Branimir Ritonja presenta a "la roggia" una scelta del recente ciclo fotografico in grande formato di multipla significazione simbolica "Il Penitenziario", fatto interamente nella vecchia prigione di Maribor, costruita nel 1889, fuori uso già da decenni, abbastanza rovinata e pericolosa, quindi chiusa e vietata alle visite. Violentando l'ordine pubblico, l'artista è entrato con forza nella prigione (da dove una volta volevano scappare tutti gli imprigionati), sottoponendosi al rischio di lesioni, sopratutto per causa del buio, che crea una atmosfera atroce, di sofferenza, depressiva, quasi surreale. Proprio queste sensazioni psicologiche si riflettono anche nelle immagini fotografiche di Branimir Ritonja, prevalentemente tenebrose con sottili contrasti chiaro-scuro e prospettiva geometrica di effetto claustrofobico, sentendo quasi un eco lontano di sussurri e grida dei fantasmi. Sulle mura si vedono gli "affreschi", che illuminano storie personali, sia come vecchi graffiti, fatti dai poveri incarcerati, privi della scelta libera, sia come nuovi graffiti fatti da giovani "visitatori", anche loro privi della scelta libera, incarcerati nelle condizioni sociali contemporanee. L'artista così espone il proprio parere sul problema della libertà e della colpevolezza nelle varie circostanze sociali e situazioni politiche, avvertendo sul fatto, che "...la libertà vale quanto la vita stessa."
Mario Berdič, critico d'arte

Branimir Ritonja:
1961 - Nato a Maribor, Slovenia, dove vive e lavora come fotografo forense.
1981 - Membro del Fotoclub Maribor.
1989 - Candidato Maestro di fotografia (Associazione Jugoslava di Fotografia)
1995 - Artista di fotografia (FIAP)
1996 - Presidente della Fotogalleria "La Torre", Piazza Ebraica, Maribor.
1998 - Maestro di fotografia (Associazione Slovena di Fotografia)
2002 - Presidente di Fotoklub Maribor (invenzione di fotografia sulla pietra)
2005 - "Artist in residence" a Bratislava