FONTANAF, IO, TE & PUCCIA

"Folk music is what the people sing"
Rachel Clare Donaldson

A prima vista può sembrare azzardato il binomio Fabrizio Fontana e Marco Perrone (in arte Puccia) , così come può sembrare azzardata l'unione tra Arte contemporanea e musica popolare, ma il fascino dell'Arte consiste proprio nella possibilità di contaminazione tra varie discipline e, in questo caso, la naturalezza e la spontaneita di un rapporto nato esclusivamente dalla passione per la musica, sono la prova evidente che l'Arte è dappertutto, basta saperla cogliere.
ART and ARS Gallery propone continuamente interventi musicali di vario genere, Invitando musicisti e d.j.che si occupano di musica sperimentale, rock, jazz, musica elettronica e si relazionano con le opere in esposizione, creando colonne sonore adeguate al concept e alle tematiche della mostra.

In questo caso si tratta di una band di musica folk, o meglio, folk punk, come amo definirla, che presenta il nuovo disco "Machina Gialla". Un album che contiene famosi brani di musica popolare infarciti di Ska e Rock, con ritmi forsennati e carichi di energia che inducono il pubblico, soprattutto nei live, a ballare euforicamente o persino a "pogare", come nella migliore tradizione Punk.

Ripercorrendo le tracce del più noto cantante folk del Salento, Bruno Petrachi (Lecce 1942 - 1997) [… le sue canzoni dotate di un folk trascinante e una vena dialettale che contribuivano al buonumore della gente… (cit.)] , la band salentina propone, in questo disco sei brani popolari ed un inedito (Machina Gialla) che ha già suscitato molte polemiche con un video amatoriale, tanto da essere rimosso da Youtube

Una musica senza fronzoli, genuina, schietta, (mannaggia la marea, la marea de lu mare, comu te giri giri sempre arrethu l'hai piare. Aria Caddrhipulina) romantica. ma quasi sempre a doppio senso, (Lu Pascalinu tou te la sta face e tie te la sienti 'ntra lu liettu. Lu Pascalinu tou, versi di Vincenzo Pizzi, musica di Paolo Grimaldi), ironica con un malcelato maschilismo, e soprattutto coinvolgente.

Canzoni che ricordano le vecchie e fumose "putìe" (osterie) presenti in ogni paese salentino, dove ogni stornello era accompagnato da un mezzo quinto di vino e le canzoni venivano storpiate fino al punto di diventare altro. Ognuno era libero di trasformarle a proprio piacimento, creando così nuovi ritornelli e nuovi doppi sensi, tramandati fino ai nostri giorni, intrisi di goliardiche oscenità direttamente proporzionali al tasso alcolemico del momento.

Fabrizio Fontana oltre a realizzare il progetto grafico del disco, ha anche realizzato per l'occasione 9 opere di varie dimensioni che compongono il nome del gruppo. Le tematiche e la ricerca dell'Artista, incentrata sui doppi sensi e l'ironia applicate anche a tematiche sociali importanti, sono perfettamente in linea con lo spirito della Band. Fontana inoltre è un cultore ed un appassionato di musica Rock ("la copertina è una chiara citazione di Never Mind The Bollock dei Sex Pistols, un'operazione analoga a quella fatta dai Clash in London Calling, dove il grafico, nell'occasione, citava la famosa copertina di un disco di Elvis) e alcune suo opere sono utilizzate in importanti videoclip di artisti come ABAN e Caparezza.

Gigi Rigliaco

Ringrazio Alfredo Romano per la sua disponibilità a contribuire con testi ed immagini inedite relative all'autore Vincenzo Pizzi.

IO TE e PUCCIA

Marco Perrone/Puccia (Après la Classe) / voce, fisarmonica,
Manu Pagliara (Bunda move) / chitarra,
Mike Minerva (Bunda Move) / basso
Gabriele Blandini (Bunda Move) / tromba,
Gianmarco Serra (Après la Classe) / batteria
Edo Zimba / tamburello