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Fabrizio Cicero – Lanottes’avvicina
L’artista siciliano ha ideato un inconsueto confronto tra momenti e stili diversi, tra architettura sacra monumentale e decorazioni proprie alla tradizione popolare, in un sistema creativo che conserva intatta la visionarietà e la leggerezza della fantasia di un bambino, dove le forme prendono vita e le proiezioni mentali si trasfigurano in scena teatrale di oggetti concreti, dando vita ad apparizioni metafisiche che squarciano il velo canonico della percezione
Comunicato stampa
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Ne -lanottes'avvicina- l'artista siciliano Fabrizio Cicero ha ideato un inconsueto confronto tra momenti e stili diversi, tra architettura sacra monumentale e decorazioni proprie alla tradizione popolare, in un sistema creativo che conserva intatta la visionarietà e la leggerezza della fantasia di un bambino, dove le forme prendono vita e le proiezioni mentali si trasfigurano in scena teatrale di oggetti concreti, dando vita ad apparizioni metafisiche che squarciano il velo canonico della percezione.
Cicero interviene nel suggestivo spazio della Ex chiesa di Santa Rita creando un cortocircuito tra la struttura barocca e l’installazione inedita di stelle luminarie che si inserisce nell'atmosfera gioiosa del Natale rivelando al contempo dramma e rottura.
Le sette comete composte da lampadine a incandescenza atterrano al suolo, corrompono l'idillio festivo quasi giungendo a minare l'integrità fisica e spirituale dello spazio circostante. Mucchi di terra smossa emergono dal marmo divelto, le luci della festa invadono l'atmosfera densa di sacralità. Le comete, perturbazioni del moto costante dei cieli, perpetuano il proprio ruolo di annunciare cambiamenti, catastrofici o salvifici come nella tradizione messianica. Stelle come fari proiettati nell'inconscio, emblema della lotta tra luce e tenebre, del conflitto tra spirito e materia. La loro luce è coscienza che rivela, manifesta, suscita l’immaginazione.
L'artista ricostruisce attraverso la memoria, tra sogno e incubo, un vissuto dell'infanzia in Sicilia che è anche una riflessione antropologico-sociale su come l’elemento religioso, in maniera distorta e piegata alla logica mafiosa, sia parte integrante del background culturale di quel luogo. “È un ricordo triste, un mantello nero che avvolgeva la mia città in una notte ben precisa dopo la Befana...era il 1993. Le luminarie erano ancora accese e residui di festa volteggiavano nell’aria; ma tutto era ormai finito, si doveva tornare a scuola e anche noi piccoli sapevamo che le gerarchie e gli equilibri mafiosi venivano regolati col nuovo anno”.
Come nei precedenti lavori di Cicero compare qui un riferimento alla “Mafia”, oltre che nell'accezione critica di neoplasia sociale, come rappresentazione di un'intima forza oscura. Un mostro archetipo dell'inconscio che, avvelenando emozioni e sentimenti, vive dentro di noi celandosi nel segreto e nell'oscurità. E che teme solo la luce.
L’installazione luminosa è stata prodotta da Andrea Schiavo per H501.
-lanottes'avvicina-, a cura di Lori Adragna, si inserisce nel programma di Autunno Contemporaneo, promosso dall’Assessorato alla Crescita culturale di Roma Capitale –Dipartimento Attività Culturali - Direzione Organismi Partecipati e Spazi Culturali in collaborazione con Zètema Progetto Cultura.
-lanottes'avvicina-
Dal 2 al 17 dicembre 2016
Aperto tutti i giorni dalle ore 12 alle ore 20
Sala Santa Rita
Via Montanara (ad. Piazza Campitelli)
Ingresso libero
Info www.comune.roma.it/cultura 060608 (tutti i giorni ore 9.00 – 21.
Cicero interviene nel suggestivo spazio della Ex chiesa di Santa Rita creando un cortocircuito tra la struttura barocca e l’installazione inedita di stelle luminarie che si inserisce nell'atmosfera gioiosa del Natale rivelando al contempo dramma e rottura.
Le sette comete composte da lampadine a incandescenza atterrano al suolo, corrompono l'idillio festivo quasi giungendo a minare l'integrità fisica e spirituale dello spazio circostante. Mucchi di terra smossa emergono dal marmo divelto, le luci della festa invadono l'atmosfera densa di sacralità. Le comete, perturbazioni del moto costante dei cieli, perpetuano il proprio ruolo di annunciare cambiamenti, catastrofici o salvifici come nella tradizione messianica. Stelle come fari proiettati nell'inconscio, emblema della lotta tra luce e tenebre, del conflitto tra spirito e materia. La loro luce è coscienza che rivela, manifesta, suscita l’immaginazione.
L'artista ricostruisce attraverso la memoria, tra sogno e incubo, un vissuto dell'infanzia in Sicilia che è anche una riflessione antropologico-sociale su come l’elemento religioso, in maniera distorta e piegata alla logica mafiosa, sia parte integrante del background culturale di quel luogo. “È un ricordo triste, un mantello nero che avvolgeva la mia città in una notte ben precisa dopo la Befana...era il 1993. Le luminarie erano ancora accese e residui di festa volteggiavano nell’aria; ma tutto era ormai finito, si doveva tornare a scuola e anche noi piccoli sapevamo che le gerarchie e gli equilibri mafiosi venivano regolati col nuovo anno”.
Come nei precedenti lavori di Cicero compare qui un riferimento alla “Mafia”, oltre che nell'accezione critica di neoplasia sociale, come rappresentazione di un'intima forza oscura. Un mostro archetipo dell'inconscio che, avvelenando emozioni e sentimenti, vive dentro di noi celandosi nel segreto e nell'oscurità. E che teme solo la luce.
L’installazione luminosa è stata prodotta da Andrea Schiavo per H501.
-lanottes'avvicina-, a cura di Lori Adragna, si inserisce nel programma di Autunno Contemporaneo, promosso dall’Assessorato alla Crescita culturale di Roma Capitale –Dipartimento Attività Culturali - Direzione Organismi Partecipati e Spazi Culturali in collaborazione con Zètema Progetto Cultura.
-lanottes'avvicina-
Dal 2 al 17 dicembre 2016
Aperto tutti i giorni dalle ore 12 alle ore 20
Sala Santa Rita
Via Montanara (ad. Piazza Campitelli)
Ingresso libero
Info www.comune.roma.it/cultura 060608 (tutti i giorni ore 9.00 – 21.
01
dicembre 2016
Fabrizio Cicero – Lanottes’avvicina
Dal primo al 17 dicembre 2016
arte contemporanea
Location
SALA SANTA RITA
Roma, Via Montanara, 8, (Roma)
Roma, Via Montanara, 8, (Roma)
Orario di apertura
tutti i giorni dalle ore 12 alle ore 20
Vernissage
1 Dicembre 2016, ore 18
Autore
Curatore