“Storie del golfo e altri racconti” è il titolo di un lungo lavoro di Ferruccio Orioli, del quale la mostra di Venezia è la prima parziale testimonianza, assieme ad altre opere dipinte attorno al 2000.
L'artista rappresenta il golfo di Napoli, lo coglie al cambiare della luce: mutano colori, distanze, altezze e profondità. Una geografia che solo la forza dirompente di tanti vulcani poteva produrre.
Decisiva si rivela anche la scelta del colore: il gris de Payne, portatore dell’ombra, più denso per una profonda sfumatura in acqua abbondante, filtro di diverse intensità, costruito strato per strato, attraverso il quale si riesce ad afferrare qualche baluginio di colore per raccontare la bellezza di quel mare spalancato.