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Fotoreporter Perugia. 1978 – 2010
La Storia della città raccontata dai fotografi di cronaca
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Il 20 marzo 2010, presso il Museo di Palazzo della Penna, verrà inaugurata la mostra fotografica Fotoreporter Perugia. 1978 – 2010. La Storia della città raccontata dai fotografi di cronaca. L’esposizione, che si concluderà il 16 maggio 2010, è organizzata dall'Assessorato alla Cultura del Comune di Perugia ed è curata da Federico Fioravanti, giornalista della carta stampata, Alvaro Fiorucci, giornalista radiotelevisivo, e Alberto Mori, attento osservatore della storia e dell’attualità cittadina. Il percorso espositivo è articolato attraverso una selezione ragionata di temi e immagini capaci di “raccontare” i piccoli e grandi eventi che hanno contribuito a delineare il volto della Perugia di oggi. Il risultato è un’affascinante carrellata, articolata fra piccoli e grandi fatti quotidiani, personaggi, trasformazioni urbanistiche e di costume, eventi sportivi, spettacoli e manifestazioni culturali, attraverso cui raccontare un trentennio di storia della città.
La mostra attinge dal patrimonio iconografico degli archivi di Giancarlo Belfiore, di Pietro, Gian Matteo e Tommaso Crocchioni, di Marco Giugliarelli, di Urbano, Leonetto e Stefano Medici e di Roberto Settonce e svela un lungo appassionante racconto per immagini. Per anni, foto dopo foto, lo hanno riversato sulle pagine del Corriere dell’Umbria, de Il Giornale dell’Umbria, de Il Messaggero, de La Nazione e dell’Ansa. Ora lo offrono ai loro concittadini e a tutti quelli che amano Perugia.
Con la mostra “Fotoreporter Perugia 1978-2010” prosegue il progetto narrativo avviato nel 2008 intorno all’idea di “viaggio”, articolato, allora, in una serie di iniziative tra cui la significativa mostra fotografica sulla Perugia a cavallo tra Otto e Novecento, curata da Alberto Grohmann. Il successo clamoroso di quell’evento, che fece registrare a Palazzo della Penna il picco storico di ingressi, è collegabile al raggiungimento di un duplice obiettivo: la valorizzazione di un bene culturale importante per la storia della città e del territorio, quale è il fondo Tilli-Giugliarelli; la proposizione di un percorso conoscitivo ed emozionale generato da una straordinaria sequenza di immagini, rivelatesi vere e proprie opere d’arte. Sulla scia di quella esperienza, abbiamo pensato che “la storia della città raccontata dai fotografi di cronaca”, così recita il sottotitolo di questo volume, destinato come ogni catalogo a mantenere viva la memoria di un evento, potesse costituire la continuazione ideale di quel percorso. Vogliamo ora far emergere un’altra fase, più recente ma di certo non meno dirompente per trasformazioni e cambiamenti profondi, rapidi, accelerati, in ottemperanza allo stile vorticoso dei tempi. Qualsiasi organismo vivente – e la città nel suo complesso può essere considerata un organismo a tutti gli effetti – è soggetto a costanti, spesso impercettibili cambiamenti. Visti e valutati a distanza di tempo quelle mutazioni apparentemente silenziose appaiono in tutta la loro forza: nessun mezzo è capace come la fotografia di generare e rendere esplicita tale realtà. Per questo abbiamo chiesto a sette testimoni oculari, ovvero ai fotografi dei maggiori quotidiani e agenzie di stampa locali, di metterci a disposizione i loro preziosi archivi, scavando nel passato prossimo e recente della città al fine di ricomporre un affresco complessivo dai caratteri veritieri, che a tratti suscita nostalgia, come del resto spesso avviene in operazioni che scavano a ritroso nel tempo, mentre in altri sollecita riflessioni i cui approdi potrebbero essere non immediatamente intuibili. Trent’anni e più di storia perugina, dunque, letti e interpretati da tre curatori – Alvaro Fiorucci, Federico Fioravanti e Alberto Mori – per i quali la cronaca e il costume della città non sono, banalmente, un mestiere, un generico interesse o un hobby, ma sono piuttosto elementi che punteggiano e scandiscono quasi ritmicamente una memoria consapevole, approfondita, critica, che nasce dall’amore e dalla conoscenza profonda della realtà in cui vivono, dei fatti, dei luoghi, dei meccanismi antropologici che, oggi come ieri, caratterizzano Perugia e la rendono unica. Trent’anni tra persistenze e mutamenti che gli obiettivi di due generazioni di fotoreporter hanno colto nella loro più stringente attualità. Le immagini scattate da Giancarlo Belfiore, da Pietro, Gian Matteo e Tommaso Crocchioni, da Marco Giugliarelli, da Urbano, Leonetto e Stefano Medici e da Roberto Settonce hanno campeggiato nelle pagine dei giornali rendendo immediati e percepibili i fatti, le atmosfere, i protagonisti del momento. Credevamo di avere dimenticati quegli accadimenti, di averli travolti nella obsolescenza a cui ogni quotidiano per sua natura è destinato. Rivedendo queste foto, invece, ci accorgiamo quanto sia vigile la nostra memoria: siamo cresciuti – invecchiati è un termine che non si addice a una comunità, che nel tempo assomma rinnovando costantemente, generazione dopo generazione, la propria esperienza – e in soli trentadue anni siamo già arrivati all’oggi che viviamo.
