Allo svolgimento del master collaborano docenti dui chiara fama tra i quali: Roberto Masotti, Daniele Abbado, Luigi Ciminaghi, Mario De Stefanis, Sergio Escobar, Uliano Lucas, Grazia Neri, Alberto Orefice, Sandro Scalia, Roberto Venturi. Il master è realizzato in collaborazione con l’Orchestra Sinfonica e Coro Sinfonico di Milano Giuseppe Verdi, Il Piccolo Teatro di Milano e ECM Records.


“Questa è la prima, anzi primissima, mostra di allievi del master di fotografia di Spettacolo presso lo IED di Milano. Già, voi direte: che cos’è? Più che spiegarvelo diciamo che propone un nuovo campo, un nuovo argomento, un nuovo apprendimento; nuovo, non alla moda, che indaga “generi” e “luoghi” diversi che molto hanno a che fare con la tradizione ma che si spingono sempre verso ricerca e innovazione. I “generi”: teatro, musiche, opera, danza, balletto, etc…I “luoghi”: i palcoscenici dei teatri, gli spazi, le piattaforme, dove la parola e il suono si diffondono attraverso la spirale dell’arte scenica.
Infine ve lo abbiamo spiegato, crediamo almeno di avervi dato una suggestione del vasto campo proposto, ma adesso guardate i contributi, le letture, le testimonianze di “apprendisti” che hanno appassionatamente partecipato al gioco, che hanno approfondito affinando il loro sguardo.
Un tipo di esperienza diversa, desiderata e vissuta con curiosità e sorpresa, attenta a dar corpo alle sensazioni più impalpabili, a leggere tra luce, poca, e ombra profonda, a catturare lo spirito che anima gli spazi, i luoghi dello spettacolo.
I partecipanti al corso hanno seguito un itinerario che li ha portati ad assaggiare il mondo di riferimento di questo tipo di fotografia, più nascosta e riservata di altre e lungo questo hanno incontrato personaggi importanti. Questi hanno illuminato, confermato, disorientato, hanno giocato con dubbi e certezze “incasinando”, mescolando e infine spiegando, come tutti i maestri devono fare.
Le fotografie qui raccolte testimoniano di questo processo? Certamente.
Gesto su gesto la fotografia di spettacolo coglie attimi, non discostandosi in questo da tutti gli altri tipi di fotografie operanti. Riconoscete questi attimi?
Concentratevi, ascoltate le immagini, il suono, la parola, lo scalpiccio dei passi che c’è dietro a ognuna di esse.”

Silvia Lelli