Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Fausto Melotti – La Madonna di Don Rossaro
E’ la Madonna che Fausto Melotti omaggia a don Antonio Rossaro in occasione del venticinquesimo anno di sacerdozio di questi, nel 1936. All’incontro saranno presenti Alberto Robol (reggente dell’Opera Campana dei Caduti), Sergio Poggianella (direttore della Galleria Transarte), Gillo Dorfles (critico d’arte) e Giovanni Marzari (architetto e studioso di Fausto Melotti).
Comunicato stampa
Segnala l'evento
MELOTTI Fausto (Rovereto 1901 – Milano 1986)
Madonna, 1935 ca.
bronzo (aureola in ottone, base in marmo)
cm. 53,3 x 12,5 x 9
firma sulla base, lato sinistro “MELOTTI”;
iscrizione sulla base, fronte “DOMINO ANTONIO ROSSARO /
MILITI FIDEI ET PATRIAE / MCMXI-MCMXXXVI”
E’ la Madonna che Fausto Melotti omaggia a don Antonio Rossaro
in occasione del venticinquesimo anno di sacerdozio di questi, nel
1936. Alla morte del presbitero, i suoi eredi offrirono in dono la
scultura all’architetto Agostino Jaccuzzi, come documenta una lettera
manoscritta con data 13 ottobre 1953. Dopo numerosi passaggi di
proprietà, la Madonna ritorna a Rovereto e, grazie all’ospitalità
della Fondazione Opera Campana dei Caduti, ritrova la sua dimora
originaria, essendo stato Don Rossaro l’ideatore e il fondatore
della Campana.
La scultura trova riscontro nella produzione a soggetto sacro e non di
Fausto Melotti tra il 1930 ed il 1933, fase in cui l’artista fa propri gli
insegnamenti di Adolfo Wildt (1868-1931), suo maestro all’Accademia
di Brera nel 1928: integrità plastica e purezza formale perseguite
attraverso la semplificazione e l’allungamento delle masse,
l’essenzialità delle linee e la levigatezza delle superfici. Qui ha inizio
il percorso di Melotti verso l’astrazione: la “Madonna” esemplifica la
ricerca e la sperimentazione della trasfigurazione in senso antinaturalistico,
seppure con strascichi di Romanticismo tardo-ottocentesco che
virano nell’adesione al Simbolismo. Nello specifico, Melotti cita il maestro
di Brera nel manto dei capelli, nell’aureola specchiante, nel motivo
del nastro che si arrotola ‘astrattamente’ intorno ai polsi della figura.
E’ particolare significativo che Melotti, pur avendo trattato i soggetti
sacri senza troppo concedere alla caratterizzazione e al descrittivismo,
per questa “Madonna” abbia scelto un preciso tipo dell’iconografia
mariana, ovvero quello dell’Immacolata Concezione: il crescente
lunare ai piedi (la sovranità sulla storia e sul tempo), il serpente
sottomesso (la vittoria sul male), le mani incrociate sul petto, i lunghi
capelli a cascata sul dorso. L’Immacolata è infatti l’immagine codificata,
il simbolo, della Chiesa militante che realizza la propria dimensione
escatologica. E Don Rossaro è un militante: per l’attività nazionalista
e antiaustriaca, per l’opera di raccolta delle memorie patrie e per
quella mirata a celebrare i protagonisti dell’irredentismo trentino,
e soprattutto per quell’impegno civile che troverà il suo esito più alto
nell’ideazione della Campana dei Caduti e delle iniziative ad essa
collegate.
07
marzo 2009
Fausto Melotti – La Madonna di Don Rossaro
07 marzo 2009
presentazione
incontro - conferenza
incontro - conferenza
Location
FONDAZIONE OPERA CAMPANA DEI CADUTI
Rovereto, Via Miravalle, (Trento)
Rovereto, Via Miravalle, (Trento)
Vernissage
7 Marzo 2009, ore 11
Autore