Nel 1978, data d’avvio del racconto che con questa mostra proponiamo all’attenzione del pubblico, Palazzo della Penna così come lo conosciamo non esisteva ancora. Oggi, invece, è certamente lo spazio più idoneo a ospitare le immagini di “Fotoreporter Perugia”, articolato percorso attraverso sei grandi temi: cronaca, trasformazioni urbanistiche, costume, cultura e spettacolo, sport. I fotoreporter sono da considerare dei professionisti fondamentali nello sviluppo completo del processo comunicativo proprio di qualsiasi quotidiano. Molto spesso a questa centralità non corrisponde sufficiente evidenza, dinamica assai strana in un mondo che si nutre voracemente di immagini, facendone il magma santo e dannato dal quale emerge la complessità contemporanea. Con questa mostra portiamo alla ribalta il loro lavoro, ribadendo in maniera più pacata e ragionata la centralità delle immagini, opalescenti testimoni non soltanto del tempo, ma anche dell’occhio sapiente, critico e veloce, dal quale sono state generate.
Wladimiro Boccali Andrea Cernicchi
Sindaco del Comune di Perugia Assessore alla Cultura e alle Politiche Sociali
del Comune di Perugia
Biografie dei Fotografi
Giancarlo Belfiore nasce a Perugia il 12 Maggio 1951. Il primo incontro con la fotografia avviene durante la frequenza di un corso presso l'Istituto D'Arte Bernardino di Betto. Alla fine degli anni ’60 inizia a collaborare con lo studio fotografico dei Fratelli Medici e i suoi primi servizi vengono pubblicati sulle pagine del quotidiano Il Tempo. Nel 1973, Paese Sera inaugura le pagine regionali dando nuova vita alla cronaca perugina. Dieci anni dopo, esce il primo numero del Corriere dell'Umbria. Belfiore inizia a collaborare per il neonato quotidiano instaurando un rapporto con la redazione che ancora sussiste. Belfiore è inoltre il fotografo ufficiale di Umbria Jazz e le sue foto hanno fatto il giro del mondo.
