Ritornando al passato – e dunque al linguaggio, all’identità, ad immagini archetipiche, ad elementi naturali e a giochi di carte – gli artisti e i designer in “Figure, Character, Sign” sviluppano nuove forme ed espressioni, condividono una ricerca e pongono domande sull’individuo rispetto alla collettività. Motivi di pietre, acqua, stelle e foglie evocano la natura, rituali spirituali, il contesto di Venezia e le connessioni tra l’umano e il non-umano – un tema della Biennale di Venezia 2022. “Radical Return”, un progetto di gruppo che include lavori di artisti e designer cinesi e cino-americani, curato da Mary Y. Yang e Zhongkai Li, è incentrato su meditazioni visive sull’ideogramma cinese 回 hui, che significa ritornare, voltarsi, tornare indietro o rispondere. “Radical Return” esplora a livello collettivo punti di incontro tra visione personale e punti di origine culturali e nazionali. Attraverso il rituale del gioco di carte italiano Scopa, l’installazione di Maria Molteni “Counting to Infinity / Sweeping Stars (Contando All’infinito / Stelle Scopa)” intreccia visivamente e concettualmente cicli di gioco, preghiera, danza e lavoro al fine di connettere il terreno sotto i nostri piedi con le stelle comete sopra di noi. La serie tutt’ora in corso di Adrienne Elise Tarver “Mirage Series” fa ritorno a storie sulla raffigurazione per porre domande sull’ozio, la visibilità e il privilegio. Tarver esplora la complessità dell’identità delle donne di colore, sia archetipica che individuale, mettendo in questione argomenti del passato, verso la riformulazione del futuro.

La BU School of Visual Arts è grata alla galleria A plus A e alla School for Curatorial Studies di Venezia, al programma BU Study Abroad Venice e al BU College of Fine Arts.

Curata da Dana Clancy, direttrice e professoressa associata d’arte e Mary Y. Yang, professoressa assistente di arte alla Boston University College of Fine Arts of Visual Arts. Concetto espositivo e design a cura di Mary Y. Yang. Il carattere tipografico è Viviano Book, progettato da Sophia Viviano (BU CFA MFA Graphic Design ‘23).