Flavio Tiberio Petricca, 25 anni, entra con irruenza nel campo artistico con un occhio da neofita sensibile ad ogni sperimentazione, attraversamento o scoperta: dall’astrattismo geometrico al brutalismo fino al figurativo espressionista.
Senza aver frequentato l’accademia o una scuola d’arte, ha assorbito le sue conoscenze artistiche dai maestri dell’arte moderna. Pittura spontanea, ma allo stesso tempo riflessiva per quel ripetere gesti e modi in un’affinazione continua. Esegue con lo stesso soggetto più quadri, sempre differenti per i colori o per le linee modificate.
La sua è la ricerca di una sintesi che risponde ad uno stato d’animo: una linea fluida di corpi di donna imprigionati in un reticolo spaziale a volte concreto, materico, in fil di ferro quasi rappresentasse la finestra di un carcere. Altre volte è un segno geometrico appena accennato che si trasforma in una scolatura dai risvolti drammatici. La pittura dì Petricca interessa, intriga, pone delle domande; vogliamo vedere il seguito.
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