Pietro Crocchioni è nato l’11 giugno del 1946 a Perugia. Nel 1970, mentre frequenta l’Accademia delle Belle Arti, inizia una collaborazione con La Nazione, fotografando i principali episodi di cronaca della regione: dagli omicidi che hanno fatto la storia dell'Umbria, alle calamità naturali che hanno colpito il territorio, dallo sport agli eventi che hanno visto protagonista la città di Perugia. Le sue foto sono state pubblicate dai più grandi giornali italiani e internazionali. Collabora nel contempo con le agenzie nazionali di fotogiornalismo di Milano, Firenze e Roma (Giacomino foto-Massimo Sestini). Nei primi anni ’70, il Times (ag. Dufoto) pubblica delle sue foto che documentano la situazione degli arabi a Perugia (convivenza e attività dei Palestinesi nella città). Collabora inoltre con il Guerin Sportivo negli anni d'oro del Perugia calcio. Sono rimaste nella memoria le sue immagini della tragica fine in campo di Renato Curi o le prime pagine della Domenica del Corriere in occasione del rogo, nella rassegna antiquaria di Todi, nell'aprile del 1982, nonchè la riapertura, da parte della Magistratura, del caso Narducci sequestrandogli gli scatti dell'epoca (1985). La sua professionalità e impegno, nel 1997 lo ha portato a avviare la sua collaborazione con l’Agenzia Ansa tuttora esistente. Parallela alla sua professione c'è la grande passione mai sopita, per la pittura che lo coinvolge, allo stesso modo dell'arte fotografica. Nasce così la società Fotocrocchioni che nel 1996 coinvolge anche il primogenito Gian Matteo Crocchioni e, due anni dopo anche il secondogenito, Tommaso Crocchioni. Gian Matteo e Tommaso si appassionano così al lavoro fotografico sia di realizzazione dei servizi che dello sviluppo e della stampa delle fotografie (allora ancora analogiche). Attraverso il loro attento e curioso occhio critico hanno testimoniato i maggiori avvenimenti della regione e della città di Perugia, apportando ognuno la propria sensibilità artistica e la loro personalità, e facendo della macchina fotografica un filtro indispensabile per la visione della vita. Gian Matteo, con una particolare sensibilità verso eventi culturali e di cronaca, Tommaso con una particolare predilezione per lo sport e la ricerca di forme che possano creare ''arte'' nell'avvenimento.
Marco Giugliarelli nasce a Perugia nel dicembre del 1969, appassionato di fotografia dall’età di 13 anni, nel 1990 sceglie la fotografia come forma di espressione. Dopo varie esperienze, sceglie il reportage come modalità di racconto per immagini. Grazie al lavoro di cronaca scopre la tecnica digitale attraverso la quale inizia a usare la fotografia a colori come nuova dimensione creativa nel racconto. Si dedica ai reportage, alla cronaca, allo sport, alla danza, al teatro, alla musica, alla still life, interni e architettura. E’ stato decente di corsi professionali e amatoriali. Attualmente collabora come fotografo nella redazione umbra del quotidiano Il Messaggero, attività iniziata nel 1996, ed è collaboratore dell’agenzia fotogiornalistica Fotogramma di Milano dal 2004. Le sue immagini sono state pubblicate tra l'altro da: Il Messaggero, Il Corriere della sera, La Repubblica, La Stampa, Il Giornale, Daily mirror (UK), Liberazione, QN La Nazione, Il Resto del Carlino, Il Mattino, Il Corriere dell’Umbria, Panorama, L'Espresso, D di Repubblica, Il Venerdì di Repubblica, Corriere della sera magazine, Primo Piano (settimanale di QN), Visto, Oggi, Gente, California Sport & Fitness, Meridiani, Corriere.it, Repubblica.it, RAI.
Stefano Medici, nasce a Perugia nel 1965, nipote e figlio d’arte di Urbano e Leonetto Medici che arrivano a Perugia nel 1951, dove collaborano con lo studio fotografico Benvenuti, nel 1954 si mettono in proprio creando l’Agenzia Fotogiornalistica Medici.
Dal 1960 sono corrispondenti fotografici per l’agenzia americana Associated Press e a questa collaborazione se ne affiancano altre con diversi quotidiani tra i quali, L’Unità, Paese Sera, Il Mattino, Il Tempo, e agenzie di stampa nazionali come Ansa, Omega, Prisma, Olympia. Dal 1979 Stefano inizia ad aiutarli, compatibilmente con gli impegni scolastici, nella realizzazione di diverse tipologie di lavori, dalle foto sportive o di attualità allo Still Life, dalla riproduzione fotografica di opere d’arte alla stampa tradizionale in B/N e a Colori. Dal 2002 è titolare dell’agenzia.
