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Fausto Fioretti – Pinocchio & Altre Cose
Nuove tele ispirate alla figura eterna del burattino divenuto bambino, dipinti a soggetto vario ed una serie di terrecotte in cui è maestro.
Comunicato stampa
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Si inaugura sabato 25 luglio 2009, alle ore 19.00 nella splendida cornice della Ex Chiesa di S. Maria a Sperlonga (già conosciuta nel 1200), la nuova mostra dell’eclettico artista, restauratore e scenografo spoletino Fausto Fioretti dal titolo PINOCCHIO & ALTRE COSE, in cui espone alcune nuove tele ispirate alla figura eterna del burattino divenuto bambino, dipinti a soggetto vario ed una serie di terrecotte in cui è maestro.
PINOCCHIO. Pinocchio, l’eroe, o forse l’anti-eroe, collodiano, è radicato profondamente nell’immaginario comune, come figura familiare, legata a giocattoli, illustrazioni, fumetti, spettacoli. Fausto Fioretti dedica quattro dei suoi dipinti in mostra al personaggio di Collodi, che assunse le sembianze a cui tutti lo associano grazie alle illustrazioni di Mussino realizzate per l’edizione ottocentesca del libro.
“La figura creata dall’artista è verosimilmente un burattino, dal corpo legnoso e gli arti snodabili, ma nel volto assume le sembianze di una maschera, nella sua fissità malinconica e spaesata. I contesti in cui viene inserito, come presenza dominante, prevedono sia spazi esterni che interni, suscitando, al di là delle circostanze, una dimensione straniante e improbabile.” Così scrive la critica d’arte Marinella Caputo nella presentazione alla mostra.
A cominciare da Et in Arcadia Ego, che cita il memento mori presente in molti dipinti del Seicento, in cui Pinocchio è sdraiato contro un fondo verde, vaporoso e sintetico, e accanto a lui oscilla un cranio di cane; proseguendo con Passaggio a Porto Palo in cui il burattino, con la coquille de Saint Jacques appuntata sulla spalla, siede su uno scafo su cui sono dipinti due grandi occhi, nell’azione bloccata di attraversare un paesaggio marino espanso e solitario. In Pinocchio con strumento musicale è invece un giullare meccanico mentre nell’Autoritratto con Pinocchio, l’artista compare in posizione frontale, con tavolozza e cappello di paglia, abbracciato dal burattino che finisce per occupare il centro del quadro, convertendo il dipinto in un doppio ritratto.
La serie, che prevede tecniche scenografiche nell’esecuzione, affida grande rilievo anche alla cornice che costituisce un unicum con il quadro, concepita per interagire con la tela, restituendole il carattere di oggetto reale.
ALTRI DIPINTI. I dipinti esposti non si esauriscono nel ciclo di Pinocchio, ma comprendono anche altri temi, come quello del paesaggio industriale, nelle Fabbriche Acide, con frammenti, imponenti e spettrali, di impianti industriali dismessi, in un monocromo di toni ruggine, decisamente suggestivi. O ancora, tra gli altri, la marina di Ancore a Porto Palo, che prosegue nello spazio quella di Paesaggio a Porto Palo, possiede la leggerezza diafana dei ricordi e delle visioni.
TERRECOTTE. La mostra accoglie anche i lavori in terracotta dell’artista, la cui formazione risulta varia ed eclettica, passando attraverso la pittura, la scenografia, il restauro, l’artigianato artistico e la passione per l’antiquariato. Gli oggetti proposti hanno un carattere decorativo e funzionale, includendo sculture ornamentali ed elementi di arredo, con un repertorio figurativo che attinge ampiamente alla tradizione della scultura manierista e barocca, interpretando, piuttosto, con fare antico e mente moderna.
“Le tartarughe e le sirene, come basi per tavoli e consolle, i tralci di girasoli e calle che divengono appliques, i canestri di frutta, il busto di Voltaire, il torso virile, appartengono tutti ad una regione cruciale dell’immaginario dell’artista che rivisita il passato con una disinvoltura allegra ed estrosa, senza celare una inevitabile vena nostalgica (Marinella Caputo).”
