Fabrizio Carotti

I FILM DELLA TUA VITA


Odeon Gallery, la galleria d’arte del Cinema Odeon, è pronta a riaprire i battenti con una nuova programmazione artistica.

Anche quest’anno, infatti, in occasione dell’European Art Cinema Day (EACD), la galleria si prepara ad inaugurare la nuova stagione con un opening d’eccezione.

Domenica 14 ottobre, dalle ore 19:00, aprirà la mostra di Fabrizio Carotti, dal titolo “I Film della Tua Vita”.

Frammenti di storia, briciole di ricordi appena riemersi dalla nebbia, dislocati, accennati.
Cento storie diverse, eppure tutte così simili, unite da un unico passaggio: quello sordo e silenzioso che si perde nell’ebrezza, nella musica e nel chiacchiericcio di via Mascarella.

Ricordi come frammenti di una storia appena sussurrata e mai conclusa; l’orologio gira all’indietro, ma la porta è aperta sul futuro: come finirà?

L’artista ripercorre e indaga, attraverso la rappresentazione di locandine e titoli cinematografici, le storie derivanti dai ricordi d’infanzia degli abitanti e frequentatori del luogo; il pubblico dell’Odeon e la gente di via Mascarella diventano quindi i discreti protagonisti di ipotetici film, incentrati sul racconto personale, ma aperti e affacciati verso una dimensione universale.

Come in un film dal finale aperto, le locandine ed i titoli de “I Film della Tua Vita” lasciano quindi spazio all’immaginazione dello spettatore che può trovarvi infiniti spunti di riflessione.

Fabrizio Carotti riesce così a creare un vero e proprio ponte tra passato e futuro, individuale e universale, in cui il presente del singolo si specchia per trovarsi riflesso un “ricordo futuro”.

La mostra, ad ingresso libero, rimarrà aperta tutti giorni durante l’orario di apertura del cinema e si concluderà domenica 2 dicembre.

A cura di Erica Fuschini e Luca Fontana.

info| tel. 051 227916 mail odeongallery@gmail.com


BIOPIC e TESTO CRITICO


Frammenti di storia, briciole di ricordi appena riemersi dalla nebbia, dislocati, accennati.
Cento storie diverse, eppure tutte così simili, unite da un unico passaggio: quello sordo e silenzioso che si perde nell’ebrezza, nella musica e nel chiacchiericcio di via Mascarella.

Ricordi come frammenti di una storia appena sussurrata e mai conclusa; l’orologio gira all’indietro, ma la porta è aperta sul futuro: come finirà?
Futuro incerto o suscettibile ad interpretazione, come quello di un film dal finale aperto, che lascia quindi spazio all’immaginazione e alla riflessione, in questo caso romantica e intelligentemente malinconica.

Ogni storia, ogni persona è rappresentata da un film, ma questo film non prenderà mai forma e la rappresentazione non avrà mai luogo; rimangono soltanto titoli e locandine, significativi quanto enigmatici, a ricordare e a testimoniare il vissuto dei protagonisti.

La finestra è aperta ed entrando nelle stanze della memoria dei personaggi ci si può affacciare all’esterno, così da ampliare il raggio e lo spettro dell’osservazione e della riflessione.

Il medium scelto dall’artista per la rappresentazione iconografica, quindi soltanto pseudo-cinematografica (ci sono le locandine, i titoli, ma i film si sviluppano soltanto a livello immaginario), è quello altrettanto enigmatico e lontanamente allusivo dello Still Life di ricerca.

Le locandine dei film girati sulle memorie d’infanzia degli abitanti e dei frequentatori di via Mascarella risultano così particolarmente criptiche e asettiche, come a voler cristallizzare, oggettivare e universalizzare quei ricordi, in modo che ognuno possa rispecchiarvisi e riflettervisi in modo anonimamente personale.

La storia non comparirà da nessuna parte, spiega l’artista, ma solo il titolo e la locandina, perché per conoscere la storia ci dev’essere un livello di impegno maggiore, chiedere, conoscere, approfondire i rapporti umani (...) Entrare all’odeon significa attraversare la strada spinti da una domanda. Di cosa parla quel film? Cosa vuole dirmi l’autore?

Fabrizio Carotti nasce a Jesi (AN) nel 1980 e si laurea in Filosofia Estetica all’Università di Bologna.
Dopo un’accurata ricerca sulle possibilità espressive dei mezzi tecnologici, dal 2008 intraprende la carriera artistica operando con successo nel campo della pittura digitale.

Riscuote quindi ampi consensi tra la critica, tanto da essere selezionato da Gianluca Marziani e Valerio Dehò tra i venti partecipanti al I° Premio di Pittura Zingarelli Rocca delle Macìe (2010), da rientrare tra i 30 finalisti under 35 del Premio Terna02 (2009), e da prender parte alla 54° Biennale di Venezia Padiglione Italia a Urbino (2011).