TEMPO – LUCE


Kronolux. Tempoluce. Krono (dal greco Kronos, il dio figlio di Urano, il tempo cronologico in contrapposizione con kairos, il tempo psicologico) e lux ( luce, in latino).

Fabrizio Orsi gioca sul rapporto dialettico di queste due istanze per definire il suo nuovo lavoro, decisamente concettuale. Sette foto, installate una per parete.

Stesso concetto e soggetto per modalità diverse. Un gioco di scatole cinesi inscatolate l'una dentro l'altra, molto raffinato. Fabrizio Orsi sceglie una sola immagine, l'immagine divina per eccellenza e quindi eterna, la testa di Buddha, per fermarla nel tempo e definire la sua originale e contemporanea idea di eternità. Protagonista è la luce, una luminosità che va a regolare il tempo, un tempo che è nell'immagine ed allo stesso modo non appartiene all'immagine. Nel gioco mentale di Fabrizio Orsi l'oggetto, già Eterno in quanto divino, diviene Eterno anche in quanto immagine, nel momento in cui viene fermato e fissato dalla fotografia. Il soggetto rimane dunque fisso, il tempo dello scatto ed il diaframma rimangono immutati, ciò che cambia è soltanto la luce che definisce una sorta di cronologia temporale scandendo il fattore tempo con la sua variazione.

L'Eternità non è dunque soltanto una ed unica nell'opera di Fabrizio Orsi ma si divide in tre differenti significati: l'eternità assoluta della divinità, quella del passaggio continuo della luce e quella fotografica poiché il tempo di posa e il diaframma sono sempre gli stessi e ciò che è Eterno rimane così cristallizzato dall'occhio fotografico. Per l'Eternità appunto.


Francesca Baboni