L'ex Convento dei Servi di Maria adiacente alla Chiesa dell'Incoronata, un tempo unico complesso voluto da Vespasiano Gonzaga è stato aperto al pubblico da circa un anno con destinazione culturale. Inizia adesso l'attività espositiva con questa mostra collettiva che spazia dall'astrattismo di Egidio Castelli, Angela Alisa e Alice, i quali, se pure in modi diversi, ricercano nella materia espressioni di mondi immaginari, fino alla comunicatività di stati d'animo di fronte ai fenomeni della vita, della natura di Manzalini e Mecagni, il primo cerca di trasferire nei minimi particolari l'attimo della sua emozione mentre la seconda si affida completamente al colore. Poi Cavallaro utilizza la materia che trova in natura come la sabbia del Po e la cenere dell'Etna per trasferire i suoi stati d'animo ai soggetti reali ma il soggetto che accomuna i suoi quadri è la luce. Completano la mostra gli scultori Andrea Tedeschi che con l'utilizzo della selenite tenta di collegare il mondo antico all'attuale e Sapigna che interpreta le diverse fasi della storia dell'umanità in un singolare sincretismo tra passato, presente e futuro, stilisticamente tra figurativo e astratto.