Roberto Settonce nasce a Perugia nel 1965. Negli anni ‘80 comincia a fotografare per hobby i tifosi del Perugia. La prima collaborazione da professionista è del 1993 con il mensile Sport Umbria. Professionista dal 1995 e iscritto all’Ordine Nazionale Giornalisti Pubblicisti dal 1997, comincia a collaborare con Il Messaggero di Roma per le pagine sportive. Dal 1999 al 2004 collabora con l’Agenzia Aldo Liverani di Milano, dal 1999 fino al 2004 collabora con il quotidiano giapponese The Sports Nippon Newspaper seguendo il giocatore Nakata e altri giocatori giapponesi in tutta Europa. Sempre per le due agenzie ha collezionato molte presenze in gare di Champions League e Coppa Uefa. Dal 2000 collabora con l’agenzia fotografica Lapresse di Torino, svolgendo servizi sui campi di calcio di Perugia, Grosseto e Roma oltre a seguire il basket e la pallavolo di Serie A1 a Roma e Perugia. Nel 2002 partecipa ai campionati del mondo di Giappone e Korea come collaboratore del quotidiano giapponese The Sports Nippon Newspaper e come inviato dell’Agenzia Aldo Liverani svolgendo servizi in 20 gare fra cui la finale Germania Brasile. Dal 2004 collabora con Il Giornale dell’Umbria e con l’agenzia Infopress di Gubbio seguendo la cronaca e lo sport regionale. Ha inoltre collaborazioni saltuarie con agenzie nazionali ed internazionali quali Iberpress e Infophoto
Scattare è il verbo più usato dai fotoreporter. Non solo per via delle fotografie. Ma per tutto quello che c’è intorno. Una vita di corsa, inseguendo cronisti che inseguono un fatto. Oppure da soli, nelle ore lente, macinate in una attesa nervosa, prima che succeda qualcosa. Poi, il lampo di un clic. Basta un attimo, ma intorno c’è troppo: correre in camera oscura, i negativi da stampare, quel fuorisacco da spedire, la notizia che va spiegata, un nome da controllare. Veloci, di fretta, prima che si vada in “macchina”. E, qualche volta, a notte fonda, aspettare i quotidiani, per vedere come è venuto il lavoro, se hanno messa bene la foto, se lo spazio poi è bastato. Primi anni Ottanta, roba da archeologia industriale. In tre decenni è cambiato quasi tutto.
Federico Fioravanti, “Quel che resta dei giorni”
Una vita spezzata, orrore, brutalità e sentimenti forti: è vero.
Questi però sono gli ingredienti di tutti gli omicidi che ci sono stati e che ci saranno.
No, non è così: questo è «il delitto» che avviene a «honky tonk town». In una città zoccola, ruffiana e spacciatrice per migliaia di studenti, italiani e stranieri, in libera uscita. Senza regole, senza controlli, tanto pub e poca Università. Notti stranite dagli alcolici, dagli oppiacei e dal fottere dove capita capita, che è così facile. Rieccola: gioventù bruciata. Bruciata a Perugia? Pare di sì. La gioventù brucia a Perugia. La buttano giù così gli inviati dei giornaloni e dei telegiornaloni, quelli della tv generalista, dei talk show all’alba e a notte fonda, nei «porta a porta» e nei «matrix» con o senza plastico. Dove ci sono inglesi, americani, giapponesi, francesi, tedeschi, un affollamento di lingue, linguaggi e stili che non s’era mai visto, e nostrani fini psicologi, psichiatri, criminologi e letterati, che spiegano suggestivamente il falò della perdizione e dell’abominio del delitto collettivo. Dotti ed eloquenti, ma mai prima due passi dall’Arco Etrusco a via della Pergola, fanno lo scoop da affermare d’un fiato: «la città è il delitto».
«Honky tonk town», appunto.
Alvaro Fiorucci, “Honky tonk town”
Lo spostamento in zone nuove di uffici pubblici prima e poi di studi professionali privati, negozi, banche, attività artigianali e ristoranti, ha riempito le aree verdi che scendevano dai due colli nucleoantico, venendo a far sì che le vecchie periferie si saldassero alla città con un lento ma costante travaso di centrocittadini che abbandonavano i quartieri storici e le vecchie case, spesso scomode, umide e vetuste, sostituiti da studenti affittuari non perugini e da stranieri di bocca buona.
Tutto è stato descritto con precisione ma non con pedanteria, lasciando spazio a sguardi critici o comunque liberi da dogmatismi (per questo talvolta c’è stata difficoltà nella scelta di immagini da proporre e per questo c’è da esser loro grati, quando sono usciti dalla routine per offrire la personale focalizzazione di un avvenimento).
