Flowerbomb 2008

Nel nome del prodotto di Viktor & Rolf (l'eau de parfum Flowerbomb) Fiorenza Bassetti riconosce non solo le proprie iniziali ma anche la combinazione di forze opposte che anima da sempre le sue nature morte (still life, come preferisce chiamarle l'artista). Nell'inedito percorso che ci presenta alla Galleria Balmelli, i motivi a lei cari del fiore e delle granate si combinano con la cioccolata calda, assaporata con la panna sui tavolini di caffè rinomati in momenti di deliziosa - e salata - mondanità. La cioccolata liquida - che è anche memoria dei fornelli di domestica quotidianità femminile - disegna "dolcemente" le sagome dei proiettili, quasi svegliandoli e invitandoli a stringersi fra loro per proteggersi. La scelta anche linguistica di simbiosi formali e materiche, gioco - in realtà serissimo - di associazioni mentali, di sviamenti e rimandi, porta inoltre Fiorenza Bassetti a reinterpretare il "Sentiero dei Tobleroni" (la linea di fortificazioni anti carri armati costruita durante la mobilitazione del 1939-45 tra il Giura e il Lemano), dove una corona di "denti" del rinomato cioccolato svizzero è posta a difesa del simbolo della pace. L'esplosione delle granate porta a risultati sempre più impalpabili, luminosi e luminescenti, in cui riappare dalle origini del nome Fiorenza - e dalla sua produzione degli anni '80-90 - il giglio, simbolo di purezza, ad avviare a mo' di provvisoria conclusione una serie di varianti sul tema dell'Annunciazione.

Marcella Snider Salazar