L’officina delle Arti apre la stagione con dodici importanti artisti ed una “mostra-viaggio” in omaggio all’incisione. Opere molto diverse tra loro raccontano raffinatezza di segno, conoscenza tecnica e svelano, dei propri autori, percorsi creativi, tempi e misteri.
Il “cammino” porta il visitatore a scoprire il segno vivido di Michelangelo Biolatti, il sofisticato lavoro d'astrazione di Cesare Botto, le sperimentazioni di Michele Bruna, per poi cambiare scenario con l’opera narrativa e retrò di Maurizio Cavallera, il paesaggio liquido di Cristiano Fucelli, e l'uomo in attesa di Sonia Gavazza. Si apprezzano il tratto emotivo di Oscar Giachino, lo scorcio cuneese di Adriana Giorgis, le contaminazioni di Bruno Giuliano e il tratto buio e stratificato di Paolo Giuliano per terminare infine con la perfezione di forma e segno di Danilo Mondino ed il paesaggio urbano e metallico di Marco Tallone.

L’Officina delle Arti, si conferma una piccola ma attiva realtà cuneese nel panorama
artistico, fucina creativa che lavora a volte con giovani talenti altre volte, come in questa mostra, con artisti affermati e di livello, regalando sempre nuove opportunità d’arte alla città e agli autori.