Alberto Mori, “1978 → 2010”
La mostra attinge dal patrimonio iconografico degli archivi di Giancarlo Belfiore, di Pietro, Gian Matteo e Tommaso Crocchioni, di Marco Giugliarelli, di Urbano, Leonetto e Stefano Medici e di Roberto Settonce e svela un lungo appassionante racconto per immagini. Per anni, foto dopo foto, lo hanno riversato sulle pagine del Corriere dell’Umbria, de Il Giornale dell’Umbria, de Il Messaggero, de La Nazione e dell’Ansa. Ora lo offrono ai loro concittadini e a tutti quelli che amano Perugia.
Con la mostra “Fotoreporter Perugia 1978-2010” prosegue il progetto narrativo avviato nel 2008 intorno all’idea di “viaggio”, articolato, allora, in una serie di iniziative tra cui la significativa mostra fotografica sulla Perugia a cavallo tra Otto e Novecento, curata da Alberto Grohmann. Il successo clamoroso di quell’evento, che fece registrare a Palazzo della Penna il picco storico di ingressi, è collegabile al raggiungimento di un duplice obiettivo: la valorizzazione di un bene culturale importante per la storia della città e del territorio, quale è il fondo Tilli-Giugliarelli; la proposizione di un percorso conoscitivo ed emozionale generato da una straordinaria sequenza di immagini, rivelatesi vere e proprie opere d’arte. Sulla scia di quella esperienza, abbiamo pensato che “la storia della città raccontata dai fotografi di cronaca”, così recita il sottotitolo di questo volume, destinato come ogni catalogo a mantenere viva la memoria di un evento, potesse costituire la continuazione ideale di quel percorso. Vogliamo ora far emergere un’altra fase, più recente ma di certo non meno dirompente per trasformazioni e cambiamenti profondi, rapidi, accelerati, in ottemperanza allo stile vorticoso dei tempi. Qualsiasi organismo vivente – e la città nel suo complesso può essere considerata un organismo a tutti gli effetti – è soggetto a costanti, spesso impercettibili cambiamenti. Visti e valutati a distanza di tempo quelle mutazioni apparentemente silenziose appaiono in tutta la loro forza: nessun mezzo è capace come la fotografia di generare e rendere esplicita tale realtà. Per questo abbiamo chiesto a sette testimoni oculari, ovvero ai fotografi dei maggiori quotidiani e agenzie di stampa locali, di metterci a disposizione i loro preziosi archivi, scavando nel passato prossimo e recente della città al fine di ricomporre un affresco complessivo dai caratteri veritieri, che a tratti suscita nostalgia, come del resto spesso avviene in operazioni che scavano a ritroso nel tempo, mentre in altri sollecita riflessioni i cui approdi potrebbero essere non immediatamente intuibili. Trent’anni e più di storia perugina, dunque, letti e interpretati da tre curatori – Alvaro Fiorucci, Federico Fioravanti e Alberto Mori – per i quali la cronaca e il costume della città non sono, banalmente, un mestiere, un generico interesse o un hobby, ma sono piuttosto elementi che punteggiano e scandiscono quasi ritmicamente una memoria consapevole, approfondita, critica, che nasce dall’amore e dalla conoscenza profonda della realtà in cui vivono, dei fatti, dei luoghi, dei meccanismi antropologici che, oggi come ieri, caratterizzano Perugia e la rendono unica. Trent’anni tra persistenze e mutamenti che gli obiettivi di due generazioni di fotoreporter hanno colto nella loro più stringente attualità. Le immagini scattate da Giancarlo Belfiore, da Pietro, Gian Matteo e Tommaso Crocchioni, da Marco Giugliarelli, da Urbano, Leonetto e Stefano Medici e da Roberto Settonce hanno campeggiato nelle pagine dei giornali rendendo immediati e percepibili i fatti, le atmosfere, i protagonisti del momento. Credevamo di avere dimenticati quegli accadimenti, di averli travolti nella obsolescenza a cui ogni quotidiano per sua natura è destinato. Rivedendo queste foto, invece, ci accorgiamo quanto sia vigile la nostra memoria: siamo cresciuti – invecchiati è un termine che non si addice a una comunità, che nel tempo assomma rinnovando costantemente, generazione dopo generazione, la propria esperienza – e in soli trentadue anni siamo già arrivati all’oggi che viviamo.
