<... Pedretti è maestro di ambiguità e di verità traditrici e devianti. La parola pittorica, infatti, non conosce buon senso; disegna continuamente regni che sono portatori di moltiplicati enigmi.
... il regno della pittura coltiva la verità eretica e mirabolante della surrealtà. L’immagine, allontanandosi dall’umano, si supera verso altro, oltre le cose, verso l’incredibile e l’inesistente.
... ne Lo sguardo, qualcosa di più umano appare; solo che lo sguardo della fanciulla di Pedretti è rivolto non verso l’esterno, bensì verso l’allucinazione che guida tutta la pittura del nostro. In futuro quello sguardo si scioglierà in un volto comprensibile? Non lo sappiamo; non lo sa neanche l’artista che è guidato dalla ricerca la quale detta legge in ogni momento.> (Robertomaria Siena)
