabian Albertini. Il suo lavoro che spazia dalla fotografia all'installazione, ha come punto centrale il lavoro sugli spazi come il deserto o il cielo, i vulcani o la foresta amazzonica che vengono "abitati" da presenze in equilibrio nella struttura visuale. La fisicità evoca la spiritualità della percezione, il ridefinire continuamente la nostra posizione nei confronti del mondo in rapporto ai cambiamenti, anche minimi, oppure alle emozioni che in noi suscitano. La sospensione è anche partecipazione all'atto costitutivo del vedere. Fabian Albertini mette in primo piano il rapporto tra l'umanità e l'ambiente, senza mai scadere nel didascalico, elaborando percorsi di senso e di scoperta. L'artista presenta anche in modo unitario una sintesi anche dei suoi linguaggi espressivi: la fotografia con o senza l'intervento della pittura, la pittura, la scultura etc. proprio per far comprendere al pubblico che nell'arte contemporanea tutte le tecniche posso essere fatte convergere dalla creatività in un diverso approccio alla conoscenza del mondo.