Nel 1978, data d’avvio del racconto che con questa mostra proponiamo all’attenzione del pubblico, Palazzo della Penna così come lo conosciamo non esisteva ancora. Oggi, invece, è certamente lo spazio più idoneo a ospitare le immagini di “Fotoreporter Perugia”, articolato percorso attraverso sei grandi temi: cronaca, trasformazioni urbanistiche, costume, cultura e spettacolo, sport. I fotoreporter sono da considerare dei professionisti fondamentali nello sviluppo completo del processo comunicativo proprio di qualsiasi quotidiano. Molto spesso a questa centralità non corrisponde sufficiente evidenza, dinamica assai strana in un mondo che si nutre voracemente di immagini, facendone il magma santo e dannato dal quale emerge la complessità contemporanea. Con questa mostra portiamo alla ribalta il loro lavoro, ribadendo in maniera più pacata e ragionata la centralità delle immagini, opalescenti testimoni non soltanto del tempo, ma anche dell’occhio sapiente, critico e veloce, dal quale sono state generate.
Wladimiro Boccali Andrea Cernicchi
Sindaco del Comune di Perugia Assessore alla Cultura e alle Politiche Sociali
del Comune di Perugia
Biografie dei Fotografi
Giancarlo Belfiore nasce a Perugia il 12 Maggio 1951. Il primo incontro con la fotografia avviene durante la frequenza di un corso presso l'Istituto D'Arte Bernardino di Betto. Alla fine degli anni ’60 inizia a collaborare con lo studio fotografico dei Fratelli Medici e i suoi primi servizi vengono pubblicati sulle pagine del quotidiano Il Tempo. Nel 1973, Paese Sera inaugura le pagine regionali dando nuova vita alla cronaca perugina. Dieci anni dopo, esce il primo numero del Corriere dell'Umbria. Belfiore inizia a collaborare per il neonato quotidiano instaurando un rapporto con la redazione che ancora sussiste. Belfiore è inoltre il fotografo ufficiale di Umbria Jazz e le sue foto hanno fatto il giro del mondo.
Pietro Crocchioni è nato l’11 giugno del 1946 a Perugia. Nel 1970, mentre frequenta l’Accademia delle Belle Arti, inizia una collaborazione con La Nazione, fotografando i principali episodi di cronaca della regione: dagli omicidi che hanno fatto la storia dell'Umbria, alle calamità naturali che hanno colpito il territorio, dallo sport agli eventi che hanno visto protagonista la città di Perugia. Le sue foto sono state pubblicate dai più grandi giornali italiani e internazionali. Collabora nel contempo con le agenzie nazionali di fotogiornalismo di Milano, Firenze e Roma (Giacomino foto-Massimo Sestini). Nei primi anni ’70, il Times (ag. Dufoto) pubblica delle sue foto che documentano la situazione degli arabi a Perugia (convivenza e attività dei Palestinesi nella città). Collabora inoltre con il Guerin Sportivo negli anni d'oro del Perugia calcio. Sono rimaste nella memoria le sue immagini della tragica fine in campo di Renato Curi o le prime pagine della Domenica del Corriere in occasione del rogo, nella rassegna antiquaria di Todi, nell'aprile del 1982, nonchè la riapertura, da parte della Magistratura, del caso Narducci sequestrandogli gli scatti dell'epoca (1985). La sua professionalità e impegno, nel 1997 lo ha portato a avviare la sua collaborazione con l’Agenzia Ansa tuttora esistente. Parallela alla sua professione c'è la grande passione mai sopita, per la pittura che lo coinvolge, allo stesso modo dell'arte fotografica. Nasce così la società Fotocrocchioni che nel 1996 coinvolge anche il primogenito Gian Matteo Crocchioni e, due anni dopo anche il secondogenito, Tommaso Crocchioni. Gian Matteo e Tommaso si appassionano così al lavoro fotografico sia di realizzazione dei servizi che dello sviluppo e della stampa delle fotografie (allora ancora analogiche). Attraverso il loro attento e curioso occhio critico hanno testimoniato i maggiori avvenimenti della regione e della città di Perugia, apportando ognuno la propria sensibilità artistica e la loro personalità, e facendo della macchina fotografica un filtro indispensabile per la visione della vita. Gian Matteo, con una particolare sensibilità verso eventi culturali e di cronaca, Tommaso con una particolare predilezione per lo sport e la ricerca di forme che possano creare ''arte'' nell'avvenimento.
