Eugenio Maria Fontana, Juan Navarro e Ros con le loro differenti capacità espressive sono stati invitati ad esporre in questa mostra che nasce per sollevare ancora una volta l’attenzione sui diritti umani violati nel mondo.

Le opere esposte vestono di chiare immagini un unico sogno: quello che la dignità dell’uomo non sia ogni giorno offesa e calpestata dall’indigenza, dalla violenza, dallo sfruttamento, dall’abbandono. Esse sussurrano l’anelito delle genti che ogni giorno altro non aspirano che aver da nutrire i propri figli.

L’arte del pittore discorre con l’intelletto del suo ammiratore e dolcemente ne accarezza il cuore. Queste opere discorrono con noi sulle inviolabili ragioni dei diritti umani, insegnano ad ascoltare fra l’assordante frastuono del mondo il flebile lamento della sofferenza. Esse suscitano nel cuore l’ardore a voler correre in aiuto, a realizzare il bene che è possibile, a spazzar via dalla faccia della terra almeno un poco dell’orribile che l’indifferenza potrebbe per sempre perpetuare.

Nella capacità di Fontana di “colorare la speranza”, nella forza espressiva dei volti di Navarro e nell’ aspirazione alla libertà fisica e spirituale, tramite l’ uso della materia di Ros si racchiude tutta la voglia di ribellarsi allo stato attuale di usurpazione dei diritti umani, ancora in essere, in tante parti del mondo.