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Fabio Missale – Mixxà, tra la tela e la forgia
Protagonista Fabio Missale, avvocato di professione, da sempre pittore e ora anche scultore. L’esposizione presenta 18 opere pittoriche e per la prima volta 5 opere in ferro. Per Missale l’arte è intesa come ogni attività che porta a forme di creatività ed espressione.
Comunicato stampa
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Protagonista Fabio Missale, avvocato di professione, da sempre pittore e ora anche scultore.
L'esposizione presenta 18 opere pittoriche e per la prima volta 5 opere in ferro.
Per Missale l’arte è intesa come ogni attività che porta a forme di creatività ed espressione, l'urgenza creativa si attanaglia alla sua complessa personalità nella costante ricerca di un linguaggio capace di trasmettere emozioni e messaggi.
Missà parte dalla tavolozza dei colori, dalla policromia di nature, paesaggi e fiori, soprattutto, per approdare ad una nuova dimensione personale, artistica e materica, quella del ferro.
Il suo nuovo percorso si snoda così sorprendentemente in una sorta di sperimentazione primordiale, attraverso una personale ed innovativa lavorazione del metallo. La sua è una evoluzione creativa plastica di faber-creator dove grazia e potenza scaturiscono insieme dalle mani e dagli attrezzi, nell’atto di dar forma al materiale ferroso che prende a vibrare.
Il risultato è quello di sculture eteree, che non hanno limiti dimensionali ma che, con leggiadria filiforme, si tendono in un’imprecisa, ma diffusa atmosfera di contorno. Dal silenzioso ed indefinito caos della materia si dipana così una metamorfosi operosa che Missà distilla nella paziente lavorazione delle sue opere. I soggetti vengono ad assumere una carica espressiva frutto di una minuziosità di cesello dove è possibile leggere in filigrana la cura che ogni artigiano mette nel definire ogni singolo dettaglio di ciò che crea. In una forma e bellezza senza tempo si esaltano così i tratti e i temi figurativi cari a Missà; la natura e i paesaggi, che qui diventano il filo conduttore, il fil rouge della sua leggerezza creativa. Sono fili che collegano pensiero, comunicazione ed emozione, creando volumi o sottraendoli allo spazio, fondendo luci ed ombre, unendo cielo e terra.
Dalle fusioni, da questo continuo battere e levare che scandisce i ritmi ossessivi delle nostre vite protese ad un’incessante cultura del “fare”, nascono opere contemporanee che lungi dall’essere prodotto seriale come spesso richiesto dal mercato, esigono lunghi periodi di incubazione ed una profonda e reale intimità di ispirazione che ne determina il primummovens. Il gesto di Missà che si innesta nel materiale non fa altro che riportare alle vibrazioni che risuonano nella sua anima. È il tratto dell’opera che rapisce lo sguardo, un segno tangibile, nervoso, ma spesso disteso. Ad ogni parte dell’opera viene data ragione di essere e nel suo stagliarsi solido si percepisce l’attraversamento di quell’immaterialità che la avvolge legandola all’ambiente in cui è immersa. L’opera finale è solo il crogiuolo dell’impegno di Missà, del costante lavorìo di una manualità che arrotonda, ritorce, piega, flette, rialza, fino a creare, a sorpresa, una scultura. È nel fluire dell’immaginazione che si innesta la ricerca d una padronanza della materia come elemento sperimentale sempre nuovo e così capace di esplorare mari artistici mai solcati, ma ora più che mai aperti.
L'esposizione presenta 18 opere pittoriche e per la prima volta 5 opere in ferro.
Per Missale l’arte è intesa come ogni attività che porta a forme di creatività ed espressione, l'urgenza creativa si attanaglia alla sua complessa personalità nella costante ricerca di un linguaggio capace di trasmettere emozioni e messaggi.
Missà parte dalla tavolozza dei colori, dalla policromia di nature, paesaggi e fiori, soprattutto, per approdare ad una nuova dimensione personale, artistica e materica, quella del ferro.
Il suo nuovo percorso si snoda così sorprendentemente in una sorta di sperimentazione primordiale, attraverso una personale ed innovativa lavorazione del metallo. La sua è una evoluzione creativa plastica di faber-creator dove grazia e potenza scaturiscono insieme dalle mani e dagli attrezzi, nell’atto di dar forma al materiale ferroso che prende a vibrare.
Il risultato è quello di sculture eteree, che non hanno limiti dimensionali ma che, con leggiadria filiforme, si tendono in un’imprecisa, ma diffusa atmosfera di contorno. Dal silenzioso ed indefinito caos della materia si dipana così una metamorfosi operosa che Missà distilla nella paziente lavorazione delle sue opere. I soggetti vengono ad assumere una carica espressiva frutto di una minuziosità di cesello dove è possibile leggere in filigrana la cura che ogni artigiano mette nel definire ogni singolo dettaglio di ciò che crea. In una forma e bellezza senza tempo si esaltano così i tratti e i temi figurativi cari a Missà; la natura e i paesaggi, che qui diventano il filo conduttore, il fil rouge della sua leggerezza creativa. Sono fili che collegano pensiero, comunicazione ed emozione, creando volumi o sottraendoli allo spazio, fondendo luci ed ombre, unendo cielo e terra.
Dalle fusioni, da questo continuo battere e levare che scandisce i ritmi ossessivi delle nostre vite protese ad un’incessante cultura del “fare”, nascono opere contemporanee che lungi dall’essere prodotto seriale come spesso richiesto dal mercato, esigono lunghi periodi di incubazione ed una profonda e reale intimità di ispirazione che ne determina il primummovens. Il gesto di Missà che si innesta nel materiale non fa altro che riportare alle vibrazioni che risuonano nella sua anima. È il tratto dell’opera che rapisce lo sguardo, un segno tangibile, nervoso, ma spesso disteso. Ad ogni parte dell’opera viene data ragione di essere e nel suo stagliarsi solido si percepisce l’attraversamento di quell’immaterialità che la avvolge legandola all’ambiente in cui è immersa. L’opera finale è solo il crogiuolo dell’impegno di Missà, del costante lavorìo di una manualità che arrotonda, ritorce, piega, flette, rialza, fino a creare, a sorpresa, una scultura. È nel fluire dell’immaginazione che si innesta la ricerca d una padronanza della materia come elemento sperimentale sempre nuovo e così capace di esplorare mari artistici mai solcati, ma ora più che mai aperti.
17
maggio 2019
Fabio Missale – Mixxà, tra la tela e la forgia
Dal 17 al 31 maggio 2019
arte contemporanea
Location
FANTONI HUB
Bergamo, Via Gabriele Camozzi, (Bergamo)
Bergamo, Via Gabriele Camozzi, (Bergamo)
Orario di apertura
da martedì a venerdì ore 11.00 - 13.30 e 14.30 - 18.30
sabato 11.30 - 13.30 e 14.30 - 19.30
domenica e lunedì chiuso
Vernissage
17 Maggio 2019, h 17.30
Autore