Marco Giugliarelli nasce a Perugia nel dicembre del 1969, appassionato di fotografia dall’età di 13 anni, nel 1990 sceglie la fotografia come forma di espressione. Dopo varie esperienze, sceglie il reportage come modalità di racconto per immagini. Grazie al lavoro di cronaca scopre la tecnica digitale attraverso la quale inizia a usare la fotografia a colori come nuova dimensione creativa nel racconto. Si dedica ai reportage, alla cronaca, allo sport, alla danza, al teatro, alla musica, alla still life, interni e architettura. E’ stato decente di corsi professionali e amatoriali. Attualmente collabora come fotografo nella redazione umbra del quotidiano Il Messaggero, attività iniziata nel 1996, ed è collaboratore dell’agenzia fotogiornalistica Fotogramma di Milano dal 2004. Le sue immagini sono state pubblicate tra l'altro da: Il Messaggero, Il Corriere della sera, La Repubblica, La Stampa, Il Giornale, Daily mirror (UK), Liberazione, QN La Nazione, Il Resto del Carlino, Il Mattino, Il Corriere dell’Umbria, Panorama, L'Espresso, D di Repubblica, Il Venerdì di Repubblica, Corriere della sera magazine, Primo Piano (settimanale di QN), Visto, Oggi, Gente, California Sport & Fitness, Meridiani, Corriere.it, Repubblica.it, RAI.
Stefano Medici, nasce a Perugia nel 1965, nipote e figlio d’arte di Urbano e Leonetto Medici che arrivano a Perugia nel 1951, dove collaborano con lo studio fotografico Benvenuti, nel 1954 si mettono in proprio creando l’Agenzia Fotogiornalistica Medici.
Dal 1960 sono corrispondenti fotografici per l’agenzia americana Associated Press e a questa collaborazione se ne affiancano altre con diversi quotidiani tra i quali, L’Unità, Paese Sera, Il Mattino, Il Tempo, e agenzie di stampa nazionali come Ansa, Omega, Prisma, Olympia. Dal 1979 Stefano inizia ad aiutarli, compatibilmente con gli impegni scolastici, nella realizzazione di diverse tipologie di lavori, dalle foto sportive o di attualità allo Still Life, dalla riproduzione fotografica di opere d’arte alla stampa tradizionale in B/N e a Colori. Dal 2002 è titolare dell’agenzia.
Roberto Settonce nasce a Perugia nel 1965. Negli anni ‘80 comincia a fotografare per hobby i tifosi del Perugia. La prima collaborazione da professionista è del 1993 con il mensile Sport Umbria. Professionista dal 1995 e iscritto all’Ordine Nazionale Giornalisti Pubblicisti dal 1997, comincia a collaborare con Il Messaggero di Roma per le pagine sportive. Dal 1999 al 2004 collabora con l’Agenzia Aldo Liverani di Milano, dal 1999 fino al 2004 collabora con il quotidiano giapponese The Sports Nippon Newspaper seguendo il giocatore Nakata e altri giocatori giapponesi in tutta Europa. Sempre per le due agenzie ha collezionato molte presenze in gare di Champions League e Coppa Uefa. Dal 2000 collabora con l’agenzia fotografica Lapresse di Torino, svolgendo servizi sui campi di calcio di Perugia, Grosseto e Roma oltre a seguire il basket e la pallavolo di Serie A1 a Roma e Perugia. Nel 2002 partecipa ai campionati del mondo di Giappone e Korea come collaboratore del quotidiano giapponese The Sports Nippon Newspaper e come inviato dell’Agenzia Aldo Liverani svolgendo servizi in 20 gare fra cui la finale Germania Brasile. Dal 2004 collabora con Il Giornale dell’Umbria e con l’agenzia Infopress di Gubbio seguendo la cronaca e lo sport regionale. Ha inoltre collaborazioni saltuarie con agenzie nazionali ed internazionali quali Iberpress e Infophoto
Scattare è il verbo più usato dai fotoreporter. Non solo per via delle fotografie. Ma per tutto quello che c’è intorno. Una vita di corsa, inseguendo cronisti che inseguono un fatto. Oppure da soli, nelle ore lente, macinate in una attesa nervosa, prima che succeda qualcosa. Poi, il lampo di un clic. Basta un attimo, ma intorno c’è troppo: correre in camera oscura, i negativi da stampare, quel fuorisacco da spedire, la notizia che va spiegata, un nome da controllare. Veloci, di fretta, prima che si vada in “macchina”. E, qualche volta, a notte fonda, aspettare i quotidiani, per vedere come è venuto il lavoro, se hanno messa bene la foto, se lo spazio poi è bastato. Primi anni Ottanta, roba da archeologia industriale. In tre decenni è cambiato quasi tutto.