PINOCCHIO. Pinocchio, l’eroe, o forse l’anti-eroe, collodiano, è radicato profondamente nell’immaginario comune, come figura familiare, legata a giocattoli, illustrazioni, fumetti, spettacoli. Fausto Fioretti dedica quattro dei suoi dipinti in mostra al personaggio di Collodi, che assunse le sembianze a cui tutti lo associano grazie alle illustrazioni di Mussino realizzate per l’edizione ottocentesca del libro.
“La figura creata dall’artista è verosimilmente un burattino, dal corpo legnoso e gli arti snodabili, ma nel volto assume le sembianze di una maschera, nella sua fissità malinconica e spaesata. I contesti in cui viene inserito, come presenza dominante, prevedono sia spazi esterni che interni, suscitando, al di là delle circostanze, una dimensione straniante e improbabile.” Così scrive la critica d’arte Marinella Caputo nella presentazione alla mostra.
A cominciare da Et in Arcadia Ego, che cita il memento mori presente in molti dipinti del Seicento, in cui Pinocchio è sdraiato contro un fondo verde, vaporoso e sintetico, e accanto a lui oscilla un cranio di cane; proseguendo con Passaggio a Porto Palo in cui il burattino, con la coquille de Saint Jacques appuntata sulla spalla, siede su uno scafo su cui sono dipinti due grandi occhi, nell’azione bloccata di attraversare un paesaggio marino espanso e solitario. In Pinocchio con strumento musicale è invece un giullare meccanico mentre nell’Autoritratto con Pinocchio, l’artista compare in posizione frontale, con tavolozza e cappello di paglia, abbracciato dal burattino che finisce per occupare il centro del quadro, convertendo il dipinto in un doppio ritratto.
La serie, che prevede tecniche scenografiche nell’esecuzione, affida grande rilievo anche alla cornice che costituisce un unicum con il quadro, concepita per interagire con la tela, restituendole il carattere di oggetto reale.
ALTRI DIPINTI. I dipinti esposti non si esauriscono nel ciclo di Pinocchio, ma comprendono anche altri temi, come quello del paesaggio industriale, nelle Fabbriche Acide, con frammenti, imponenti e spettrali, di impianti industriali dismessi, in un monocromo di toni ruggine, decisamente suggestivi. O ancora, tra gli altri, la marina di Ancore a Porto Palo, che prosegue nello spazio quella di Paesaggio a Porto Palo, possiede la leggerezza diafana dei ricordi e delle visioni.
TERRECOTTE. La mostra accoglie anche i lavori in terracotta dell’artista, la cui formazione risulta varia ed eclettica, passando attraverso la pittura, la scenografia, il restauro, l’artigianato artistico e la passione per l’antiquariato. Gli oggetti proposti hanno un carattere decorativo e funzionale, includendo sculture ornamentali ed elementi di arredo, con un repertorio figurativo che attinge ampiamente alla tradizione della scultura manierista e barocca, interpretando, piuttosto, con fare antico e mente moderna.
“Le tartarughe e le sirene, come basi per tavoli e consolle, i tralci di girasoli e calle che divengono appliques, i canestri di frutta, il busto di Voltaire, il torso virile, appartengono tutti ad una regione cruciale dell’immaginario dell’artista che rivisita il passato con una disinvoltura allegra ed estrosa, senza celare una inevitabile vena nostalgica (Marinella Caputo).”
25
luglio 2009
Fausto Fioretti – Pinocchio & Altre Cose
Dal 25 luglio al 25 agosto 2009
arte contemporanea
Location
ANTICA CHIESA SANCTAE MARIAE
Sperlonga, Via Porta Piccola, (Latina)
Sperlonga, Via Porta Piccola, (Latina)
Orario di apertura
ore 10.00- 13.00 18.00 – 23.00
Vernissage
25 Luglio 2009, ore 19
Autore