In esposizione un centinaio di opere di autori diversi per un percorso variegato e interessante con un unico filo conduttore: “IL FIORE”. Questo il tema a cui è dedicata la 258esima mostra della Galleria. Un’unione di espressioni tecniche diverse, soggetti floreali di ogni genere, creazioni che vedono “IL FIORE” protagonista.

I fiori sono da sempre soggetto di raffigurazioni in forme realistiche o stilizzate. A volte puramente decorativi, a volte miracoli della natura recanti simboli di bellezza, spesso fonte di ispirazione per pittori e poeti.

Ancora oggi diversi artisti sono sollecitati da questo soggetto, dal loro simbolismo. La mostra, con una così visibile varietà di interpretazioni, ne è dimostrazione.

Tra gli artisti presentati alcuni propongono opere del loro passato, (successivamente si sono allontanati da questo argomento), per la maggior parte è un tema consueto, per altri è stata l’occasione.

Possiamo ammirare la pittura raffinata e intimista di Claude Jammet e di Luigi Diana. Un poetico “fiore di pesco” di Bartolomeo Sanguineti, le composizioni decorative di Alberto Salietti e le più tradizionali pitture di Giacinto Galbiati. Le esplosioni di materia, forma e colore dai richiami fortemente informali della Campidelli, di Tiziana Vanetti e di Mario Rocca, in contrapposizione al naturalismo caravaggesco di Gianluca Corona e al rigore formale di Doriano Sc***osi. Le forme variopinte dei romantici giardini di Alberto Saliola e Rinaldo Buzzi e le fantasiose creazioni di Felicita Frai, Carlotta Castelnovi ed Emanuele Luzzati. Le poetiche “carte” di Misia De Angelis e Paola Bonora. Acquerelli dai toni delicatissimi di Adriano De Laurentis e Bruno Ronco. Evidente il simbolismo nelle opere di Roberto Martone , Gianfranco Zappettini ed Augusta Tassisto. Le modernissime rose di Ketty Tagliatti ed i “siliconi” di Vittorio Valente. Possiamo inoltre ammirare alcune raffinate incisioni raffiguranti i tipici “vasi di fiori” di A. Salietti e Carolina Marisa Occari. Un raro mezzaro di Emanuele Rambaldi ed una coscienziosa ricerca di ispirazione naturalistica nelle sculture di Adriano Leverone dove oltre al solito rigore formale l’artista raggiunge un ulteriore traguardo poetico.

La tanto attesa Primavera, con i suoi colori, qui è arrivata.

Maria Cristina Busi