Federico Fioravanti, “Quel che resta dei giorni”
Una vita spezzata, orrore, brutalità e sentimenti forti: è vero.
Questi però sono gli ingredienti di tutti gli omicidi che ci sono stati e che ci saranno.
No, non è così: questo è «il delitto» che avviene a «honky tonk town». In una città zoccola, ruffiana e spacciatrice per migliaia di studenti, italiani e stranieri, in libera uscita. Senza regole, senza controlli, tanto pub e poca Università. Notti stranite dagli alcolici, dagli oppiacei e dal fottere dove capita capita, che è così facile. Rieccola: gioventù bruciata. Bruciata a Perugia? Pare di sì. La gioventù brucia a Perugia. La buttano giù così gli inviati dei giornaloni e dei telegiornaloni, quelli della tv generalista, dei talk show all’alba e a notte fonda, nei «porta a porta» e nei «matrix» con o senza plastico. Dove ci sono inglesi, americani, giapponesi, francesi, tedeschi, un affollamento di lingue, linguaggi e stili che non s’era mai visto, e nostrani fini psicologi, psichiatri, criminologi e letterati, che spiegano suggestivamente il falò della perdizione e dell’abominio del delitto collettivo. Dotti ed eloquenti, ma mai prima due passi dall’Arco Etrusco a via della Pergola, fanno lo scoop da affermare d’un fiato: «la città è il delitto».
«Honky tonk town», appunto.
Alvaro Fiorucci, “Honky tonk town”
Lo spostamento in zone nuove di uffici pubblici prima e poi di studi professionali privati, negozi, banche, attività artigianali e ristoranti, ha riempito le aree verdi che scendevano dai due colli nucleoantico, venendo a far sì che le vecchie periferie si saldassero alla città con un lento ma costante travaso di centrocittadini che abbandonavano i quartieri storici e le vecchie case, spesso scomode, umide e vetuste, sostituiti da studenti affittuari non perugini e da stranieri di bocca buona.
Tutto è stato descritto con precisione ma non con pedanteria, lasciando spazio a sguardi critici o comunque liberi da dogmatismi (per questo talvolta c’è stata difficoltà nella scelta di immagini da proporre e per questo c’è da esser loro grati, quando sono usciti dalla routine per offrire la personale focalizzazione di un avvenimento).
Alberto Mori, “1978 → 2010”
20
marzo 2010
Fotoreporter Perugia. 1978 – 2010
Dal 20 marzo al 20 giugno 2010
fotografia
Location
MUSEO DELLA CITTA’ – PALAZZO DELLA PENNA
Perugia, Via Podiani, 11, (Perugia)
Perugia, Via Podiani, 11, (Perugia)
Biglietti
€.5.00 Intero
€.3.00 Ridotto A: over 65, gruppi sopra 15 unità, giovani, giornalisti, forze armate, studenti, dipendenti MIBAC, soci ARCI €.2.00 Ridotto B: da 7 ai 14 anni, scolaresche Gratuito fino a 6 anni, possessori della card Perugia Città Museo, guide turistiche in esercizio, diversamente abili e accompagnatori Con lo stesso biglietto si possono visitare tutte le collezioni del Museo
Orario di apertura
Lun-Ven 10.00/13.30 – 15.00/18.00 Sab-Dom 10.00/13.30 – 15.00/19.00
Vernissage
20 Marzo 2010, ore 18
Autore
Curatore